LO STAGE ESTIVO DI TENERO: da 28 anni una esperienza indimenticabile per ogni partecipante Non tutti sanno che 28 anni fa Dario Capelli, allenatore del Judo Club Cadro, resosi conto che durante l’estate in Ticino non vi era più nessuna attività judoistica, con grande coraggio ed entusiasmo decise di organizzare un campo estivo di judo per i giovani ticinesi con la collaborazione del Maestro Willy Brunner quale responsabile della parte judo. La prima edizione che ebbe luogo a Fiesch (VS) ma dall’anno seguente lo stage fu trasferito al Centro Sportivo Nazionale di Tenero che ne diventerà la sede stabile. Il successo di partecipazione riscontrato e gli entusiasti feedback dei partecipanti, spingeranno Dario e i suoi collaboratori a continuare e a migliorare. L’ambiente di Tenero, l’alloggio nelle tende seppur spartane e affollate, la condivisione di spazi e compiti, il lago e le attività ricreative, creano ogni anno un’atmosfera speciale, “magica”, dove nascono grandi amicizie tra i giovani partecipanti dei diversi club. Negli anni lo stage diventa una tradizione, un punto fisso del calendario cantonale; l’allenamento aperto a partecipanti esterni con spuntino, un appuntamento da non mancare per molti! Ogni edizione è simile alla precedente ma comunque diversa, c’è sempre qualcosa di nuovo. I diversi monitori si avvicendano, cambiano, molti sono degli ex partecipanti ormai diventati adulti che assicurano così la continuità e il rinnovamento nella tradizione. Lo Stage di Tenero continua ancora oggi ed è in buona salute. E’ stato uno dei pochi che si è tenuto nell’anno della pandemia 2020, adattandosi alle regole e alle esigenze del momento e avrà luogo anche quest’estate nel rispetto delle disposizioni vigenti. Ovviamente c’è stata un’evoluzione: da Dario la gestione del corso è passata nel 2009 a Valentina Ciceri, già partecipante e monitrice, la direzione tecnica al Mo. giapponese Yoshiyuki Hirano, il club di riferimento è il JBC Bellinzona. Le nuove infrastrutture del CST, le moderne tecnologie e le accresciute esigenze dei tempi moderni, richiedono inevitabilmente un’organizzazione sempre più professionale e un impegno organizzativo non indifferente che la nuova gestione si è assunta mantenendo invariato lo “stile”del corso. Il lavoro che c`è a monte di un campo estivo come questo è grande, la settimana trascorsa con i ragazzi a Tenero intensa e molto impegnativa, ma lo sforzo di organizzatori, monitori cuochi ed aiutanti prima e durante lo stage viene ripagato ampiamente quando nell’ “album dei ricordi” si leggono commenti tipo questi: “Spero di poter ritornare in questa magnifica avventura settimanale!” “Quest’anno è stato molto bello, pieno di nuove esperienze e conoscenze” “Il judo stanca ma il divertimento non manca” “E’ il mio terzo anno allo stage, mi diverto un mondo, il judo è la mia seconda famiglia.” “Mi è piaciuto tantissimo questo corso perché ho fatto il mio primo Morote bellissimo …” “È stata una settimana favolosa, grazie di tutto cuore … da rifare!” “Sono da 4 anni allo stage, questa settimana è stata la migliore, non cambiate niente!” Oppure se si osservano i volti stanchi ma felici dei ragazzi a fine settimana, gli abbracci fra nuovi e vecchi amici, … Partecipare a un campo di judo come quello di Tenero è un’esperienza importante e raccomandabile per ogni giovane judoka per molte ragioni. Dal lato puramente judoistico, un ragazzo in una settimana svolge un numero di allenamenti pari a quelli che normalmente fa magari in un mese, con regolarità, seguito da diversi monitori, senza il pensiero della scuola o del lavoro, potendosi così concentrare al meglio e progredire dal lato tecnico oltre che da quello fisico. Ha a disposizione molti più compagni di quelli che ha normalmente nel suo club per fare randori e mettersi alla prova. E’ un’ottima opportunità per preparare una solida base per affrontare meglio da settembre la nuova stagione. Ci sono però molti altri aspetti altrettanto se non più importanti. Si impara a condividere gli spazi con gli altri, a relazionarsi con nuovi compagni, a capire che perché lo stage funzioni bene ognuno deve dare il suo contributo, nello spirito Jita kyoei. Se tutti rispettano le regole, sono sempre puntuali, aiutano i più piccoli a integrarsi, svolgono i compiti assegnati loro a turno, tengono pulito e in ordine il loro spazio, fanno in modo che il gruppo a cui appartengono sia unito, l’ambiente sarà piacevole per tutti e la settimana trascorrerà senza problemi e in armonia. Il doversi “arrangiare” in un ambiente nuovo e il confronto con i nuovi compagni, il maestro di judo che non si conosce bene, il provare altre attività sportive magari poco conosciute, costituiranno un motivo di crescita per il giovane judoka. Crescita che piano piano lo porterà a naturalmente a trasmettere le proprie conoscenze acquisite negli anni ai partecipanti più giovani, diventando magari in futuro addirittura insegnante. A Tenero infatti quasi tutti i monitori hanno partecipato a diverse edizioni dello stage come allievi. E per il monitore o allenatore? Ritengo che anche per l’insegnante il vivere una settimana con i ragazzi sia un’esperienza sicuramente raccomandabile ed arricchente. Si ha l’opportunità di osservare i giovani judoka e di conoscerli meglio, sia come persone che come atleti, si scoprono pregi e difetti che durante la stagione dove ci si vede una o due volte la settimana per poco tempo, non si potrebbero vedere. Si scopre che ragazzi non particolarmente brillanti sul tatami hanno un grande talento in altri campi e acquistano così rispetto nel gruppo grazie alle attività collaterali. Ci si trova confrontati con situazioni nuove rispetto a quelle che si vivono normalmente in palestra e si devono assumere a volte compiti nuovi e responsabilità maggiori. Il monitore ha il tempo per cercare di far passare meglio dei messaggi, a livello sportivo, culturale o comportamentale. A Tenero per esempio si approfitta del Mo. Hirano per trasmettere qualche aspetto di cultura giapponese e storia del judo e si scopre che ai giovani questo fa piacere. Come nell’allenare nel proprio club ancora di più in un campo intensivo di diversi giorni il monitore da o insegna ma riceve o impara ancora di più osservando i giovani allievi. Dopo aver partecipato a tutte le edizioni dello Stage Tenero mi sento di fortemente raccomandare a tutti i giovani judoka ma anche ai giovani monitori di partecipare a un campo di judo, non necessariamente estivo o in Ticino, perché lo ritengo un passo fondamentale nella crescita personale di ognuno. |