Nr.73 / 30 giugno 2024

TICINO DOJO JOHO

Notizie e approfondimenti sul JUDO, a cura dell’ATJB


In questo numero proseguiamo con la presentazione dei favoriti dei prossimi giochi olimpici, riferiamo dello stage estivo di Arzo, ci interroghiamo sullo spirito che deve contrtaddistinguere un judoka, leggiamo il quinto capitolo della quarta parte del racconto "Le stagioni del ciliegio" (Inverno) e la rubrica "l libri sul judo".


Indice del settantatresimo numero:

  1. I giochi olimpici si avvicinano (parte seconda) - Marco Frigerio
  2. Lo stage di Arzo - Marco Frigerio
  3. Fiero di essere un judoka - Marco Frigerio
  4. Le stagioni del ciliegio (racconto inedito) - Mattia e Marco Frigerio
  5. I libri sul judo - Marco Frigerio
  6. Notizie in breve - Marco Frigerio

I GIOCHI OLIMPICI SI AVVICINANO (parte 2)

 

Dopo avere presentato i favoriti della competizione Team mixed e delle quattro categorie leggere presentiamo, in questo secondo contributo, i favoriti delle categorie mediane.

Purtroppo nel frattempo abbiamo avuto notizia dell'assenza dei judoka russi che si sono ritirati in blocco per protesta contro il fatto che il cosiddetto "comitato etico" aveva autorizzato unicamente la preenza di quattro judoka.

Quando la politica si confonde con lo sport tutti perdono!

 

 

-73 kg M

Il campione olimpico in carica è il giapponese Shohei Ono, che il 2 giugno scorso era a Chiasso e che a dicembre 2022 ha annunciato il ritiro dalle competizioni dopo avere vinto due titoli olimpici e tre titoli mondiali.

Il campione del mondo 2024 è l'azero Heydarov che in stagione ha vinto anche gli Europei, il Grand Slam di Tokyo e il Grand Slam di Baku.

Il Giappone sarà rappresentato dal trentaduenne  Soichi Hachimoto, già campione del mondo 2017, mentre per la Svizzera è atteso Nils Stump campione del mondo 2023 e terzo classificato nel 2024.

Da tenere sott'occhio anche l'italiano Manuel Lombardo vincitore di due tornei del circuito IJF.

 

 

-57 kg F

La campionessa olimpica in carica è la kosovara Nora Giakova che a Tokyo fu una vera sorpresa.

Il campionato del mondo 2024 è stato vinto dalla coreana Mimi Huh che si è imposta sulla canadese Christa Deguchi vincitrice in stagione di ben quattro tornei del circuito IJF tra cui il Grand Slam di Tokyo.

Da tenere presente saranno tuttavia anche l'ucraina Daria Bilodid, campionessa d'Europa in carica, e la francese Priscilla Gneto.

.

 

-81 kg M

Il campione olimpico in carica è il trentenne giapponese Takanori Nagase vincitore nel 2024 del Grand Slam di Antalaya.

Il grande favorito della categoria è però il ventiquattrenne georgiano Tato Grigalashvili triplo campione del mondo e campione d'Europa in carica che per altro esprime un ottimo judo, non limitandosi alle classiche tecniche di sollevamento della scuola dell'est.

Da seguire anche il belga Casse, vincitore del Master IJF e dei Grand Slam di Parigi e Tashkent, nonché l'uzbeko Boltaboev.

 

 

-63 kg F

La campionessa olimpica è la francese Clarisse Agbenegnou, la quale in carriera ha collezionato ben sei titoli mondiali. La trentunenne è rientrata nel circuito internazionale, dopo una pausa, allo scopo di tentare l'impresa di bissare il titolo davanti al suo pubblico.

A contenderle la vittoria la giovane olandese Van Lieshout campionessa del mondo 2024 e numero uni della classifica ranking, la canadese Beauchemin-Picard e la tedesca Butkereit.

 

 

-90 M

Il campione olimpico è il georgiano Lasha Bekauri che partecipa tuttavia alla competizione grazie alla squalifica per doping del connazionale Maisuradze che lo aveva sconfitto nella finale dei campionati del mondo 2023.

La categoria appare tuttavia aperta. Tra i favoriti il giapponese Sanshiro Murao, vincitore del Grand Slam di Tokyo e di Antalaya, il turco Zgank, vincitore del Grand Slam di Parigi e il greco Tselidis.

Il campionato del mondo 2024 è stato vinto dal giapponese Tajima che però non è stato selezionato per i giochi.


LO STAGE DI ARZO

Sul tema "Grecia antica e giochi olimpici" è stata organizzata dal DYK Chiasso la tredicesima edizione dello stage di Arzo.

Al centro scolastico La Perfetta una ventina di giovani hanno preso parte, da mercoledì 26 a domenica 30 giugno, al ritiro.

La tredicesima edizione è stata diretta da Marco Frigerio coadiuvato da Paolo Levi, responsabile per la parte judo, da Anna e Patrick Weber, da Nadia Caccia e dalla giovane Elena Callegari. Apprezzato il passaggio di Manrico e Mattia Frigerio nonché di Mauro Ciresa e dei neo monitori GS Matteo Vizzardi e Gianmarco Callegari.

 

Per il judo la novità di questa edizione è stata la presenza del responsabile della formazione della federazione svizzera Alexis Landais il quale ha diretto gli allenamenti di sabato 29 giugno e l'ultimo allenamento di domenica 30 giugno proponendo delle interessanti variazioni sul tema ouchi-gari / kouchi-gari ma non solo.

 

Per la parte culturale il riferimento alla Grecia antica è stata l'occasione di approfondire, in una forma semplice, i principali filosofi dell'antichità.

La presentazione di un filosofo al giorno, partendo da Pitagora per arrivare a Eraclite, Socrate, Platone, Aristotele, Epicuro e Epitteto ha sicuramente impreziosito lo stage.

Mattia Frigerio ha inoltre presentato l'Odissea grazie al racconto che lo stesso protagonista Odisseo effettua ai Feaci. I quattro quadri del racconto di Ulisse sono stati rappresentati alla serata genitori riscuotendo grande successo.

I giochi olimpici sono stati invece lo spunto per confrontarsi in una serie di sfide fisiche sulla scorta delle prove dell'antichità che dalla corsa si sono ampliate alla lotta ed al pentathlon. Non poteva inoltre mancare la teoria sul judo ai giochi olimpici con il rispettivo quiz di riferimento e la presentazione di qualche campione dei giochi del passato quali Eric Liddell, Steven Bradbury, Nadia Comaneci e Shizo Kanakuri.

 

"Fieri di essere judoka" è stato il motto della tredicesima edizione dello stage che ha chiuso, questa volta sul serio, la stagione del 50esimo del DYK Chiasso.

Una stagione straordinaria che - da settembre a giugno - ha visto passare al dojo di via Cattaneo 10 la campionessa svizzera Fabienne Kocher, il tecnico francese Alexis Landais e il super campione giapponese Shohei Ono, senza dimenticare la pubblicazione del racconto "Le stagioni del ciliegio", la posa del ciliegio commemorativo e la targa con l'haiku originale, nonché i due servizi televisivi passati al Quotidiano e l'intervista del presidente a Teleticino.

A chi ha lo sguardo rivolto al passato, il DYK suggerisce e dimostra che, guardare al futuro, è molto più opportuno.


FIERO DI ESSERE UN JUDOKA

Lunedì 10 giugno la TSI ha finalmente trasmesso il servizio girato al dojo del DYK Chiasso domenica 2 giugno, con una breve intervista a Shohei Ono.

Ono - personaggio carismatico e grande judoka - ha dichiarato, tra le altre cose, di essere FIERO DI ESSERE UN JUDOKA.

 

Affermazione forte, chiara, indiscutibile, che tutti noi dovremmo poter esprimere ad alta voce, convinti !

Judoka si diventa con il tempo e l'esperienza.

Essere un judoka comporta tuttavia una scelta di principio che ogni ragazzo e ragazza praticante, ad un certo punto del cammino, è tenuto ad effettuare.

Quanti sono infatti i giovanissimi che oltre al judo praticano calcio, basket, ginnastica e altri sport. A partire da un certo momento una tale impostazione non è più praticabile e la scelta si impone.

Chi sceglie il judo seguirà la via di crescita che la disciplina propone, continuerà ad essere indirizzato al rispetto dei principi cari al Fondatore, avrà modo di confrontarsi con compagni più bravi e meno bravi condividendo esperienze sui tatami ma non solo; il suo contributo verrà richiesto per il miglioramento del gruppo di riferimento.

Il judo potrà così diventare un compagno imprescindibile della propria vita. I principi del miglior impiego dell'energia e della prosperità e mutuo benessere, se appresi correttamente, influenzeranno il carattere e le scelte di ogni giovane judoka.

 

Non tutti però sceglieranno il judo.

Quanti giovani dotati abbiamo incontrato nei vari dojo che, dopo qualche anno, interrompono la pratica.

Alcuni hanno la compiacenza di salutarti e di ringraziarti per gli anni trascorsi insieme, altri semplicemente scompaiono, a volte per motivi futili.

D'altronde il judo non è per tutti lo ha scritto Sakujiro Yokoyama, in tempi non sospetti,  oltre cento anni fa.

Chi lo sceglie, in genere, ne ha compreso la profondità ed è alla riceca di qualche cosa di più di qualche (effimera) vittoria e/o di una sudatina "per tenersi in forma" ....

 

Siate quindi FIERI DI ESSERE UN JUDOKA e invitate i vostri allievi a scegliere il judo: un cammino di crescita personale unico !

 

 

P.S

A seguire la fotografia dei nove giovani campioni ticinesi presenti allo stage di Arzo, sarà interessante nel 2030 verificare quanti ancora saranno in attività.


LE STAGIONI DEL CILIEGIO (racconto inedito / capitolo 50)

Giunta a Kumamoto, convinta di restarci solo qualche settimana, Noriko vi mise le radici.

A casa aveva modo di aiutare Kaori in evidente difficoltà a svolgere tutti quei compiti che la vita di famiglia comporta. Al dojo della scuola aveva ripreso, con regolarità, a praticare judo frequentando il corso adulti diretto dal padre.

Tornare ad indossare il judogi per tre sere a settimana, anche se a ritmi diversi rispetto alla fase agonistica, era un toccasana.

Anni prima Shinnosuke le aveva raccontato che il maestro Maruyama un giorno aveva tenuto un discorso indicando che, qualsiasi strada si fosse scelta nella vita, importava non dimenticare mai che il judo avrebbe potuto essere, per ciascun praticante, l’asso nella manica: “quel momento di scarico destinato a fare bene sia al fisico che alla mente.”

Fu così che nel giro di un mese, anche grazie al judo, Noriko era riuscita a ritrovare quella tranquillità che negli ultimi anni le era sfuggita sempre di più.

Seppur non immediatamente Shinnosuke e Kaori ebbero modo di comprendere cosa era successo alla figlia. Lavorando in un’azienda importante con tanto personale, pur avendo raggiunto una posizione di responsabilità, la crisi aveva portato a “tagliare delle teste”.

Noriko era tra le vittime delle scelte che l’azienda aveva effettuato. Da tre mesi era senza lavoro.

Dall’oggi all’indomani si era ritrovata senza entrate e, quel che è peggio, senza una spiegazione. Non avendo risposte al riguardo delle ragioni del licenziamento si era chiesta spesso in cosa avesse mancato. L’assenza di indicazioni l’aveva mandata in crisi. “Non valgo nulla se dopo quindici anni durante i quali mi sono dedicata anima e corpo all’azienda vengo eliminata così” ripeteva tra sé.

 

Un giorno mentre camminava lungo la via dei ciliegi Noriko aveva incrociato Kyoshi, che conosceva sin dai tempi delle scuole medie e delle competizioni sportive giovanili. Si erano salutati ed avevano cominciato a parlare dei propri sogni e di quello che invece la vita aveva portato loro. Kyoshi l’aveva confortata ricordando le parole di Jigoro Kano secondo cui ogni situazione va valutata con lucidità scegliendo la soluzione migliore senza recriminazioni. Per un judoka infatti, ad ogni situazione della vita, va applicato il principio del miglior impiego dell’energia. “Piangere sul passato non serve, è tempo perso. Si vive nel presente ed è, istante per istante, che vanno adottate le scelte giuste” aveva concluso Kyoshi dimostrando una profondità non indifferente. Arrivati a destinazione si erano salutati. Kyoshi l’aveva invitata a dargli una mano ai corsi agonistici. Noriko aveva promesso di pensarci.

A casa Noriko ne aveva parlato con Kaori, la quale aveva caldeggiato la proposta coinvolgendo anche Shinnosuke nella discussione. “Kyoshi è sempre stato un bravo ragazzo, profondo, rispettoso e attento. Era forse troppo sensibile per riuscire nell’agonismo di alto livello. In ogni caso ha praticato per anni e si è sempre dimostrato all’altezza. Come insegnante è apprezzato dai ragazzi e dalle famiglie” disse Shinnosuke alla figlia.

 

Fu così che Noriko iniziò ad aiutare Kyoshi nell’insegnamento del judo agonistico, in particolare al gruppo femminile.

Tornando a frequentare un corso agonistico Noriko venne assalita dalla voglia di riprovarci.

Il confronto che il judo agonistico proponeva era sempre stato per lei un momento importante.

Aveva però trentaquattro anni e - a quell’età - un’agonista semmai termina la propria carriera.

Noriko però non era mai stata una ragazza ordinaria e in cuor suo aveva deciso. Avrebbe partecipato al torneo regionale del Kyushu di quell’anno. Vi sarebbe arrivata allenata e avrebbe dato tutte le sue energie per ottenere un bel risultato.

Meglio attendere però prima di comunicare la decisione in famiglia o a Kyoshi. Il rischio a che cerchino di fermarmi è concreto, proverò a metterli davanti al fatto compiuto” fu la riflessione che chiuse l’argomento.

La decisione era presa e quando si decide, il judo insegna, si va avanti senza ripensamenti impegnandosi al massimo.

 

 

Continua....


Il racconto "Le stagioni del ciliegio" è ora oggetto di una pubblicazione completa.

Chi è interessato può acquistarne una copia a CHF 15.-; il ricavato è per il DYK Chiasso a cui l'autore ne ha fatto dono.

La pubblicazione dei capitoli dell'Inverno proseguirà, come in precedenza.


I LIBRI SUL JUDO: "Judo moderno"

Nel 1988 venne pubblicata la traduzione in lingua italiana del libro "Judo moderno" di Koblev/Rubanov/Nevzorov.

Il libro - scritto dalla scuola di judo e sambo Maikop una delle più grandi della (allora) Unione Sovietica - intendeva presentare, in una forma aggiornata, le principali tecniche di judo.

Il judoka di riferimento era Vladimir Nevzorov, primo campione del mondo sovietico (Vienna 1975) e campione olimpico a Montreal (1976), grandissimo judoka che - contrariamente alla tradizione dell'est - sapeva esprimere un ottimo judo tanto da meritare il riconoscimento di miglior judoka dei giochi di Montreal.

 

Il libro, improntato al judo agonistico, contiene una premessa che ricostruisce in breve la storia del judo in Unione Sovietica, presenta varie tecniche (senza tuttavia indicare il nome giapponese) e varie opportunità d'esecuzione.

Una particolarità del libro è la presentazione di una serie di interessanti passaggi dalla posizione in piedi a quella al suolo. Gli autori osservavano infatti come:

"Nella lotta sono frequenti le cosidette situazioni intermedie quando un lottatore si trova a terra e l'altro è in piedi. Di solito queste situazioni sorgono dopo un attacco fallito, nel corso del quale cade sui tatami l'0attaccante o l'attaccato, oppure quando uno dei contendenti, impegnato nella lotta, passa in piedi."

Una serie di proposte tecniche interessanti per la fase intermedia venivano indicate.

Una curiosità: nel libro si ritrovano anche i segni stenografici con i quali il coach era tenuto a registrare le azioni importanti che avevano caratterizzato gli incontri.

Oggi, con le registrazioni video divenute semplici e alla portata di tutti, un tale metodo di annotazione risulta sicuramente obsoleto tuttavia - dal profilo storico - conoscere la sua esistenza è sicuramente interessante.

 

L'Unione Sovietica aderì alla IJF nel 1962, i judoka sovietici furono presenti ai primi giochi del 1964 a Tokyo ottenendo quattro medaglie di bronzo.

Il primo oro olimpico venne ottenuto ai giochi di Monaco (1972) grazie a Chochoshvili a -93 kg.

 

"L'essenza del Judo consiste nell'imparare l'arte di attaccare e di difendersi rendendo in tal modo più forte il corpo e più elevata la forza dello spirito dell'individuo" recita la presentazione del volume edito nel 1987 dalla scuola di Maikop in Unione Sovietica.


NOTIZIE IN BREVE

 

Al torneo ranking 500 di Spiez tenutosi il 15 giugno erano presenti diversi judoka ticinesi.

Questi i risultati:

1° Luca Wyler (JB Bellinzona) +100 kg senior, 2° Fabiana Kündig (JB Bellinzona) -52 kg senior, 1° Loris Perosa (JB Bellinzona) -81 kg U21, 1° Alessandra Regazzoni (DYK Chiasso) -70 kg U21, 3° Martino Gada (JB Bellinzona) -81 U18, 1° Sarah Proietti (JB Bellinzona) -70 kg U18.

Domenica 16 giugno si è svolto il torneo per scolari.

Questi i risultati: 2° Christian Perosa (JB Bellinzona) +60 kg U15, 3° Oleksii Dmytrashyk (DYK Chiasso) -35 kg U15, 3° Stella Giovanora (JB Bellinzona) -44 kg U15, 3° Natan Weber (DYK Chiasso) -33 kg U13.

Ed ora si pensi a non sprecare l'estate dove il tempo per allenarsi è generalmente dato.

 

 

Il corso per monitori GS di fine giugno diretto da Valentina Ciceri ha riconosciuto il titolo di monitore a 19 judoka.

Una settimana intensa nella quale si è alternato pratica sportiva e lezioni di teoria per una prova finale che tutti quanti hanno superato (vedi fotografia dei partecipanti).

Alla settimana era anche presente Alexis Landais, responsabile della formazione della FSJ.


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