Nr.67 / 31 marzo 2024

TICINO DOJO JOHO

Notizie e approfondimenti sul JUDO, a cura dell’ATJB


In questo numero riferiamo del Grand Slam di Tblisi, del torneo ranking della Rheintal e della Coppa Ornavasso di Naters, leggiamo l'intervista a Greta Castellani neo cintura nera del JK Biasca, il quattordicesimo capitolo della terza parte del racconto inedito "Le stagioni del ciliegio" (L'Autunno) e la rubrica "l libri sul judo".


ORGANIZZA PER TEMPO LA TUA ESTATE JUDOISTICA

 

In Ticino vengono organizzati due stages giovanili.

 

Al Centro scolastico di Arzo il DYK Chiasso organizza dal 26 al 30 giugno il proprio XIII° stage giovanile riservato a chi è nato negli anni 2009/2015.

Tema dello stage "Le olimpiadi e la Grecia antica".

Dirige Marco Frigerio, 6° dan FSJ con Paolo Levi, 4° dan FILKAM, responsabile dei corsi judo. È annunciata la presenza di Alexis Landais, 6° dan responsabile della formazione della FSJ, il 29 e 30 giugno.

Oltre alla pratica del judo sono previsti vari momenti ludici e culturali.

Informazioni: mbfrigerio@bluewin.ch

 

Al Cento nazionale di Tenero il JB Belinzona organizza il XXXI° stage dal 17 al 23 agosto.

Dirige il collaudato team Rezio Gada e Valentina Ciceri, con Yoshiyuki Hirano (6° dan) a fungere da direttore tecnico per il judo.

Lo stage è aperto a chi è nato negli anni 2004/2014; verranno formati gruppi di allenamento in base a età e conoscenze.

Il centro di Tenero permette di praticare, oltre al judo, varie attività sportive, chi partecfipa avrà modo di beneficiarne.

Informazioni a stage-tenero@bluewin.ch

 

 

Durante l'estate, vari sono gli stages organizzati in Svizzera e all'estero ai quali partecipano anche rinnomati judoka. Jigoro Kano ha scritto che i periodi di vacanza vanno utilizzati al meglio. Chi ha tempo ne approfitti, "del diman non v'è certezza" ....

  

Indice del sessantasettesimo numero:

  1. Il Grand Slam di Tblisi - Marco Frigerio
  2. Il torneo ranking della Rheintal - Marco Frigerio
  3. Intervista a Greta Castellani - Fabrizio Roberti
  4. Le stagioni del ciliegio (racconto inedito) - Mattia e Marco Frigerio
  5. I libri sul judo - Marco Frigerio
  6. Notizie in breve - Marco Frigerio

 

È primavera e il ciliegio del 50esimo del DYK Chiasso è fiorito.

I festeggiamenti però non sono terminati. Prossimi eventi sono la presentazione del racconto "Le stagioni del ciliegio" con distribuzione del libro ai soci interessati, la proiezione privata del film "Tatami" a partire dai 12 anni, il corso tecnico di domenica 2 giugno e lo stage del 26/30 giugno a Arzo.

 

Buona primavera e Buona Pasqua a tutti i judoka ticinesi e non solo !


IL GRAND SLAM DI TBLISI

 

Il tempo scorre inesorabile e la classifica ranking, che determina i partecipanti ai giochi olimpici, diventa essenziale.

83 paesi per 531 combattenti hanno preso parte al Grand Slam di Tblisi nel fine settimana del 23-25 marzo. Quattro i judoka svizzeri alla ricerca del biglietto per Parigi: Fabienne Kocher e Binta Ndiaye nei -52 kg, Aurelien Bonferroni -81 kg e Daniel Eich -100 kg.

 

Binta Ndiaye si è classificata settima confermando di conseguenza il primo posto (recentemente conquistato) nella classifica interna di categoria. Il biglietto per Parigi non è ancora suo tuttavia vi sono buone prospettive. Nei ripescaggi è stata fermata dalla campionessa olimpica kosovara Distria Krasniqi che si è imposta unicamente grazie alla propria esperienza per somma di penalità. Al contrario Fabienne Kocher (l'esperta rivale interna) è stata sconfitta al primo turno dalla coreana Yerin Jang. Difficile per la trentunenne zurighese ricuperare il primato.

Aurelien Bonferroni, sconfitto nei quarti dal uzbeko Sharofiddin Boltaboiev, ha combattuto la finalina nella categoria -81 kg con il già campione del mondo israeliano Sagi Muki  classificandosi quinto. L'israeliano si è imposto grazie a un ippon di seoi-nage (vedi fotografia che segue).

L'obiettivo della conquista del biglietto per Parigi non appare fuori dalla sua portata.

Daniel Eich si è pure classificato al settimo posto nella categoria -100 kg. Nei quarti è stato sconfitto dall'austriaco Laurin Böhler; due gli incontri vinti in precedenza. Nel ripescaggio nulla di fatto contro l'ungherese Zsombor Vez.

 

 

Il torneo é stato in buona parte dominato dagli atleti dell'est Europa, in particolare per le categorie maschili.

L'esperto trentaduenne georgiano Lasha Shavdatuashvili (già campione olimpico nel 2012 a Londra e podio nel  2016 e 2021) si è imposto nei -73 kg, con un splendido ippon di ura-nage, nei confronti del russo Karen Galstian. Nella medesima categoria va segnalato il terzo posto del giapponese Soichi Hashimoto che, pur essendo coetaneo, ha raccolto l'eredità di Shohei Ono (ritiratosi nel 2023) e sarà il rappresentante del Giappone ai giochi.

Grande impressione ha destato il diciannovenne russo Timur Arbuzov che si è imposto nei -81 kg. Nella finale ha sconfitto l'uzbeko Boltaboiev, grazie ad un waza-ari di hane-goshi e a un osaekomi realizzato con maestria.

Nei -90 kg vittoria del ventitrenne campione olimpico georgiano Lasha Bekauri che in finale ha superato per ippon di ashi-guruma a sinistra l'azero Eljan Hajiyev completando così il percorso netto: cinque ippon.

Terzo titolo maschile per la Georgia, grazie al peso massimo Guram Tushishvili che in finale piazza un seoi-nage in ginocchio al azero Kokauri.

 

Più variate le vincitrici delle categorie femminili anche se all'est qualche cosa si muove. Da segnalare la prima vittoria ad un torneo del Grand Slam della georgiana Ecaterini Liparteliani (-57 kg) e della ucraina Yuljia Kurchenko.(-78 kg).

La ventiquatrenne georgiana è da tempo alla ricerca di un podio mondiale; ai giochi di Tokyo era giunta quinta. Alla competizione erano presenti le prime due del ranking mondiale e meglio le canadesi Jessica Klimkait e Christa Deguchi, ancora in lotta tra loro per l'unico biglietto disponibile a -57 kg. Ricordo che per ogni nazione è infatti possibile la presenza di un unico combattente per categoria.

Molto bello l'ippon di tani-otoshi con il quale invece la ventenne ucraina ha sconfitto nella finale la trentunenne olandese Guusjie Steenhuis.

Tornata alla vittoria anche la già campionessa del mondo 2021 e 2022 croata Barbara Matic che in finale a -70 kg domina l'olandese Sanne Van Diike e la sorprende con un seoi-nage in ginocchio.

Poca gloria invece per la campionessa olimpica giapponese Akira Sone, apparsa appesantita e a corto di idee. La finalina per il terzo posto è stata vinta dall'avversaria coreana per somma di penalità. In ben altra forma era apparsa la detentrice della tripla corona allorquando si aggiudicò i giochi di Tokyo. Analoga sorte per la cubana Idrys Ortiz, a trentacinque anni, alla ricerca del quinto biglietto olimpico; nella finalina è stata superata per somma di penalità dall'italiana Asya Tavano. La categoria +78 kg è stata vinta dalla tedesca Renee Lucht che in semifinale avevaq superato per waza-ari la giapponese.

 

Al di là dei risultati tuttavia non si può non segnalare il clima da "guerra fredda" che il CIO, grazie alle sue ultime decisioni sta contribuendo a creare.

Atleti russi e bielorussi, al momento, possono partecipare individualmente ai giochi sotto bandiera neutra, dovranno però essere valutati da una commissione etica che deve accertare che gli stessi non hanno sostenuto la guerra in Ucraina e che non fanno parte dell'esercito del proprio paese.

Il presidente russo Putin ha per altro già preannunciato l'organizzazione a settembre dei Giochi dell'amicizia, come già avvenne nel 1984 allorquando la Russia boicottò i giochi di Los Angeles, come per altro era capitato quattro anni prima per i giochi di Mosca ai quali USA, Giappone ed altri paesi occidentali non parteciparono.

Trattasi di una sorta di giochi olimpici paralleli ai quali potranno partecipare atleti e squadre russe e bielorusse. 28 gli sport previsti.

 

 

Questi i vincitori del torneo:

-60 N. Serikbayev KAZ

-66 I. Chernykh RUS

-73 L. Shavdatuashvili GEO

-81 T. Arbuzov RUS

-90 L. Bekauri GEO

-100 N. Sherazadishvili ESP

+100 G. Tushishvili GEO

 

-48 H. Lee KOR

-52 A. Toro Soler ESP

-57 E. Liparteliani GEO

-63 C. Beauchemin-Pinard CDN

-70 B. Matic CRO

.78 Y. Kurchenko UKR

+78 R. Lucht GER


Il TORNEO RANKING della RHEINTAL e la COPPA ORNAVASSO

 

In attesa che il comitato ATJB dica se intende investire maggiormente nel judo agonistico giovanile riferiamo dei risultati ottenuti dai judoisti ticinesi alla Rheintal e a Naters.

Un fine settimana particolarmente intenso che ha portato i giovani di quattro club ad esprimersi.

 

 

Sabato 16 marzo si è combattuto il torneo ranking della Rheintal.

Questi i risultati ei ticinesi:

 

Under 18

Luke Bürgisser (DYK Chiasso) primo a -90 kg

Elena Callegari (DYK Chiasso) seconda a -70 kg

Tommaso Monté Rizzi (DYK Chiasso) terzo a -73 kg

Ginevra Monté Rizzi (DYK Chiasso) terza a -63 kg

Sarah Proietti (JB Bellinzona) quarta a -63 kg

 

Under 21

Kai Bürgisser (DYK Chiasso) secondo a -90 kg con tre vittorie individuali e sconfitta in finale contro il tedesco Leon Mutschler (JC Heidelberg)

Alessandra Regazzoni (DYK Chiasso) seconda a -70 kg con tre vittorie e sconfitta contro l'astriaca Amina Abdulagatova.

 

Senior

Martin Motta (JB Bellinzona) secondo a -81 kg

Nice Ceresa (JK Muralto) seconda a -57 kg

Angelo Melera (JB Bellinzona) terzo a -73 kg

Alessandra Regazzoni (DYK Chiasso) terza a -70 kg

 

Veterani

Riccardo Arrigoni (JB Lugano) secondo

 

 

Domenica 17 marzo si è combattuto il torneo scolari U15 della Rheintal, deve erano presenti esponenti del JB Bellinzona e del JBC Vezia-Pregassona.

Il torneo era in concomittanza con la Coppa Ornavasso di Naters (VS), aperto anche agli U13, alla quale hanno preso parte gli scolari del DYK Chiasso e del JK Biasca.

I risultati dei ticinesi sono stati i seguenti:

 

Alla Rheintal:

Christian Perosa (JB Bellinzona) secondo a +60 kg

Stella Giovanore (JB Bellinzona ) seconda a -44 kg

Lorenzo D'Arcangelo (JB Bellinzona) terzo a -55 kg

Giulio Capriroli (JB Bellinzona) terzo a + 60 kg

Alice Laiso (JBC Vezia-Pregassona) terza a -52 kg

Alessia Agustoni (JB Bellinzona) quarta a -40 kg

 

A Naters (VS):

Natan Weber (DYK Chiasso) primo a -33 kg U13

Oleksii Dmytrashyk (DYK Chiasso) primo a -33 kg U15

Jacopo Tettamanti (DYK Chiasso) primo a -50 kg U15

Tiago Levi (DYK Chiasso) primo a -60 kg U15

Arno Bozzini (JK Biasca) secondo a -33 kg U15

Eloisa Del Don (JK Biasca) seconda a -44 kg U15

Nikita Algisi (JK Biasca) seconda a +55 kg U15

Irene Del Doin (JK Biasca) seconda a -57 kg U18

Tawan Garobbio (JK Biasca) terzo a -26 kg U13

Santiago Milani (JK Biasca) terzo a -30 kg U13 e a -30 kg U15

Mikael Abusenna (DYK Chiasso) terzo a -33 kg U13

Elisa Algisi (JK Biasca) terza a +40 kg U13

   


INTERVISTA A GRETA CASTELLANI

 

Greta Castellani classe 2005 frequenta la scuola sportivi d’élite di Tenero, tesserata per il Judo Kwai Biasca, sabato 9 marzo (uke Chiara Ambrosini) ha brillantemente superato gli esami di cintura nera 1°dan di judo. Greta e Chiara, sono campionesse svizzere di nage no kata e vengono regolarmente selezionate dalla nazionale di Kata per tornei nazionali e internazionali.

Per l’occasione abbiamo intervistato Greta ed ecco cosa ci ha detto.


Quando e come hai iniziato a praticare judo?
10 anni fa, ero in seconda elementare, ed ho iniziato un po’ per gioco senza grandi idee su che cosa avrei trovato sulla mia strada.

Quali sono stati i tuoi risultati agonistici che ricordi con maggior piacere?
A livello di shiai non me ne vengono in mente in modo particolare, ricordo piuttosto le tante uscite tutti insieme ai vari tornei quando si andava a dormire da qualche parte come a Ruggell o Buchs, che reputo le uscite con i ricordi più belli. Per quanto riguarda il kata, sicuramente la nostra prima uscita in Ungheria dove insieme a Chiara non sapevamo bene cosa aspettarci, quindi la vittoria arrivata alla prima gara svolta fuori dalla Svizzera, dove senza comprendere bene la chiamata sul podio in una lingua straniera, è stata molto emozionante.

Come hai vissuto l’avvicinamento all’esame dan?
Credo come qualsiasi altro esame. Non ci pensavo troppo ma anche perché dietro di me c’erano persone che mi hanno supportato come sempre e me lo ricordavano spesso. Probabilmente posso anche considerarmi un po’ “viziata” oltre che fortunata ad avere tutti questi supporti. In tutti i casi ogni parte dell’esame ho provveduto ad esercitarlo e studiarlo ed alla fine mi sono resa conto che lavorando si può superare ogni esame.

Quali sono i tuoi obiettivi futuri nel judo?
Mi piace pensare che non ve ne siano di fissi, un po’ per caso un po’ per volontà, ci tengo a tenere aperte varie possibilità. Sto terminando la scuola per sportivi d’elité e quindi anche nella vita di tutti i giorni qualcosa sta cambiando. Sicuramente desidero andare avanti e man mano vedrò in quale direzione, il prossimo obiettivo a corto termine è il corso G+S quale monitore, qualche gara, e poi vedremo, mi lascerò sorprendere.

 

 

 

Nella foto che segue il team del JK Biasca, capeggiata da Marco Casada e Fabrizio Roberti, festeggia la cintura nera di Greta.


LE STAGIONI DEL CILIEGIO (racconto inedito / capitolo 44)

 

Shinnosuke, la prossima settimana potrà iniziare il corso per adulti. Abbiamo avuto una bella rispondenza: più di venti genitori si sono annunciati. Veda di non far passar loro l’entusiasmo” disse il preside passando innanzi al dojo. “Non esiste solamente il judo agonistico, lo diceva spesso anche lei. Se lo ricorda? Ora ha l’occasione di dimostrarlo.

Shinnosuke rimase sorpreso. Non aveva sentito più nulla ed alcuni mesi erano trascorsi da quando Kenji aveva formulato quella che riteneva essere una nuova interessante sfida.

Aveva continuato a riflettere in merito a come proporre il judo agli adulti ed aveva concluso che, in fondo, l’importante era trasmettere i principi della disciplina e insegnare i fondamentali. Equilibrio, squilibri, spostamenti dovrebbero essere noti ad un adulto, tuttavia, quando ci si cimenta con le tecniche di judo, ci si accorge che è “tutta un’altra storia”. “Il coordinamento non è un fatto naturale” aveva concluso.

Considerando che, a quanto si diceva, Jigoro Kano aveva interrotto la pratica del randori attorno ai trentacinque anni Shinnosuke si era inoltre convinto che le cadute, per un adulto che avesse superato la quarantina, andavano apprese a tappe. Nella prima fase di insegnamento non sarebbe stato né opportuno né saggio insistere.

 

Venne così il giorno della prima lezione.

Kaori aveva chiesto espressamente di presenziare. “Per poterti consigliare devo poter vedere cosa capita e come reagiscono gli adulti. Non sono ragazzi abituati sin da bambini a praticare, sono persone mature che in breve si fanno la propria idea. Devi essere pronto a rendere variato e interessante il corso”.

Fu così che Shinnosuke iniziò a insegnare agli adulti. La prima tecnica che decise di insegnare (guarda caso) fu osoto-gari, la grande falciata esterna, che tante soddisfazioni gli aveva procurato.

Da fermo e in movimento i neo-judoisti si sforzarono di eseguire al meglio quanto proposto.

Ci fu chi da subito eseguì correttamente i passi, dimenticandosi tuttavia la falciata, chi nell’avvicinamento a uke si scompose e chi (addirittura) confuse la gamba di equilibrio.

È come con i ragazzini” ebbe a osservare tra sé Kaori. “Bisogna essere attenti a tutto.

Appresi i rudimenti della prima tecnica non poteva mancare il randori, inteso quale esercizio in cui si cerca di portare l’attacco senza la collaborazione di uke. Per ridurre i rischi Shinnosuke aveva proposto l’esecuzione speciale in cui vi è alternativamente chi attacca e chi difende.

La lezione in sé piacque ai più anche se Shinnosuke, durante il randori, dovette intervenire per spiegare a qualche allievo che non è la forza ad essere determinante, ma l’agilità e la scelta di tempo.

Uscendo dai tatami vi fu chi ringraziò Shinnosuke dicendo “Non avrei mai detto che la pratica del judo potesse essere così piacevole. Guardando le competizioni internazionali sembrerebbe che l’uso brutale della forza sia essenziale.

 

Shinnosuke era felice. Il judo competitivo faceva parte del suo DNA, il judo proposto al corso adulti aveva un’altra impostazione e, probabilmente, era più vicino al pensiero del Fondatore.

Kaori gli confermò che osservando i praticanti aveva notato grande impegno e un sincero entusiasmo.

In fondo Jigoro Kano non ha mai promosso le competizioni, se non in una forma interna al Kodokan. Nei suoi ultimi anni poi pare avesse indicato la sezione femminile quale esempio di “vero judo” e ciò è indubbiamente indicativo.”

Entrambi sapevano bene che, all’epoca, non esisteva il judo agonistico per le donne e che la pratica proposta alle judoka si incentrava sullo studio dei kata, al fine di migliorare sé stesse, la propria capacità di concentrazione e il gesto tecnico.

Il tempo passa Shinnosuke e anche tu tra poco non avrai più l’età per insegnare agli agonisti. Non c’è nulla di più patetico in ambito sportivo di un anziano che non ha saputo adeguarsi al passare degli anni. Chissà che il “corso adulti” non ti permetta di rimanere in materassina e di raccogliere altrimenti le tue soddisfazioni” chiosò Kaori mentre, camminando a fianco del marito, percorreva la via dei ciliegi.

D’un tratto a Shinnosuke sembrò di vedere Aki, la giovane allieva che, una volta vinto il campionato del Giappone tenutosi a Hiroshima, aveva lasciato il dojo. La ragazza lo guardò un istante prima di cambiare direzione e scomparire. Della giovane aveva appreso che, poco tempo dopo avere cambiato insegnante, aveva smesso la pratica del judo. La pressione a cui era stata sottoposta da parte dei genitori aveva sortito l’effetto nefasto di rendere il judo una sorta di dovere, tutt’altro che piacevole.

Nulla di peggio di genitori che si intromettono” aveva da tempo concluso Shinnosuke.

La convinzione deve essere propria. La pratica del judo deve procurare piacere e non solamente aspettative. Con gli agonisti il rischio che non comprendano nulla del messaggio di Kano è più che concreto.”

 

 

Continua....


I capitoli da 1 a 15 (vedi TDJ 24/38) costituiscono la prima parte del racconto: La primavera ("Haru"). I capitoli dal 16 al 30 (vedi TDJ 39/53) costituiscono la seconda parte del racconto: L'estate ("Natsu").

Con Il capitolo 31 è iniziata la pubblicazione della terza parte del racconto: L'autunno ("Aki").

 

 



I LIBRI SUL JUDO: Storia del Giappone e nascita del judo

 

La storia del Giappone e la storia del judo si intersecano.

Il libro di Massimo Marzagalli pubblicato nel 2009 nelle edizioni La Comune costituisce un testo che presenta gli eventi principali.

Il judo nasce nei primi anni del periodo Meji, che ha fatto seguito al periodo Edo, allorquando il Giappone - costretto ad aprirsi al mondo - inizia a guardare e a copiare l'Occidente.

 

Il periodo Edo (1600/1868) - caratterizzato dal potere degli Shogun del clan Tokugawa e da un sistema feudale rigido basato su caste sociali dipendenti dai vari daimyo, a loro volta dipendenti dallo Shogun - è noto per la chiusura.

Nel 1639 infatti venne vietato agli stranieri di mettere piede in Giappone e ai giapponesi di recarsi all'estero. Le uniche occasioni di contatto con il mondo esterno furono a Nagasaki a fini commerciali.

Il successivo periodo Meiji (1868/1912) fu invece caratterizzato dall'apertura all'Occidente. L'imperatore, precedentemente confinato a Kyoto, si trasferisce a Tokyo (nuovo nome di Edo). Scompare la figura dello Shogun ed ai samurai viene vietato di portare le spade. Con la rivolta di Satsuma termina l'epoca feudale. Il Giappone riforma il sistema scolastico ed impone una educazione in cui moralità, patriottismo e fedeltà sono il perno e in cui vengono esaltate le virtù militari.

 

In questo contesto evolutivo nasce Jigoro Kano che riprenderà, correggendo e sviluppando, tecniche di ju-jitsu di varie scuole, alfine di creare il proprio metodo.

Il judo si imporrà sulle vecchie scuole diventando l'arte marziale più diffusa al mondo.

 

Jigoro Kano nasce e cresce nel periodo Meji, in cui il Giapppone dopo duecento anni di chiusura si apre all'Occidente.

Il judo è divenuto universale grazie alla visione aperta del fondatore che, divenuto membro del CIO, non ha mancato mai nei suoi numerosi viaggi all'estero di promuovere la disciplina in particolare indicando le sue finalità altamente educative


NOTIZIE IN BREVE

Luka Maisuradze, campione del mondo georgiano -90 kg (2023), è stato squalificato per doping sino al prossimo mese di ottobre 2024.

Non potrà partecipare ai giochi olimpici.

Poco male per la Georgia che in questa categoria sarà rappresentata dal campione olimpico in carica Lasha Bekauri, vincitore per altro del Gran Slam di Tbilisi.

Non sono frequenti nel judo i casi di doping, qualche caso isolato tuttavia si è verificato anche in Svizzera.


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