LE STAGIONI DEL CILIEGIO (racconto inedito / capitolo 33) “È mai possibile che dimentichi sempre il controllo? Preservare la salute di uke è importante, senza un compagno di allenamento non vi è alcuna possibilità di crescita” diceva Kaori alla figlia Noriko, mentre papà Shinnosuke li osservava da bordo tatami. Noriko era una ragazza impulsiva, amava la competizione e il judo le dava modo di esprimere al meglio le proprie energie. Al contrario del fratello Shiro, piuttosto riservato e di indole tranquilla, era la prima ad invitare nel randori e l’ultima a scendere dalla materassina negli allenamenti. “In competizione il controllo non esiste. Apprendere a controllare è inutile” fu la sorprendente risposta di Noriko. “Non è assolutamente vero. Il controllo è una delle componenti di una perfetta proiezione. L’ippon vero (non quello degli attuali regolamenti) si realizza quando le tre componenti: energia, velocità e controllo sono date. Realizzare un ippon controllando la caduta di uke è il massimo a cui si possa aspirare” rispose Kaori alla figlia“non è forse vero Shinnosuke?” Coinvolto suo malgrado nella discussione Shinnosuke cercò di svicolare: “Una campionessa del mondo ne sa certo più del sottoscritto che si è dovuto accontentare della medaglia d’argento”. Noriko sembrò soddisfatta della risposta del padre. In famiglia Shinnosuke interveniva spesso con battutine atte a garantire che i toni delle discussioni fossero adeguati. Negli ultimi periodi tuttavia qualche occasione supplementare di scontro tra madre e figlia si era presentata. Shinnosuke ricordava una lite piuttosto accesa legata al rifiuto della figlia di leggere Yasushi Inoue, un autore che aveva praticato judo noto in particolare per il libro “Morte di un maestro del tè”. “È una lettura lenta e sorpassata” aveva insistito la figlia mandando Kaori fuori dai gangheri, anche perché l’autore in questione era uno dei suoi preferiti. “Chissà perché si fatica ad accettare le opinioni che i figli esprimono, quando non coincidono con le proprie” si era domandato Shinnosuke ripromettendosi di cercare di limitare al massimo le discussioni. Anche Shiro quel giorno appariva inusitatamente agitato. Dopo qualche risposta tipo “non è successo nulla”, al momento della cena, quando l’intera famiglia era riunita, si decise a parlare. Ancora una volta la prova di matematica non aveva prodotto una buona valutazione. Il suo curriculum scolastico rischiava di essere compromesso dalle sue evidenti difficoltà a comprendere frazioni e polinomi concetti che – a suo dire – potevano tranquillamente non esistere. “A scuola ci vengono fornite nozioni che non necessariamente ci saranno utili nella vita. È però necessario ottenere, almeno il livello necessario a proseguire se questa è la tua aspirazione. Se hai necessità di aiuto chiedi, se non riusciremo ad aiutarti vedremo di trovare chi è in grado. La scuola dovrebbe garantire a tutti l’apprendimento, è però evidente che il numero degli allievi rende a volte necessario disporre di altre vie” disse Shinnosuke. In famiglia nessuno aveva mai chiesto ai gemelli di essere i migliori della classe, al contrario – come aveva insegnato Jigoro Kano – Kaori e Shinnosuke erano convinti che le energie andavano utilizzate su più livelli. L’ importante era sì l’apprendimento culturale ma anche la formazione fisica e morale che entrambi i genitori ritenevano venisse rafforzata grazie alla pratica del judo. Destinare tutte le energie in una sola direzione era considerato sbagliato. “Certo i figli ci riempiono la vita” pensò Shinnosuke quella sera prima di addormentarsi “una ricetta assoluta per lo svolgimento del compito di genitore non esiste. L’importante è però non dimenticare che il proprio compito non è accondiscendere costantemente ma fare in modo che i figli crescano diventando persone autonome, possibilmente colte e con dei valori morali importanti o meglio, come diceva Jigoro Kano sani, forti e utili socialmente”. Continua.... I capitoli da 1 a 15 (vedi TDJ 24/38) costituiscono la prima parte del racconto: La primavera ("Haru"). I capitoli dal 16 al 30 (vedi TDJ 39/53) costituiscono la seconda parte del racconto: L'estate ("Natsu"). Con Il capitolo 31 è inizia la pubblicazione della terza parte del racconto: L'autunno ("Aki").
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