RISULTATI E COMMENTI DEL CAMPIONATO DEL MONDOLe previsioni che abbiamo azzardato nel numero precedente si sono avverate in misura parziale. Le vittorie dei fratelli Abe, ancora una volta sul primo gradino del podio in contemporanea, non erano così dificiili da immaginare come pure quella del georgiano Grigalashvili a -81 e della giapponese Sone a +78 kg Personalmente ho mal digerito il terzo shido dato a Maruyama (ancora una volta in finale con Abe) sanzionato incomprensibilmente dagli arbitri per passività, quando era Abe ad azzardare tecniche inesistenti pur di "sembrare" più attivo. Giusta invece la squalifica per judo pericoloso di Manuel Lombardo, nella finale con lo svizzero Stump, avendo praticato un attacco con la testa sul tatami. La regola è stata applicata alla grande per tutta la competizione mondiale e ciò è un bene soprattutto nell'ottica di insegnare alle nuove generazioni a praticare il bel judo auspicato dal fondatore. Una particolarità di questo campionato è stata il fatto che, non avendo praticamente i giapponesi partecipato ai tornei del Grande Slam, già nei primi turni si è assistito a combattimenti tra i più quotati. Questi "incontri anticipati" tra alcuni dei favoriti hanno di fatto eliminato - senza possibilità di appello - gli sconfitti estromessi dal sistema di ripescaggio ridotto ai quarti applicato ai tornei internazionali. Di seguito riferiamo delle singole categorie individuali, torneremo nel prossimo numero, sulla gara a squadre. Ecco i campioni del mondo 2023 -60 kg Garrigos ESP -66 kg Hifumi Abe JPN -73 kg Stump SUI -81 kg Grigalashvili GEO - 90 kg Maisuradze GEO -100 kg Adamian +100 kg Riner FRA -48 kg Tsunoda JPN -52 kg Uta Abe JPN -57 kg Deguchi CDN -63 kg Agbenegnou FRA -70 kg Niizoe JPN -78 kg Lanir ISR +78 kg Sone JPN Qualche commento per categoria: -60 kg Il giapponese triplo campione del mondo e campione olimpico in carica Naohisa Takato non è riuscito a confermarsi. Sconfitto in semifinale dallo spagnolo campione d'Europa Francisco Garrigos, a seguito di un caricamento d'anca decisivo al golden score, è pure stato sconfitto, per somma di ammonimenti, dal coreano Harim Lee nella finalina per il terzo posto. Dopo quattro anni di imbattibilità Takato è tornato "terrestre", avrà indubbiamente la possibilità di rifarsi ai giochi di Parigi. Qualche polemica è sorta per la tecnica eseguita da Garrigos indubbiamente pericolosa per la presa al collo; fintanto che il regolamento ammette le tecniche in ginocchio e in rotazione tuttavia vi è poco da dire. La finale si è disputata, a sorpresa, tra lo spagnolo Garrigos e l'uzbeko Dilshodbek Baratov. Grazie a un movimento in rotazione dal basso lo spagnolo ha vinto il suo primo titolo mondiale. Sul podio anche il diciannovenne georgiano Giorgi Sardalashvili che, nella sconda finalina, ha sconfitto il belga Jorre Verstraeten dopo un golden score particolarmente lungo. -48 kg Si è combattuta la finale prevista tra la giapponese Natsumi Tsunoda campionessa mondiale in carica, e la francese Shirine Boukli. Grazie ad un sumi-gaeshi la nipponica è riuscita a conquistare il suo terzo titolo mondiale coinsecutivo; a trent'anni conferma il suo primato nella categoria superando tutte le avversarie titolate. Buona la prova dell'italiana Assunta Scutto, già bronzo ai mondiali 2022, che ha ripetuto il risultato. Grazie a Wakana Koga il Giappone conquista anche un ulteriore medaglia di bronzo. -66 kg Finale come da copione con i campioni giapponesi Hifumi Abe (campione olimpico e campione del mondo 2017, 2018 e 2022) e Joshiro Maruyama (campione del mondo 2019 e 2021). Abe e il suo judo moderno, Maruyama e il bel judo tradizionale con tecniche pulite come uchi-mata in stacco e ashi-waza. Finale molto combattuta vinta ancora da Abe per un incomprensibile terzo shido, assolutamente immeritato. Sofferta invero era stata la qualifica alla finale per Maruyama che, in semifinale, con il combattente mongolo Baskhuu Yondonperenlei è dovuto arrivare al golden score. Il mongolo è poi giunto terzo sconfiggendo il georgiano (vicecampione olimpico) Margvelashvili per osae-komi. Terzo posto anche per il potente francese Walide Khyar che ha sconfitto il coreano An Baul per wazaari. -52 kg La giapponese Uta Abe, campionessa olimpica e mondiale, conferma il suo titolo (e sono quattro) battendo in finale l'uzbeka Diyora Keldiyorova per osae-komi. Combattiva, determinata e tecnicamente dotata Abe è superiore a tutte le combattenti della categoria e lo dimostra. Al suolo poi dispone di un arsenale senza pari. Al terzo posto si sono classificate la francese Amandine Buchard e l'italiana Odette Giuffrida che nella finalina ha sconfitto la kosovara Distria Krasniqi al golden score conquistando così la sua prima medaglia mondiale. -73 kg Sfida d'eccezione nel turno preliminare tra i già campioni del mondo Lasha Shavdatuashvili e il giapponese Soichi Hashimoto conclusasi a vantaggio di quest'ultimo. A trentuno anni Hashimoto (che in Giappone si è visto la strada bloccata da Ono) ha ancora un suo perché. Bellissimo per altro il wazaari di tai-otoshi, sfruttando la reazione sul bordo, piazzato nei quarti e ripetuto nella finalina per la conquista del terzo posto. Lo svizzero Nils Stump, dopo una serie di begli ippon nelle qualifiche, gli sbarra però la strada per la finale e lo sconfigge, al golden score. Stump entra poi nella storia (primo svizzero a vincere una finale mondiale) sconfiggendo l'italiano Manuel Lombardo, già vicecampione del mondo nei -66 kg nel 2021. Al terzo posto si piazzano il giapponese Hashimoto e l'uzbeko Murodjan Yudoshev. -57 kg Niente da fare per la campionessa mondiale e olimpica brasiliana Rafaela Silva sconfitta al primo turno dalla turca Hasret Bozkurt e per la giapponese Haruka Funakubo che, a ventiquattro anni, è ancora alla ricerca del suo primo titolo senior, dopo avere collezionato tre titoli mondiali junior. È la nippo-canadese Christa Deguchi a riprendersi il titolo già vinto nel 2019. La finale con Funakubo è stata dominata dalla Deguchi determinata e abile nel piazzare le proprie tecniche. Ironia della sorte, se si considera che la Deguchi ha scelto di combattere per il Canada, non avendo trovato spazio in casa propria per le competizioni internazionali di primo livello. Al terzo posto l'altra canadese Jessica Klimkait che ha sconfitto nella finalina la sorprendente turca Bozkurt e la mongola Enkrilien Lkhagvatogoo. -81 kg La finale di categoria, come era già capitato agli europei 2022, ha opposto il georgiano Tato Grigalashvili al belga Matthias Casse. Il georgiano, stratosferico in semifinale, quando in 25 secondi ha piazzato due wazaari al coreano Lee sorprendendolo con un ura-nage ed un sumi-gaeshi, ha dominato anche la finale piazzando un seoi-nage valutato wazaari. Le poules di qualifica hanno comportato qualche sorpresa come la squalifica per judo pericoloso dell'azero di adozione Saied Mollaie (già campione del mondo). Per inciso si dica che la squalifica è più che giusta quanto vi sono attacchi o difese direttamente sulla testa, il rischio di una frattura del collo è evidente e il regolamento su questo punto è sicuramente corretto. Il giapponese Takanori Nagase ha ottenuto il terzo posto vincendo la finalina che lo opponeva all'israeliano Sagi Muki. Terzo anche il coreano Joonhwan Lee che nei quarti l'aveva fermato. Lo stile di Nagase, poco appariscente e incurante degli ammonimenti, è decisamente particolare. Dispone tuttavia di un ottimo tai-otoshi e, al suolo, ha le idee chiare. -63 kg Fuori nei turni preliminare la campionessa in carica giapponese Horikawa, sconfitta a sorpresa al golden score dalla messicana Prisca Awiti Alcaraz, l'inglese Renshall, prima del ranking, ad opera della olandese Joanne Van Lieshout, e l'altra giapponese Miku Takaichi vincitrice del master. La trentenne francese Clarisse Agbrenegnou, già cinque volte campionessa del mondo e campionessa olimpica in carica, si è trovata quindi la strada spianata per quello che è stato il suo sesto titolo mondiale. Non che la tecnica le manchi: ouchi-gari, tai-otoshi, sasae-tsurikomi-ashi e ura-nage i suoi tiri espressi al meglio nei vari turni. Bella l'immagine della francese, trasmessa in mondo visione, che attende la premiazione con in braccio la bimba di pochi mesi. In finale ha superato per ippon la sorprendente slovena Andreja Leski; al terzo posto l'ungherese Szofi Ogbas e l'olandese Van Lieshout. -90 kg Il campione mondiale 2022, l'uzbeko Davlat Bobunov, non ha partecipato ai campionati. La finale ha visto all'opera due combattenti georgiani Lasha Bekauri, campione olimpico in carica, e Luka Maisuradze. In semifinale Bekauri ha sconfitto il giapponese Sanshiro Murao, vincitore del master di Gerusalemme, ricuperando uno svantaggio di wazaari. Maisuradze ha invece avuto la meglio dell'italiano Christian Parlati, vicecampione del mondo 2022, grazie a un uki-otoshi in contraccolpo. Al golden score Maisuradze sorprende Bekauri con una tecnica di difficile identificazione, una sorta di tani-otoshi con il corpo a retro. Al terzo posto si sono classificati lo svedese Marcus Nyman che sconfigge Parlati grazie a un sasae-tsuri-komi ashi e a un osoto-gaeshi e il giapponese Murao che al golden score infila un osoto-gari al cubano Silva Morales. Il russo Igolnikov, campione d'Europa 2'020, è stato eliminato al primo turno. Gli effetti della lontananza dai tornei del Grande Slam per gli atleti russi, che combattono sotto bandiera neutrale, si vedono. -70 kg Le semifinali hanno opposto la croata Barbara Matic, campionessa del mondo, alla giapponese Saki Niizoe, e la tedesca Giovanna Scoccimarro all'austriaca Michaela Polleres. La giapponese si è imposta grazie a un ko-soto-gari negli ultimi secondi del tempo regolamentare (come per altro nella finale dell'ultimo torneo del Grande Slam). La tedesca (già campionessa mondiale junior nel 2017), al golden score, grazie a un ouchi-gari in caduta. La finale è stata senza storia con la giapponese che ha piazzato un wazaari di uchi-mata con successiva immobilizzazione. Fuori nei turni preliminali la spagnola Ai Tsunoda Roustant, atleta emergente della categoria, sconfitta a sorpresa dalla russa Madina Taimazova. Si classificano terze Matic, che al golden score risolve grazie a un uchi-mata la finalina con la venezuelana Elvismar Rodriguez, e Polleres. -100 kg Categoria molto aperta, peccato che Daniel Eich non abbia potuto dire la sua. I turni di qualifica sono risultati decisivi per alcuni tra i favoriti: fuori il giapponese Kentaro Iidia che, dopo avere sconfitto l'uzbeko Turoboyev (campione del mondo in carica) è stato superato dall'israeliano Peter Paltchik, fuori il trentaquattrenne Varlam Liparteliani sconfitto al terzo turno, per squalifica, dal kazako Sharkhan. Percorso netto invece per il russo Arman Adamian e per il redivivo trentaduenne ceco, doppio campione olimpico, Lukas Krpalek che nei quarti ha superato il kazako per wazaari di kouchi-gari. Le semifinali hanno opposto Adamian al canadese Shandy Elnahas e Krpalek all'azero Zelim Kotsoyev, squalificato (a ragione) per un tentativo di uchi-mata sulla testa al golden score. Finale combattuta risoltasi a favore del judoka russo a seguito di triplo ammonimento di Krpalek. Terzi si classificano l'israeliano Paltchirk e l'azero Kotsoyev. -78 kg L'italiana Alice Bellandi, prima del ranking mondiale, ha mancato di pochissimo l'appuntamento con l'oro; dopo un bel percorso è stata sconfitta in semifinale dalla ventitrenne israeliana Inbar Lanir che le ha piazzato un perfetto sumi-gaeshi. L'israeliana, che costituisce indubbiamente la sorpresa di questo mondiale, aveva in precedenza superato tre avversarie per ippon e, anche in finale, ha avuto la meglio sulla trentatrenne rediviva francese Audrey Tcheméo (campionessa del mondo nel 2011) grazie a un perfetto koshi-guruma. Nei quarti la francese ha per altro fermato, per wazaari di deashi-barai e successivo osae-komi, la campionessa olimpica in carica Shori Hamada mentre in semifinale si è sbarazzata dell'olandese Gussje Steenhuis classificatasi poi al terzo posto. +100 kg Le qualifiche hanno portato ad alcune eliminazioni significative. Il russo Tamerlan Bashaev e il giapponese Kokoro Kageura si sono scontrati al secondo turno e il giapponese ha avuto la meglio grazie al triplo shido decretato a danno del russo. Il georgiano Guram Tushisvili è stato eliminato dal giapponese Tatsuro Saito. Il campione del mondo cubano Andy Garcia è stato fermato dal russo Inal Tassoev. Poca gloria però per gli attesi nipponici che si sono ritrovati in uno scontro diretto al primo turno di ripescaggio con Kageura, decretato vincitore per tre shido a Saito, troppo passivo. Nella finalina Kageura viene però sconfitto dall'uzbeko Alisher Yasupov per leva. Il pluricampione del mondo francese Teddy Riner ha conquistato il suo undicesimo titolo pur non brillando particolarmente. Si è qualificato per le semifinali grazie a tre vittorie ottenute per la squalifica degli avversari, nei quarti ha incontrato Saito che non ha trovato soluzioni per proiettare il gigante francese. Le semifinali hanno opposto Riner al tagiko Rachimov, primo del ranking e il russo Tassoev all'uzbeko Yasupov. Riner ha vinto il proprio incontro grazie a un bel harai-goshi valutato ippon e si è qualificato per la finale con il russo Tassoev. La finale è risultata molto combattuta, il francese la vince grazie a un sumi-gaeshi valutato wazaari al quarto minuto di golden score. La seconda finalina è stata vinta dal trentaseienne brasiliano Rafael Silva grazie a un sumi-otoshi in contraccolpo sul tagiko. +78 kg La francese campionessa del mondo Romane Dicko è stata sconfitta al secondo turno dalla ventunenne italiana Asja Tavano grazie a un wazaari di ouchi-gari. L'italiana se è poi classificata settima. La ventiduenne giapponese, campionessa olimpica, Akira Sone non ha mancato l'appuntamento con il suo secondo titolo mondiale. Percorso netto il suo, in finale era opposta all'altra francese Julia Tolofua che ha superato dopo sette minuti di golden score e al terzo shido dell'avversaria. Posizione perfetta quella della per la giapponese che regalava numerosi chili e centimetri all'avversaria e che ha dimostrato una migliore tenuta e forma. Le finaline per il terzo posto che vedevano la brasiliana Beatriz Souza affrontare la coreana Hayun Kim e l'israeliana Raz Herskho la cinese Shiyan Xu sono state vinte dalla brasiliana (ippon di harai-goshi) e dall'israeliana (tsuri-komi-goshi valutato wazaari). La classifica per nazioni vede il Giappone primo con 5 titoli (uno solo però nelle categorie maschili) seguito da Georgia e Francia con due titoli a testa. L'Italia ottiene quattro medaglie: l'argento di Lombardo e tre terzi posto nelle categorie femminili con Scutto, Giuffrida e Bellandi. Un record per una squadra indubbiamente in crescita dal profilo agonistico. |