Nr.45 / 31 marzo 2023

TICINO DOJO JOHO

Notizie e approfondimenti sul JUDO, a cura dell’ATJB

In questo numero un'ultima riflessione prima di archiviare i Campionati Ticinesi 2023, riferiamo poi del torneo della Rheintal e del Grand Slam di Tblisi, leggiamo il seguito del racconto "Le stagioni del ciliegio" con il settimo capitolo dell'Estate e la rubrica "l libri sul judo".

 

Ricordo infine che, chi avesse contributi da pubblicare in TICINO DOJO JOHO, è invitato a trasmetterli al coordinatore del progetto (e-mail: mbfrigerio@bluewin.ch).


Indice del quarantaquattresimo numero:

  1. Archiviamo i Campionati Ticinesi 2023 - Marco Frigerio
  2. Il torneo della Rheintal  - Marco Frigerio
  3. Il Grande Slam di Tblisi  - Marco Frigerio
  4. Le stagioni del ciliegio (racconto inedito) - Mattia e Marco Frigerio
  5. I libri sul judo - Marco Frigerio
  6. Notizie in breve - Marco Frigerio

ARCHIVIAMO I CAMPIONATI TICINESI 2023

È inutile fingere il contrario: i Campionati Ticinesi sono lo specchio delle realtà judoistica ticinese. Ogni edizione ci dice a che punto siamo.

I risultati ai tornei nazionali, per altro ottenuti sempre dai soliti protagonisti, non ci forniscono indicazioni sullo stato di salute generale dei nostri club. I Campionati Ticinesi invece ci dicono quanti judoka effettivamente sono attivi e hanno voglia di crescere, quanti club si sforzano di promuovere il judo investendo il tempo necessario e quanti judoka non più in età sono ancora legati alla disciplina e agli eventi connessi.

 

135 sono stati i judoka annunciati ai Campionati Ticinesi 2023, di questi 108 provenivano da club ticinesi di cui 30 dal DYK Chiasso (club che ha organizzato le ultime 4 edizioni dei campionati: 2018-2019-2022-2023).

I club iscritti all'ATJB sono attualmente 13, togliendo i 30 partecipanti del club organizzatore e dividendo per 12 il risultato è di 6,5 combattenti per club.

Considerando che tre club non hanno iscritto nemmeno un partecipante bisogna ammettere che la situazione non è ottimale.

 

Ben venga la pubblicità che l'ATJB promuove, ben venga la diffusione dei principi che il judo vuole trasmettere tuttavia, senza un impegno serio a livello locale, nulla si crea.

Per insegnare e promuovere il judo bisogna crederci, avere le conoscenze o impegnarsi per acquisirle ed essere un trascinatore che non demorde.

A chi sostiene che il judo non è uno sport vorrei ricordare che Jigoro Kano ha diffuso la disciplina grazie alle competizioni (sfide con scuole di ju-jutsu, kohaku-shiai e tsuki-nami-shiai) e che l'esperienza di gara è arricchente e necessaria per creare un judoka.

Le gare non sono tutto ma una parte importante della disciplina. Chi rinnega le competizioni, dopo essere stato un combattente, ha fatto il suo tempo.

Tutto ha un inizio e una fine, sta ognuno di noi comprendere quando è ora di smettere e di lasciare il posto a chi dimostra entusiasmo ed ha voglia di apprendere e condividere.

 

I Campionati Ticinesi 2023 ci hanno indicato che vi è molta strada da fare.

 


IL TORNEO DELLA RHEINTAL

Nel fine settimana del 18 e 19 marzo si è combattuto il torneo ranking 500 della Rheintal.

I club ticinesi sono soliti partecipare con un buon numero di rappresentanti, anche perché è il torneo più vicino a casa.

 

Tra i senior due le medaglie ottenute grazie a Martin Motta terzo classificato nei -81 kg e Giulia Cambianica seconda nei -70 kg, entrambi esponenti del JB Bellinzona e recenti campioni ticinesi 2023.

Nella categoria U21 Giulia Cambianica ha vinto la propria categoria sconfiggendo la chiassese Alessandra Regazzoni (DYK Chiasso) classificatasi seconda.

Da segnalare il secondo posto di Loris Perosa (JB Bellinzona) -81 kg e il terzo di Alice Orsi (Vezia-Pregassona) -52 kg.

Nella categoria U18 tre le vittorie dei ticinesi: 

Alessandra Regazzoni nella categoria -70 kg, Loris Perosa nella categoria -81 che ha sconfitto in finale il chiassese Kai Bürgisser, Antonio Niceta (DYK Paradiso) nella categoria -90 kg. Da segnalare anche i terzi posti di Chiara Ambrosini (JK Biasca) -57 kg e Luke Bürgisser (DYK Chiasso) -73 kg.

Nella categoria U15 da segnalare i terzi posto di Alice Laiso -48 kg  e Martin Gazitano -60 kg entrambi del JC Vezia-Pregassona.

 

Risultati positivi quindi per diversi esponenti del judo cantonale; ricordo che i primi sette classificati hanno modo di accumulare punti importanti per la classifica ranking che determina chi può partecipare alle finali nazionali.



GRAN SLAM DI TBLISI

Si è combattuto a Tblisi (Georgia), nei giorni 24-26 marzo, il Grand Slam.

La Svizzera non ha partecipato, il Giappone era presente con un combattente Goki Tajima nella categoria -90 kg, che ha concluso la competizione al terzo posto. Splendida l'azione di tsuri-komi-goshi valutata ippon nella finalina. Nei quarti è stato invece sconfitto dal georgiano Lasha Bekauri, campione olimpico in carica.

Massiccia presenza invece dei judoka italiani (ben diciannove combattenti).

 

Nessuna nazione ha particolarmente brillato.

Molti i titoli ottenuti dai paesi dell'est dove il judo sportivo si confonde (troppo spesso) con la lotta. Un esempio classico è stato la finale dei -90 kg tra Lasha Bekauri e Luka Maisuradze, entrambi georgiani, conclusosi con la vittoria del primo per wazaari, incontro caratterizzato da posizioni di contatto estremo e da tentativi di sollevamento ripetuti tipici della lotta libera.

La Georgia ha conquistato tre vittorie nelle categorie maschili più pesanti, oltre a Bekauri, Ilia Sulamanidze si è imposto nei -100 kg grazie a una finale tattica in cui ha difeso un wazaari di ouchi-gari contro il mongolo Gonchigsuren Batkuyag e Gela Zaalishvili ha vinto la categoria dei +100 kg sconfiggendo in semifinale il campione del mondo cubano Andy Ganda e in finale il turco Munir Ertog grazie a un wazaari di tani-otoshi.

Nelle categorie femminili è stata invece la Serbia a ottenere due titoli grazie a Milica Nikolic (-48 kg) e Marica Perisic (-52 kg), entrambe tuttavia con tre incontri vinti per squalifica delle avversarie ...

Due soltanto le vittorie ottenute da judoka occidentali. L'inglese Lucy Renshall (classe 1995) nei -63 kg, ha conquistato il suo sesto titolo in un torneo del Grande slam. In finale ha avuto la meglio della kosovara Fazliu squalificata per somma di ammonizioni.

La tedesca Anna-Maria Wagner, già campionessa del mondo, ha sconfitto nella finale dei -78 kg l'italiana Alice Bernardi (classe 1998), recente vincitrice del Judo World Master di Gerusalemme e del Grand Slam di Tel Aviv (prima del ranking mondiale), grazie a un wazaari ottenuto al golden score.

Per l'Italia vanno segnalati anche i terzi posti di Matteo Piras (-66 kg), Veronica Toniolo (-57 kg) e Martina Esposito (-70 kg).

 

 

Questi i vincitori:

-60 kg T. Bayramov AZE

-66 kg K. Aibek uulu KGZ

-73 kg E. Batzaya MGL

-81 kg W. Borchadzvili AUT

-90 kg L. Bekauri GEO

-100 kg I. Sulamanidze GEO

+100 kg G. Zalishvili GEO

 

-48 kg M. Nikolic SRB

-52 kg D. Keldiyorova UZB

-57 kg M. Perisic SRB

-63 kg L. Renshall GBR

-70 kg E. Telsidou GRE

-78 kg A. Wagner GER

+78 kg R. Hershko ISR

 


LE STAGIONI DEL CILIEGIO (racconto inedito / capitolo 22)

 

Shinnosuke era divenuto da qualche mese il responsabile dell’insegnamento di judo alle medie di Kumamoto.

Disponeva di ampia libertà d’azione e di una struttura ideale. Il dojo era in legno, le due sale di allenamento erano ampie, ben arieggiate e luminose. La pratica sui tatami deposti sopra la caratteristica sottostruttura, destinata a creare una certa elasticità, era indubbiamente piacevole.

Le docce e la vasca d’acqua calda, destinata a garantire l’immediato recupero muscolare, erano moderne e funzionali: non avrebbe potuto desiderare di meglio.

 

Con il passare delle settimane tuttavia, aveva iniziato a rendersi conto che l’insegnamento non era un’attività scontata e che non tutti gli allievi salivano in materassina interessati a quanto avrebbe loro spiegato. Un discreto numero di giovani tendeva infatti a creare confusione e, anche quando si dimostravano più interessati, la ripetizione delle tecniche diventava un esercizio troppo difficile. Dopo qualche ripetizione, gli allievi smettevano di esercitarsi annoiati, alla ricerca di nuove spiegazioni. Non comprendevano che l’unico modo per comprendere adeguatamente il gesto tecnico era quello di ripetere.

Quando serviva, Shinnosuke li riprendeva indicando che: “La ripetizione permette di assimilare e di rendere automatici i movimenti del judo”. Era cosciente tuttavia che chi praticava non si lasciava convincere molto facilmente.

Il judo a Kumamoto, negli anni, era divenuto un sorta di attività ludica, agonisti di livello non ve ne erano e chi praticava non era pronto ad assumere un impegno maggiore.

 

Di tale situazione Shinnosuke aveva avuto modo di discutere con Kaori.

I tempi sono cambiati, devi tenerne conto” gli diceva spesso la moglie “la nostra generazione è stata probabilmente l’ultima a interpretare la pratica del judo come una scuola di vita. Oggi è differente, anche da noi i praticanti sono però diminuiti e la percentuale di chi si interessa alle competizioni è piuttosto scarsa.”

Riflettendo insieme a Kaori Shinnosuke era arrivato a chiedersi cosa sarebbe stato di loro se non avessero scelto di praticare intensamente il judo. “La vita apre molte strade, quando ne imbocchi una rinunci alle altre” gli ricordava sempre Kaori.

 

Un mattino percorrendo la via dei ciliegi che conduceva alla scuola Shinnosuke, pur pensieroso per la situazione e alla ricerca di spunti per la prossima lezione, si accorse che nel campo adiacente l’ultimo tratto vi erano dei ragazzini che si stavano azzuffando.

Guardando meglio si rese conto che tre ragazzi più grandicelli avevano circondato un ragazzino più piccolo e lo stavano verosimilmente apostrofando con termini duri e volgari.

Il ragazzino però, tutt’altro che spaurito, rispondeva a tono e non sembrava per nulla né intimorito né sottomesso.

Sentendosi in dovere di intervenire, Shinnosuke chiese cosa stesse accadendo. Naturalmente non vi furono spiegazioni e immediatamente il gruppo dei tre grandi si dileguò lasciando Shinnosuke con il più piccolo. “Come ti chiami” chiese l’insegnante. “Jigoro” rispose il ragazzino.

Bel nome, ti aspetto ai corsi di judo appena inizierai le medie. Il judo insegna a difendersi e ad acquisire fiducia in sé stessi”. “Ci penserò” gli gridò il ragazzino mentre, correndo, si dirigeva verso la scuola.

Shinnosukle proseguì il suo cammino e quel giorno, durante le lezioni che ebbe modo di impartire, gli sembrò di essere riuscito a coinvolgere meglio gli allievi. Avere incontrato un “Jigoro” poteva essere un segno del destino !

 

 

Continua....

I primi 15 capitoli (vedi TDJ 24/38) costituiscono la prima parte del racconto: La primavera. A partire dal capitolo 16 (vedi TDJ 39) è iniziata la pubblicazione della seconda parte del racconto: L'estate.

L'immagine è di Ottavia Amoruso Battista.


I LIBRI SUL JUDO: The canon of judo

Kyuzo Mifune è stato il tecnico di riferimento del Kodokan del secondo dopo guerra; a lui ci si riferiva con l'appellativo di "God of judo".

Allievo diretto di Kano e di Sakujiro Yokoyama divenne decimo dan nel 1945 e diresse  la scuola di Kano sino al proprio decesso avvenuto nel 1965.

Il suo libro "The canon of judo" è un riferimento importante per i praticanti la disciplina. La versione finale è stata oggetto di una revisione globale curata dallo stesso autore negli ultimi anni della propria vita.

In Giappone la versione finale del libro è stata pubblicata nel 1965, la traduzione inglese è del 2004, non mi consta una traduzione in lingua italiana.

 

Nel libro si trovano delle spiegazioni riferibili alle singole tecniche di particolare interesse. L'accento non è posto sulla descrizione teorica ma sull'applicazione pratica. Un esempio: hiza-guruma viene spiegato sia in esecuzione sulla gamba avanti di uke, sia in esecuzione sulla gamba arretrata segnalando il fatto che bloccare direttamente la rotula di uke è operazione pericolosa che va evitata.

 

Interessante è anche la parte del libro dedicata ai principi del judo.

Kyuzo Mifune elenca i sette “principi dello spirito”.

Prestare attenzione ai medesimi è - a suo dire - indispensabile per poter apprendere correttamente ed applicare al meglio le tecniche di judo. L’attitudine modesta, generosa e disciplinata che il rispetto dei sette principi impone é la miglior premessa per un adeguato approccio al judo.

I principi elencati sono:

EVITARE LA MENZOGNA

MAI PERDERE LA FIDUCIA

PRESTARE ATTENZIONE ALLA POSTURA

ESSERE VELOCE

UTILIZZARE APPIENO L’ENERGIA

INSISTERE NELL’ALLENAMENTO

DISCIPLINARE SÈ STESSO

 

Per Mifune un judoka ha innanzitutto l’obbligo di “costruire sé stesso”.

Solo migliorando a livello personale è infatti possibile avvicinarsi all’obiettivo finale del judo che è “divenire utili alla società”.

 

 

Un libro che non può mancare nella biblioteca di un judoka che intende approfondire tecnica e senso del judo.


NOTIZIE IN BREVE

 

 

Alexis Landais, judoka francese 6° dan attuale direttore della FSJ, ha diretto il 18 marzo a Bedano un interessante corso tecnico al quale hanno presenziato diversi judoka della regione provenienti da vari club.

 

 

Secondo turno di campionato per il Team Ticino sabato 25 marzo.

Una sconfitta contro Yama-Arashi Will per 6 a 4 e una vittoria contro Shindokan Lucerna per 8 a 2 il risultato.

Il campionato a squadra è impegnativo, non sempre si riesce a presenziare con la quadra al completo. In questa occasione diversi erano i titolari assenti.

 

 

Sabato 25 marzo ha avuto luogo il corso di aggiornamento monitori GS organizzato a Bellinzona.

24 i partecipanti che hanno avuto modo di confrontarsi e di scambiare esperienze.

I corsi di aggiornamento sono sempe un bel momento di discussione.

 

 

Domenica 2 aprile il JC Ceresio torna ad organizzare la Coppa Malcantone.

Dopo tre anni di sospensione dovuta alla pandemia, viene riproposto il torneo giovanile che oltre a coinvolgere i club ticinesi è generalmente frequentato da alcune società lombarde.

La Coppa Malcantone prevede inoltre l'assegnazione di un trofeo che, per essere acquisito definitivamente, va vinto tre volte. L'ultima challenge è stata vinta dal DYK Chiasso, prima società nelle edizioni 2016/2017/2018.

 


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