Nr.42 / 15 febbraio 2023

TICINO DOJO JOHO

Notizie e approfondimenti sul JUDO, a cura dell’ATJB

In questo numero ricordiamo i prossimi campionati ticinesi in programma a Chiasso, riferiamo del Grande Slam di Parigi e del torneo ranking di Oesingen, leggiamo il seguito del racconto "Le stagioni del ciliegio" con il quarto capitolo dell'Estate e la rubrica "i protagonisti della storia".

 

Ricordo infine che, chi avesse contributi da pubblicare in TICINO DOJO JOHO, è invitato a trasmetterli al coordinatore del progetto (e-mail: mbfrigerio@bluewin.ch).


Indice del quarantaduesimo numero:

  1. Arrivano i campionati ticinesi 2023 - Marco Frigerio
  2. Il Grande Slam di Parigi  - Marco Frigerio
  3. Il torneo ranking di Oesingen - Marco Frigerio
  4. Le stagioni del ciliegio (racconto inedito) - Mattia e Marco Frigerio
  5. I protagonisti della storia - Marco Frigerio
  6. Notizie in breve - Marco Frigerio

ARRIVANO I CAMPIONATI TICINESI 2023

 

Domenica 12 marzo, alle palestre delle scuole comunali di via Soave a Chiasso, sono in programma i campionati ticinesi 2023.

Un appuntamento importante per la nostra regione in quanto è l'occasione per vedere all'opera i migliori agonisti del momento e per rendersi conto di quanto oggi il judo agonistico ticinese può offrire.

 

Per la seconda edizione post pandemica dei campionati ci si aspetta una partecipazione più numerosa. Tutte le società hanno avuto modo di proporre la nostra disciplina - per lo meno da settembre - senza alcuna limitazione, per cui l'auspicio è che tutte siano rappresentate al meglio. Società senza partecipanti o società con due/tre rappresentanti, speriamo di non averle più.

Certo, da parte degli insegnanti e dei dirigenti dei vari club è richiesto uno sforzo sia a livello di promozione, sia a livello di presenza tuttavia - se crediamo nel judo - tale "sforzo" va fatto. Per altro non dovrebbe essere uno sforzo ma un "piacere", dedicare una giornata alle proprie leve sostenendole nel bene e nel male.

Iscrizioni, al più presto, a mbfrigerio@bluewin.ch.

 

In competizione saranno le categorie U13 (2011/2013), U15 (2009/2010), U18 (2006/2008) e Junior-Senior, maschili e femminili.

Come d'abitudine le categorie scolari (U13 e U15) sono riservate a judoka tesserati ai club affiliati all'ATJ, le categorie U18 e Junior/Senior sono invece aperte ad altri interessati.

 

 

Che il judo sia vincente, ancora una volta, e che tutte le società si attivino per tempo. Vi aspettiamo a Chiasso !


IL GRANDE SLAM DI PARIGI

Si è combattuto il 4 e il 5 febbraio il Grande Slam di Parigi.

Il torneo vanta una grande tradizione e costituisce uno degli eventi più importanti della stagione internazionale.

La Svizzera era rappresentata da Aurelien Bonferroni (-81 kg) e Aline Lengweiler (-70 kg) che tuttavia non sono andati oltre il primo turno. Nove i giapponesi presenti che però sorprendentemente hanno raccolto poco. La finale -63 kg femminili tra l'israeliana Sharir e la giapponese Nabekura ne ha spiegato i motivi. Purtroppo (a mio avviso troppo spesso) un arbitraggio miope penalizza il judo classico. Unica tecnica della israeliana infatti è stato l'attacco di seoi-nage in ginocchio, ripetuto ma inesistente; attaccare quando l'avversaria si butta a terra in tal modo diventa difficile per chi è abituato ad una posizione eretta. L'arbitro in questione invece di sanzionare i falsi attacchi della isareliana ha "pensato bene" di sanzionare per inattività la giapponese arrivando addirittura al terzo shido.

Nessuna vittoria di categoria per il Giappone anche se tre sono state le medaglie d'argento.

 

Per la giornata di sabato segnalo.

La bella vittoria dell'azero Balabay Aghayev (-60 kg) che, dopo avere vinto quattro incontri per ippon, in finale ha superato al golden score il francese Cedric Revol grazie a un contraccolpo valutato wazaari. L'azero era già risultato vincitore del torneo nel 2021 ed è stato vicecampione del mondo junior nel 2018.

La categoria -57 kg vinta dalla francese Priscilla Gneto, che in finale (per squalifica) ha superato la canadese Jessica Klimkait. Terzo posto per la giapponese Haruka Funakubo e per l'ucraina Daria Bilodid vittoriosa sulla trentasettenne portoghese Telma Monteiro al golden score. Fermata ai quarti la campionessa del mondo in carica Rafaela Silva.

L'ennesimo successo nei -73 kg del trentunenne georgiano Lasha Shavdatuashvili che in finale ha realizzato un bel ippon di harai-goshi a sinistra contro il brasiliano Cargnin, bissando la vittoria del 2022.

 

Per la giornata di domenica segnalo.

La vittoria del campione del mondo georgiano Tato Grigalashvili (-81 kg) risultato, ancora una volta, il migliore; molto bello in finale il contraccolpo vincente su attacco di ura-nage conclusosi con un tani-otoshi.

La conferma di una nuova stella nella categoria -70 kg; vent'anni e due titoli mondiali junior alle spalle per la spagnola Ai Tsunoda Roustat superiore, per ritmo e successione di attacchi, a tutte le avversarie. Anche la campionessa del mondo croata Matic non ha avuto scampo.

Infine molta era l'attesa per la categoria +100 kg dove Teddy Riner tentava il rientro, alla ricerca della qualificazione per la sua quinta olimpiade. Qualificatosi per la finale senza brillare particolarmente, ha trovato il giapponese Hyoga Ota (campione All Japan 2021) che nulla ha potuto. Grazie a tre sanzioni dell'avversario Riner ha così vinto per la sesta volta in carriera il torneo, peccato per lo spettacolo molto scarso fornito. Nella foto che segue l'esultanza di Riner per il terzo shido attribuito a Ota; si potrebbe discutere sull'opportunità di manifestare la propria gioia dopo una vittoria per hansoku make, sui tatami internazionali abbiamo visto tuttavia anche di peggio ...

 

Una nota rosa, l'olandese Kim Polling (classe 1991, già 4 volte campionessa d'Europa), terza classificata nei -70 kg, alternava le competizioni con la gestione del proprio bimbo piccolissimo avuto dal compagno judoka Andrea Regis.

Madre e judoka agonista, perché no ?

 

 

I vincitori di categoria:

-60 kg Balabay Aghayev AZE

-66 kg Bogdan Iadov UKR

-73 kg Lasha Shavdatuashvili GEO

-81 kg Tato Grigalashvili GEO

-90 kg Noel Van T End NED

-100 kg Michael Korrel NED

+100 kg Teddy Riner FRA

 

-48 kg Blandine Pont FRA

-52 kg Distria Krasniqi KOS

-57 kg Priscilla Gneto FRA

-63 kg Gili Shalir ISR

-70 kg Ai Tsunoda Roustat ESP

-78 kg Audrey Tcheumeo FRA

+ 78 kg Hayun Kim KOR


IL TORNEO RANKING DI OESINGEN

L'11 e 12 febbraio si è combattuto il torneo di Oesingen, secondo appuntamento con i tornei ranking del 2023.

I ticinesi erano presenti in buon numero.

Questi i risultati ottenuti.

 

Sabato.

Negli U18 vittoria di categoria per Loris Perosa (-81 kg - JB Bellinzona) e per Alessandra Regazzoni (-70 kg - DYK Chiasso), secondo posto per Antonio Niceta (-90 - DYK Paradiso) arrivato terzo anche negli OPEN.

Al quinto posto si sono classificati Leonie Ferriroli (JK Biasca - 63 kg) e Kai Bürgisser (DYK Chiasso -81).

Negli U21 secondo posto per Giulia Cambianica (JB Bellinzona -70 kg), terzo per Chiara Ambrosini (JK Biasca -57 kg), quarto per Alessandra Regazzoni (DYK Chiasso - 70 kg), quinto per Greta Castellani (JK Biasca - 63 kg) e Loris Perosa (JB Bellinzonba -81 kg).

Nei senior è tornato alla vittoria Luca Wyler (JB Bellinzona +100 kg), terzo posto per Martin Motta (JB Bellinzona -81 kg), quinto per Giulia Cambianica (JB Bellinzona -70 kg).

 

Ai tornei ranking sono state reintrodotte tutte le categorie ufficiali di peso, pacifico che così facendo alcune di queste risultano poco frequentate. La Svizzera non è la Francia e non è aumentando le categorie che aumentano i combattenti. A Oesingen erano comunque presenti 141 club provenienti da 4 nazioni, oltre agli svizzeri erano infatti presenti judoka tedeschi, austriaci e francesi.

Nella foto in calce il trentenne bellinzonese Luca Wyler, ancora una volta, sul gradino più alto del podio.

 

 

Domenica.

Negli U15 vittoria di Elena Callegari (DYK Chiasso +56 kg), con cinque incontri vinti, secondo posto per Oleksii Dmytrashyk (DYK Paradiso -30 kg), terzo posto di Giuly Giovinazzo (JC Vezia -36 kg), Alice Laiso (JC Vezia -48 kg), Ginevra Monté Rizzi (DYK Chiasso +56 kg) e Francesco Di Maio (JC Ceresio +60 kg), quarto posto per Iliia Dmytrashyk (DYK Paradiso -33 kg).

Nella categorie U13 e U11 la formula della competizione prevedeva la formazione di gruppi a quattro combattenti con incontri diretti. Viene così garantita la possibilità di effettuare tre combattimenti.

Da segnalare megli U13 il primo posto di Hryhorii Alsufiev (JC Vezia), il secondo posto di Matteo Perez (DYK Chiasso) e il terzo posto di Chris Caccia (DYK Chiasso); negli U11 il primo posto di Clara Ricchiuti (DYK Chiasso).


LE STAGIONI DEL CILIEGIO (racconto inedito / capitolo 19)

 

La categoria di Shinnosuke era prevista al quarto giorno di competizione. Il Giappone, al solito, poteva dirsi soddisfatto dei risultati ottenuti dai suoi combattenti nelle prime tre giornate: sulle sei categorie combattute, tre erano stati i titoli vinti mentre due erano state le medaglie di bronzo ottenute.

Solamente il giovane combattente dei -66 kg era stato sconfitto al primo turno da un judoka russo, il quale tuttavia aveva perso subito dopo, rendendo quindi impossibile il ripescaggio dell’atleta nipponico. A guardarlo, seduto in disparte in tribuna, ben si percepiva il senso di delusione del giovane decisamente sconfortato.

Shinnosuke pensava di comprendere il suo stato d’animo e, in quanto anziano del gruppo, aveva cercato di avvicinarlo per qualche parola di conforto. Akira però (questo il nome del giovane ventenne) non si era lasciato avvicinare. Benché il suo nome significasse “brillante”, l’incontro era stato tutt’altro che positivo e la sconfitta era pesante da sopportare.

Il campione del mondo in carica della categoria di Shinnosuke era un brasiliano. Nella precedente edizione del torneo, l’atleta carioca aveva sconfitto Yoshizu, giunto poi terzo, e in finale il georgiano Nodar. Nella poule, Shinnosuke si trovava dalla parte del georgiano mentre Shohei, il secondo combattente della categoria, era stato sorteggiato dall’altra parte con il campione del mondo.

La sera prima della competizione, Shinnosuke non riusciva a dormire. Il pensiero che quella fosse l’ultima occasione per vincere quel titolo mondiale al quale ancora ambiva e che presto avrebbe dismesso i panni dell’agonista, non aiutava cedere al sonno. Il futuro lo avrebbe portato a nuove esperienze e a nuove sfide, si sarebbe dedicato all’educazione dei giovani, la professione perfetta per il fondatore del judo: ora però bisognava chiudere una parte della storia e non ci sarebbe stata altra occasione di appello. Shinnosuke lo sapeva bene. Dopo essersi rigirato a più riprese nel proprio materasso, infine il sonno lo colse.

La competizione iniziò alla grande. Shinnosuke vinse i primi due incontri molto facilmente grazie agli ippon di osoto-gari e di ouchi-gari, tecniche nelle quali eccelleva da molti anni. Al terzo incontro dovette incontrare il georgiano Nodar, vicecampione mondiale in carica. Nei minuti immediatamente precedenti l’ “hajime”, a Shinnosuke tornarono alla memoria i ricordi del suo primo campionato junior, allorquando era stato sconfitto da un judoka georgiano a seguito di una tecnica di sollevamento. Sapeva che avrebbe dovuto portare particolare attenzione a tali tecniche e che tenere una adeguata distanza da Nodar era necessario, se voleva evitare di fare la stessa fine di undici anni prima.

L’incontro risultò molto combattuto. Shinnosuke teneva una posizione classica cercando di trovare l’attimo per un guizzo decisivo di pura tecnica, il georgiano tentava al contrario di arrivare a contatto stretto per sollevare l’avversario. I quattro minuti del tempo regolamentare passarono senza particolari eventi, il “golden score” era poi iniziato sulla stessa linea. Shinnosuke era cosciente che, a questo punto, vi era un serio rischio a che la sfida venisse decisa dal terzo “shido” per passività: era dunque necessario aumentare il ritmo. Ed ecco che improvvisamente, a seguito di un attacco, il georgiano riuscì a chiuderlo iniziando il sollevamento temuto. L’esperienza accumulata negli anni però avevano preparato Shinnosuke anche a tale evenienza, infatti lasciandosi parzialmente trasportare verso l’alto, con un brillante colpo di reni riuscì a controllare la trazione dell’avversario ritrovandosi lateralmente al medesimo per l’esecuzione di un perfetto tani-otoshi in rotazione. “Ippon” decretò l’arbitro tra l’entusiasmo del pubblico presente che certo aveva apprezzato il bel gesto del giapponese.

Ma la competizione era tutt’altro che terminata. La semifinale risultò altrettanto impegnativa: l’avversario francese venne superato solamente grazie ad un passaggio al suolo che lo sorprese, anche qui, al “golden score”. Ed ecco che l’occasione per concludere la carriera con il titolo di campione del mondo era data. Ad attenderlo in finale però, anziché il brasiliano campione in carica, il compagno di squadra Shohei che, in grande forma, aveva ottenuto una serie impressionante di ippon di “uchi-mata”.

Rivincita dunque della finale nazionale di qualche mese prima e questa volta Shinnosuke ebbe la peggio.

Il podio più alto ai campionati del mondo non gli era destinato: il giovane Shohei lo sorprese con una combinazione studiata appositamente. Rialzatosi dal tatami, dopo avere subito la tecnica del compagno, Shinnosuke sentiva dentro sé sentimenti contrastanti: delusione per non essere arrivato primo, ma anche gioia e orgoglio per avere disputato un’ottima gara. Prima di stringere la mano a Shohei, pensò a tutto quanto gli era stato insegnato e si ricordò che l’invidia non è un sentimento degno di un judoka. Riconoscere la bravura quando la si incontra, anche se a proprio scapito, è segno di rispetto e sincerità.

Bravo” disse quindi Shinnosuke a Shohei sorridendo al giovane e stringendogli la mano con sincerità prima di lasciare per sempre il tatami delle competizioni internazionali.

 

 

Continua....

I primi 15 capitoli (vedi TDJ 24/38) costituiscono la prima parte del racconto: La primavera. A partire dal capitolo 16 (vedi TDJ 39) è iniziata la pubblicazione della seconda parte del racconto: L'estate.

L'immagine che segue è di Ottavia Amoruso Battista.


I PROTAGONISTI DELLA STORIA: Sumihito Arima (1867/1908)

È stato il quarto allievo a firmare il libro del giuramento del primo Kodokan.

È autore dei primi libri sul judo “Judo tai-i” (Judo teoria) e “Tsuzoku judo zukai” (Judo popolare illustrato); all’epoca era 4° dan ed insegnate a Kumamoto.

I libri sono stati pubblicati in giapponese nel 1905; il primo è stato anche tradotto in inglese, con il titolo “A General Outline of Judo”, nel 1906 di questo primo libro esiste anche una recente traduzione in lingua italiana.

Jigoro Kano, nella prefazione al primo libro, segnala come Arima “in contatto da lungo tempo con il Kodokan, è un appassionato studente di judo ed ha una grande esperienza in campo educativo” essendo stato professore di diverse scuole e direttore della Peer’s School.

Nella prefazione della versione giapponese del libro l’autore ringrazia Tsunjiro Tomita (all’epoca 5° dan) per l’assistenza nella compilazione dell’opera.

Nel libro, tra l’altro, si trova il “Regolamento del Kodokan” che indica come, all’epoca, per essere ammessi era necessario presentare la domanda allegando il curriculum vitae. Dopo di che, se ammessi, era richiesta la sottoscrizione degli impegni a non sospendere gli studi, a non ledere l’onore dell’istituzione, a non divulgare segreti e a rispettare le regole anche dopo l’ottenimento del diploma.

Negli scritti di Arima è ravvisabile lo spirito nazionalistico giapponese dell’epoca, dal quale Jigoro Kano (invece) tendeva a distanziarsi. Basti pensare che il primo libro è dedicato alla memoria dei comandanti judoka Takeo Hirose e Takejiro Yuasa periti nella battaglia di Port Arthur durante la guerra russo-giapponese.

Lo scrittore Lafcadio Hearn (1850/1904) si è ispirato alla figura di Arima - che descrive come istruttore di ju-jutsu cinico, di bel aspetto, perfettamente abile nella lingua inglese - nel romanzo “Out of east”.


NOTIZIE IN BREVE

 

Durante la cerimonia del kagami biraki della FSJ Valentina Ciceri è stata onorata con un riconoscimento speciale per il suo impegno nella diffusione del judo a livello nazionale.

Le formuliamo i migliori complimenti e le ricordiamo la promessa di rilasciarci un'intervista tuttora in sospeso.

 

 

Domenica 5 febbraio a Bellinzona si è svolta la gara educativa del terzo ciclo.

Sotto la supervisione di Edy Bozzini e Romolo Fibbioli una decina di coppie hanno presentato, con successo, una parte del nage-no-kata.

Un primo passo verso l'apprendimento vero del judo di cui i kata sono un elemento essenziale.

 

 

Domenica 5 febbraio al dojo del DYK Chiasso si è tenuto il primo allenamento per agonisti che l'associazione intende promuovere una volta al mese dalle 10.00 alle 11.30.

Ragazzi dal 2012, giovani e adulti hanno praticato uchikomi e randori nelle due sale del dojo sotto la direzione di Marco Frigerio. I prossimi allenamenti domenicali saranno diretti (a rotazione) dagli insegnanti del DYK Chiasso. Erano presenti judoka provenienti dalla Robur et Fides di Varese e dal Mon Club di Appiano Gentile.

Presente anche il maestro della Robur Marco Ghiringhelli tornato, per l'occasione a calcare i tatami del DYK Chiasso, là dove ha svolto i primi passi di insegnante nei lontani anni ottanta.

 

 

Sette judoka svizzeri hanno partecipato al Sofia Europan Open l'11 e il 12 febbraio.

Terzo posto nei -57 kg per Olivia Gertsch, settimo per Gioia Vetterli a -70 kg

 

 

Domenica 5 febbraio al dojo del DYK Chiasso vi è stato il primo degli allenamenti agonistici mensili domenicali che l'associazione propone, invitando gli interessati a partecipare.

Presenti le palestre della Robur et fides di Varese e del Mon Clun di Appiano.

Prossimo appuntamento il 5 marzo alle 10.00.


Leggi le edizioni precedenti di Ticino Dojo Joho

 

Vai all'archivio

 

 

 

 

 

© Associazione ticinese Judo e Budo ATJB

www.atjb.chinfo@atjb.ch