INTERVISTA A CHIARA E GRETA Chiara Ambrosini e Greta Castellani (JK Biasca) hanno vinto il campionato svizzero di nage-no-kata nella categoria under 21 ed hanno ottenuto la medaglia d'argento nella categoria élite. Era la sola coppia ticinese presente alla manifestazione che si è tenuta a Villards-sur-Glàne domenica 18 dicembre. Fabrizio Roberti ha raccolto per TDJ l'intervista che segue. Quando avete iniziato a fare Judo? Entrambe all’età di 8 anni nel dojo del Judo Kwai Biasca. Quante volte alla settimana vi allenate? Greta: se inizialmente erano due allenamenti a settimana, da quando frequento la SPSE a Tenero sono almeno 4 allenamenti a settimana tra Biasca e Bellinzona ed ogni tanto il fine settimana. Chiara: erano due allenamenti a settimana, ma negli ultimi anni e da quanto sono al liceo di Bellinzona, nella classe sportiva, sono quattro allenamenti tra Biasca e Bellinzona. Come sono andati i campionati Svizzeri di Kata? Greta & Chiara: ora è molto più facile rispondere, quindi molto bene! Comunque vi sono stati vari aspetti che non erano molto evidenti prima. Tutti gli altri pensavano già alle festività natalizie mentre noi eravamo ancora concentrate a fare judo. Il giorno della gara eravamo iscritte nelle tre categorie di Nage No Kata: U18 3 gruppi; U20 5 gruppi ed Elite. Potendo partecipare al massimo due volte sia come tori che come uke, come definito dal regolamento, seguendo i consigli ricevuti dagli allenatori, decidevamo di partecipare ai due gruppi superiori rinunciando alla nostra categoria di età. Debuttavamo nelle eliminatorie della categoria Elite dove passavamo il turno in terza posizione. Poi si attendeva il pomeriggio le finali. Riuscivamo a mostrare un kata migliore del mattino e quindi eravamo contente. Dopo un attimo di pausa e senza conoscere ancora il risultato elite, affrontavamo anche la finale U20 dove dobbiamo ammettere di aver fatto un qualche errore di troppo. Fortunatamente anche le altre coppie in gara ne avevano fatti. Venivamo quindi informati della vittoria U20, ma anche del secondo rango negli elite dietro solo ai favoriti Al e Zach Pauchon, attuali vicecampioni del mondo U23. Eravamo felici. Come siete arrivate alle competizioni di Nage No Kata? Greta & Chiara: Veramente è stato per un insieme di molti fattori. All’inizio era importante conoscere le mosse per passare di cintura, poi alcuni monitori ci hanno mostrato vari aspetti legati all’importanza dei kata, in seguito anche la fortuna di incontrare le persone giuste al momento giusto. Soprattutto il fatto di poter lavorare in coppia, come anche divertirci insieme. Dopo la gara educativa a Bellinzona in inverno 2022, siamo stati ad una gara di Kata a Liestal, dove; pur non avendo fatto un risultato da podio, due giudici ci hanno fatto i complimenti e detto di continuare a lavorare sui dettagli, spiegando che la tecnica da sola non bastava. Abbiamo quindi avuto la fortuna di poter andare al corso di Kata a Fiesch dove si è aperto un nuovo mondo! Ci veniva chiesto se eravamo interessate a partecipare a qualche allenamento con il Swiss Kata Team e se volevamo in futuro partecipare a qualche gara. Avendo il supporto di “casa” abbiamo risposto di sì ed è andato tutto oltre le più rosee aspettative. Uno degli allenatori (Hanspi Glaser) ci ha invitati, prima, a partecipare al torneo in Ungheria, poi a quello in Olanda, arrivando quindi preparate per i campionati Svizzeri. Dopo questi ultimi risultati siamo entrati a far parte del Team Nazionale. Ricapitolando brevemente, durante il 2022 è transitato un treno sul quale abbiamo avuto la fortuna, il coraggio e la possibilità di salire. Cosa trovate veramente importante per riuscire nei Kata? Greta: è fondamentale avere un partner di ruolo con il quale ci si può applicare e soprattutto divertirsi e con il quale si riesce anche a trovarsi regolarmente per allenarsi. Bisogna credere nei principi del kata e quindi essere consapevoli che nelle gare vengono valutati i dettagli. Sicuramente avere dei monitori che possono correggerti, quindi frequentare dei corsi specifici. Ricordiamo che il Nage No Kata è solo il primo di diversi Kata. Chiara: soprattutto la sintonia con la partner. Nei Kata, ritenete che sia più importante il ruolo di tori o di uke? Greta & Chiara: sono entrambi importanti in ugual misura, di fatto il kata é un lavoro di squadra, dove ogni errore viene valutato, ed è la coppia a risentirne. È importante che entrambi riescano ad eseguire e comprendere i due ruoli ma in competizione è preferibile che uno si specializzi in un ruolo, in quanto sono veramente molti i dettagli da mettere a posto per ognuno. Se all’inizio entrambe eseguivamo tutti e due i ruoli, a Fiesch siamo state “costrette” a fare una scelta specifica e dove abbiamo anche compreso quanto fosse importante per i dettagli. La scelta tra noi è comunque stata spontanea. Sappiamo che fate gare di kata e anche di shiai, avete una preferenza fra le due discipline? Greta: se al momento ho una preferenza sul Kata dovuta all’entusiasmo e dai risultati ottenuti, ho sempre anche la voglia di competizioni individuali, Jigoro Kano ci insegna che entrambe le discipline sono importanti. Personalmente ritengo che aiutano a progredire reciprocamente. Chiara: sono due ambiti diversi che mi appassionano in egual misura. Quali sono secondo voi i vostri punti di forza e gli aspetti su cui invece credete di dover migliorare ? Greta: I punti di forza sono il supporto della mia famiglia, l’aiuto dei miei monitori e l’amicizia con Chiara, devo ancora migliorare nella mia organizzazione personale, nella gestione del tempo che scorre e reagire meglio agli imprevisti. Nelle gare riuscire a diventare più reattiva e credere maggiormente nelle mie possibilità. Chiara: ho energia ed entusiasmo per tutto ciò che faccio ma devo ancora riuscire a controllare meglio le mie emozioni quando sono sotto pressione. Chiara frequenti la prima liceo in una classe con programma sportivo che facilita il raggiungimento degli obbiettivi sportivi e scolastici, Greta frequenti la scuola per sportivi d'élite di Tenero: è difficile gestire studio e sport? Greta: Ognuno lo vive in modo diverso, comunque dopo il periodo Covid, il 2022 mi ha messo in difficoltà diverse volte e non sempre ho il tempo per fare tutto come vorrei. Il tempo riesco a trovarlo ma non è sempre compatibile con il recupero delle proprie energie tra ogni allenamento, né si presenta al momento giusto per lo studio. Ogni tanto devo rinunciare a qualche allenamento per prepararmi ai test che arrivano, come anche condividere il tutto quando ci sono le gare. Ma anche il mondo del lavoro si presenta allo stesso modo. Basta essere motivati e si può riuscire, magari rinunciando a qualche altro aspetto o desiderio. Chiara: Sì, ci sono sacrifici, bisogna sapersi organizzare sfruttando bene il tempo nell’arco della giornata ma fin che c’è la passione è fattibile. Avete delle persone alle quali vi ispirate? Greta: tralasciando le molte persone che mi vengono in mente, ci tengo a menzionare tre persone del nostro club dai quali prendo esempio: Dusan, che oltre ad avere tante conoscenze tecniche e molta pazienza con noi, nel poco tempo che ha a disposizione è capace a trasmettere tanti valori importanti ed utili sia sul tatami che nella vita di tutti i giorni; poi i fratelli Marco e Guy Casada, capaci sempre di sorprenderci per il loro spirito giovanile e la loro disponibilità. Chiara: io aggiungo altre due persone che ci hanno dato molto negli ultimi tempi: Flavio Marchetti, che con il suo essere sempre presente e disponibile è un supporto e fonte continua di motivazione; poi Hanspi Glaser che nell’ultimo anno ci ha accolti nel Swiss Kata Team facendoci sentire subito parte del gruppo. Quali sono i prossimi obiettivi che vi siete prefissate? Greta: trovo che al momento io abbia tanti desideri ed obiettivi, forse troppi, ma devo anche organizzarli e gestirli, nell’immediato futuro sono sicuramente: continuare e terminare bene la scuola, fare la patente della macchina e continuare ad allenarmi per migliorare. Chiara: ho appena iniziato il liceo che desidero portare avanti bene, sicuramente partecipare ad altre gare sia di shiai che di kata. Complimenti, da parte dell'ATJB, per i risultati ottenuti e, soprattutto, per l'impegno dimostrato. La via del judo ha varie sfaccettature; kata e randori sono tuttavia complementari, approfondire entrambe è la premessa per divenire un vero judoka. Nella foto Chiara e Greta, sul podio più alto, con il prof.Kazuhiro Mikami, promotore delle gare di kata in Svizzera, sin dalla fine degli anni settanta. |