I CAMPIONATI DEL MONDO INDIVIDUALIA Taskhent in Uzbekistan si sono combattuti i campionati del mondo di judo 2022. 571 i combattenti qualificati, in rappresentanza di 82 nazioni provenienti da tutti e cinque i continenti. La nazionale uzbeka, allenata dal già campione olimpico di Atene 2004 Ilias Iliadis, è una realtà emergente nel panorama agonistico del judo. I titoli nei -90 kg e nei -100 kg conquistati alla manifestazione ne sono stati la dimostrazione. Dopo un anno particolarmente intenso dal profilo agonistico (2021), nel corso del quale si sono organizzati i campionati del mondo a Budapest e i Giochi Olimpici a Tokyo, l'edizione 2022 appariva interessante soprattuto per identificare nuovi protagonisti e conferme. Nel 2021 i campioni del mondo e i campioni olimpici erano stati: Tra gli uomini: -60 kg Abuladze (RUS) / Takato (JPN), -66 kg Mayurama (JPN) / Abe (JPN), -73 kg Shavdatuashvili (GEO) / Ono (JPN), -81 kg Casse (BEL) / Nagase (JPN), -90 kg Sherazadishivili (ESP) / Bekauri (GEO), -100 kg Fonseca (POR) / Wolf (JPN), +100 kg Kageura (JPN) / Krpalek (CZE); Tra le donne: -48 kg Tsunoda (JPN) / Krasniqi (KOS); -52 kg Shishime (JPN) / Abe (JPN), - 57 kg Klimkait (CDN) / Giakova (KOS), -63 kg Agbegnegnou (FRA) / Agbegnenou (FRA) - 70 kg Matic (CRO) / Arai (JPN), -78 kg Wagner (GER) / Hamada (JPN), +78 kg Asashina (JPN) / Sone (JPN). Va detto che i judoka giapponesi che avevano partecipato ai campionati del mondo nel giugno 2021 non erano coloro che erano stati selezionati per i giochi; ciò malgrado ben 5 i titoli mondiali oltre ai 9 titoli olimpici erano stati ottenuti dai combattenti del Sol levante lo scorso anno, per un totale di 14 titoli su 24. La supremazia del Giappone era dunque stata ampiamente confermata. Cinque campioni olimpici giapponesi, e due campioni mondiali, erano presenti a Taskent. L'edizione 2022 tuttavia ha riservato delle sorprese. Il Giappone ha infine conquistato cinque titoli individuali (come nel 2021), confermandosi la nazione più forte. Da segnalare sono poi i due titoli ottenuti dal Brasile, tra le donne, e i due titoli ottenuti dall' Uzbekistan, tra gli uomini. Nelle categorie maschili: -60 kg Il campione olimpico NaohisaTakato si è imposto sconfiggendo in finale il mongolo Ariunt Enkhtaiwan grazie a due wazaari di kouchi-gari che è riuscito a piazzare in meno di due minuti. Al terzo posto Yung Yang (Taipei), l'attuale primo del ranking mondiale, e l'esperto kazako Yeldos Smetov. Da segnalare il settimo posto ottenuto dall'italiano Angelo Pantano che, negli ottavi ha sconfitto il belga Jorre Verstraeten, terzo classificato ai recenti campionati europei. -66 kg Grande era l'attesa per la sfida tra i giapponesi Hifumi Abe (dell'università Nittai Dai) e Yoshiro Maruyama (dell'università di Tenri) che, ancora una volta, si sono in effetti ritrovati in finale dopo un percorso netto effettuato con stile differente. Tradizionale, con splendidi ippon di uchi-mata, il percorso di Maruyama, moderno con posizioni poco ortodosse quello di Abe. In finale però quest'ultimo, sfruttando un attacco di Maruyama, malgrado la sanzione di passività subita, ha marcato un wazaari ed ha così conquistato il suo terzo titolo mondiale. Al terzo posto Denis Vieru (MDA) e An Baul (KOR) che ha sconfitto nella finalina l'italiano Elios Manzi. Lo svizzero Freddy Weizenegger, dopo avere superato il primo turno, è stato sconfitto al golden score dall'azero Orkham Safarov a seguito di un contraccolpo portato su di un suo attacco di seoi-nage. Peccato perché alla fine del tempo regolamentare Waizenegger aveva ottenuto, dall'arbitro centrale, il riconoscimento di un vantaggio poi annullato che gli avrebbe permesso di superare anche il secondo turno. -73 kg Non riesce nell'impresa di riconquistare il titolo mondiale, a cinque anni di distanza, Soichi Hashimoto sconfitto in finale dal mongolo Tsogbaatar Tsend-Ochir già bronzo ai giochi di Tokyo del 2021. Peccato perché il giapponese trentunenne aveva eliminano il vicecampione olimpico Lasha Shavdatuashvili nei quarti e l'israeliano Tohar Butbul per tripla sanzione in semifinale dimostrandosi in buona forma. Terzo posto per il brasiliano Daniel Cargnin, che supera l'italiano Manuel Lombardo, e per e l'azero Hidayat Heydarov. Lo svizzero Nils Stump, dopo un primo incontro vinto, si è dovuto scontrare con l'esperto Shavdatuashvili. Incontro alla pari senza vantaggi, proseguito al golden score, conclusosi a favore del georgiano per somma di ammonizioni. L'uscita finale che ha decretato il terzo shido poteva essere evitata. -81 kg Tato Grigalashivili ha vinto la categoria superando in finale, al golden score, il belga Matthias Casse. Decisivo il quarto di finale nel quale ha superato il campione olimpico Takanori Nagase per somma di ammonimenti, anche se (a dire il vero) la scelta arbitrale di punire il giapponese (classificatosi poi terzo) è apparsa discutibile dato che il georgiano, per tutto l'incontro, aveva dimostrato scarsa iniziativa e si era limitato a impedire le prese. Terzo posto anche per l'austriaco Shamil Borchashvili. -90 kg Il campione olimpico Lasha Bekauri, non è riuscito a bissare il successo ottenuto a Tokyo. Dopo avere eliminato il giapponese Kosuke Mashiyama (classe 1999) al suo debutto in un campionato mondiale individuale, è stato fermato dall'idolo di casa Davlat Bobonov per somma di ammonizioni. In finale l'uzbeko ha poi superato l'italiano Christian Parlati grazie a tre sanzioni. Parlati, diversamente dagli incontri di qualifica, è apparso parecchio teso e totalmente inattivo, assolutamente giustificati i tre shido. Le medaglie di bronzo sono andate a Bekauri e all'altro georgiano Luka Maisuradze. Lunedì 10 ottobre l'intero movimento judoistico uzbeko ha festeggiato grazie a Bobonov il primo titolo mondiale della sua storia. -100 kg Il canadese Kyle Reyes si qualifica per la finale con l'uzbeko Muzafarbek Turoboyev. In un incontro al golden score nel corso del quale l'uzbeko ha assunto posizioni "al limite della decenza judoistica", un wazaari di ouchi-gari gli ha permesso di conquistare il titolo mondiale. Al terzo posto si sono classificati l'azero Zelym Kotsoiev e l'olandese Michael Korrel. Nulla di fatto per lo svizzero Daniel Eich. Dopo una splendida stagione che lo ha portato ad ottenere ottimi piazzamenti nei tornei del grande slam, Eich è stato superato al primo turno dall'azero Kotsoiev. Stessa sorte per il giapponese Kentaro Iida, campione asiatico 2018, sorprendentemente fuori al primo turno. + 100 kg Il campione giapponese All Japan 2022 Tatsuru Saito era particolarmente atteso. La sua giovane età e il fatto di essere figlio di Hitoshi Saito (uno degli otto giapponesi detentori della Tripla corona avendo vinto i giochi olimpici, i mondiali e gli All Japan - deceduto nel 2015) lo indicavano come protagonista della categoria. Le aspettative non sono state disattese Saito si è infatti qualificato per la finale dopo avere superato nei quarti l'olandese Roy Meier e in semifinale il tagiko Temur Rachimov. In finale tuttavia, opposto al cubano Andy Granda, non è riuscito a trovare sbocchi ed ha subito la tattica dell'avversario apparso più attivo. Peccato anche per la mamma di Saito che, dalla tribuna, mostrava la fotografia del padre (deceduto) come ad invocare un suo intervento ...
Al terzo posto si sono classificati il georgiano Guram Tushishvili e il coreano Minjong Kim Il campione olimpico 2021 Lukas Krpalek, apparso lento ed affaticato, è stato eliminato dal coreano Minjong Kim negli ottavi di finale. Nelle categorie femminili: -48 kg La campionessa del mondo 2021 Natsumi Tsunoda ha confermato il titolo sconfiggendo in finale per ippon la germanica Katherina Menz. Al terzo posto si sono classificate l'italiana Assunta Scutto e la kazaka Abiba Abuzhakynova. Da notarsi che tra le partecipanti vi era anche l'altra giapponese Funa Tonaki, che aveva ottenuto l'argento ai giochi olimpici, dove era stata preferita alla Tsunoda. In questi campionati Tonaki si è dovuta accontentare del settimo posto in conseguenza alla squalifica decretata nei quarti di finale. La Tsunoda nata nel 1992 dimostra, con il suo secondo titolo mondiale conquistato a trent' anni, come il judo sia una disciplina "a lungo termine". - 52 kg Uta Abe si è confermata campionessa del mondo. In finale ha superato l'inglese Chelsie Giles. Terzo posto per la francese Amandine Buchard e per la kosovara Distria Krasniqi. Poca gloria per le svizzere Fabienne Kocher (terza classificata lo scorso anno), sconfitta al primo turno dalla kazaka Gaukhar Irmagambetova, e Binta Ndiaye che, dopo avere superato il primo turno, si è vista la strada ostruita dalla vicecampionessa olimpica francese Bouchard. -57 kg La brasiliana Rafaela Silva, già campionessa olimpica 2016, ha conquistato il titolo mondiale sconfiggendo in finale per wazaari di uchi-mata la giapponese Haruka Funakubo (classe 1998), unica judoka ad avere vinto tre titoli mondiali juniores. Terzo posto per la canandese Jessica Klimkait e per la mongola Enkriilen Lkhagvatogoo. Nulla di fatto per l'ucraina Daria Bilodid (già campionessa mondiale a diciassette anni nei -48 kg), classificatasi settima; a fermarla la brasiliana e - nella finalina - la combattente mongola. Il salto di due categorie di peso si conferma sofferto. -63 kg La giapponese Megumi Horikawa si è imposta superando nei quarti di finale la prima del ranking mondiale, Lucy Renshall, in semifinale la portoghese Barbara Timo e in finale la canadese Catherine Beauchemin-Pinard al decimo minuto di combattimento. Al terzo posto si classificano la portoghese e la francese Manon Deketer. che conquista un bronzo importante nella categoria dominata negli ultimi anni dalla connazionale Clarisse Agbegnenou. Horikawa era stata vicecampionessa mondiale junior nel 2013 ed aveva vinto il Grande Slam di Tokyo (da junior) nel 2012, recente il suo ritorno sulle scene mondiali. Aveva acquisito il diritto a partecipare ai mondiali a seguito della vittoria ottenuta in aprile ai campionati nazionali. -70 kg Due erano le giapponesi in competizione Saki Niizoe (classe 1996), campionessa d'Asia 2018, e Shiho Tanaka (classe 1998), campionessa d'Asia 2019, entrambe si sono qualificate per le semifinali dove hanno incontrato due judoka croate: la sorprendente Lara Cvietko e la campionessa mondiale in carica Barbara Matic. La doppia sfida si è risolta a favore delle europee che si sono poi incontrate in finale mentre le giapponesi hanno dovuto "accontentarsi" della finalina dove Niizoe ha ottenuto il bronzo mentre Tanaka è stata sconfitta dall'olandese Sanne Van Dijke. -78 kg A sorpresa la finale si è combattuta tra la brasiliana Mayra Aguiar (già campionessa del mondo nel 2014 e nel 2017) e la sconosciuta cinese Zhenzhao Ma che nei turni di qualifica ha esibito in una serie di kosoto-gake di ottima fattura. Un bel wazaari di tani-otoshi ha presto risolto l'incontro a favore dell'esperta Aguiar che ha così conquistato il terzo titolo mondiale. La giapponese Shori Hamada, campionessa olimpica, si è dovuta accontentare del quinto posto superata, nella finalina, dall'ucraina Yelizaveth Lytvynenko grazie ad un perfetto sasee-tsurikomi-ashi a sinistra. Il secondo bronzo è stato ottenuto dalla polacca Beata Pacut-Kloczko. +78 kg La francese Romane Dicko ha vinto la categoria garantendo l'unico oro ai transalpini. In finale ha superato la brasiliana Beatriz Souza che ha eliminato la cubana Idryz Ortiz, nei quarti di finale, e in semifinale la giapponese Wakaba Tomita. Terzo posto per l'altra francese Julia Tolofua, vincente in una finalina in cui il judo era totalmente assente, e per la giapponese. Che dire dei cinque svizzeri in competizione. Il campionato del mondo non è un torneo del Grande Slam, per ottenere un risultato importante corpo, mente e cuore devono essere presenti. Nessun combattente si è classificato tra i primi sette della propria categoria. La strada per Parigi 2024 è ancora lunga e, soprattutto Binta Ndiaye e Daniel Eich hanno i numeri e l'età per esserci. Buon lavoro quindi a chi ne gestisce la preparazione. |