Nr.24 / 15 aprile 2022

TICINO DOJO JOHO

Notizie e approfondimenti sul JUDO, a cura dell’ATJB

In questo numero diamo lustro ai Campionati Ticinesi 2022 appena conclusi, ringraziando i partecipanti e tutti coloro che hanno collaborato per rendere possibile l'evento.

Proponiamo poi una riflessione sulla trasmissione del senso del judo, un'intervista all'ex direttore della FSJ Samuel Knoepfel, nonché la rubrica "I protagonisti della storia del judo".

Inizia poi con questo numero il racconto inedito "Le stagioni del ciliegio" che narra le avvenure di un giovane, timido ed impacciato, destinato a diventare un grande judoka.

 

Ricordo che, chi avesse contributi da pubblicare in TICINO DOJO JOHO, è invitato a trasmetterli al coordinatore del progetto (e-mail: mbfrigerio@bluewin.ch).


Indice del ventiquattresimo numero:

  1. I Campionati ticinesi 2022 - Marco Frigerio
  2. Il senso vero del judo viene trasmesso ? - Marco Frigerio
  3. Intervista a Samuel Knoepfel  - Marco Frigerio
  4. Le stagioni del ciliegio (racconto inedito) - Mattia e Marco Frigerio
  5. I protagonisti della storia del judo: Hajime Isogai - Marco Frigerio
  6. Notizie in breve - Marco Frigerio

 

La raccolta di cibo per il Tavolino magico - durante i campionati ticinesi - è stata un bel successo.

Ringraziamo tutti coloro che hanno contribuito. Il judo insegna a tenere conto dei bisogni altrui, l'individuo si realizza solamente se è utile al proprio contesto sociale, scriveva Jigoro Kano.

GRAZIE a chi ha colto l'occasione dimostrando di avere compreso.

I CAMPIONATI TICINESI 2022

Domenica 10 aprile si sono combattuti, alle palestre delle scuole elementarti di via Soave a Chiasso, i Campionati Ticinesi 2022 di judo.

Dopo due anni di pausa, dovuta alla pandemia, si è finalmente potuto ritornare a proporre il torneo valido per il titolo di campione ticinese. Undici su quattordici le associazioni affiliate alla ATJB presenti, quattro quelle ospitate dalla vicina LOmbardia. Ventotto i titoli attribuiti per centoquaranta partecipanti.

Sette i titoli vinti dal DYK Chiasso e dal JB Bellinzona, che si confermano società particolarmente attive, quattro titoli sono andati al Vezia-Pregassona e tre al JC Caslano.

Ottima la direzione del DYK Chiasso, non nuovo ad organizzare il torneo.

Finalmente si è potuto tornare a respirare aria di judo vero: là dove l'impegno e la fortuna decretano il successo e la sconfitta, là dove il judoka realmente impara a confrontarsi con i propri limiti caratteriali che regolarmente scopre sul tatami.

A tutte le categorie, al momento della premiazione è stata "regalata" una frase di Jigoro Kano sulla quale riflettere; le premiazioni sono state effettuate dal Consigliere di Stato De Rosa, dal già direttore della FSJ Samuel Knoepfel e dal presidente cantonale Curzio Corno.

Spettacolo garantito in particolare nelle categorie junior/elite grazie anche alla partecipazione di qualche atleta proveniente dalla Lombardia. Pregevoli gli ippon nei +81 kg di Roberto Campi della Robur et fides di Varese, nettamente superiore ai suoi avversari. Sofferta e combattuta invece la categora  -81 kg che ha visto emergere Martin Motta il quale, in finale, ha avuto la meglio sul giovane Loris Perosa (che - a sua volta - in precedenza aveva vinto tra i cadetti).

Finale combattuta nei -73 kg con Angelo Melera che, grazie a un bel juji-gatame ha superato Niccolò Monté Rizzi; mentre nei -66 kg Andrea Collovà, rientrato dal Brasile, è risultato decisamente ispirato e vincente.

 

Si sono laureati campioni ticinesi 2022 (in neretto i judoka che hanno vinto la targa offerta dal DYK Chiasso):

 

Scolari B

-28 kg Giacomo Polimeni (DYK Chiasso)

-30 kg Motja Morosoli (7+ Roveredo)

-35 kg Samuel Gygaz (JC Caslano)

-40 kg Jacopo Tettamanti (DYK Chiasso)

-45 kg Riccardo Canali (DYK Chiasso)

-50 kg Christian Perosa (Bellinzona)

+50 kg Eric Piazzini (JK Muralto)

 

Ragazze B

-32 kg Alexandra Lippuner (Vezia-Pregassona)

-36 kg Giuly Giovinazzo (JB Lugano)

+36 kg Murora Jankovic  (St.Antonino)

 

Scolari A

-45 kg Giuseppe Pietropaolo (DYK Chiasso)

-55 kg Aaron Dirks (JC Caslano)

+55 kg Luke Bürgisser (DYK Chiasso)

 

Ragazze A

-50 kg Martina Fontana (DYK Paradiso)

+50 kg Ginevra Monté Rizzi (DYK Chiasso)

 

Cadetti U18

-55 kg Elia Casoli (JK Biasca)

-60 kg Alessandro Rota (Vezia-Pregassona)

-66 kg Martino Gada (Bellinzona)

-73 kg Giordano Vittori (DYK Paradiso)

+73 kg Loris Perosa (Bellinzona)

 

Cadette U18

-53 kg Alice Orsi (Vezia-Pregassona)

+53 kg Alessandra Regazzoni (DYK Chiasso)

 

Junior/senior M

-66 kg Andrea Collovà (JC Caslano)

-73 kg Angelo Melera (Bellinzona)

-81 kg Martin Motta (Bellinzona)

+81 kg Michele Citriniti (Bellinzona)

 

Junior senior F

 -52 kg Alice Orsi (Vezia-Pregassona)

+52 kg Samuela Ceschina (Bellinzona)

 

 

Nella fotografia il gruppo degli scolari A attorno al podio. A Chiasso, a vincere, è stato il judo che finalmente è tornato anche alle nostre latitudini !


IL SENSO VERO DEL JUDO VIENE TRASMESSO ?

Come siamo messi in Ticino? I nostri insegnanti si impegnano a trasmettere il senso vero del judo oppure non lo ritengono importante e non ne parlano mai? Peggio ancora, hanno perso la via e considerano il judo come uno dei tanti sport praticabili?

 

Impossibile saperlo, dato che non sono previsti momenti a livello cantonale di approfondimento per gli insegnanti su tali temi. In che misura pertanto chi insegna tiene conto di questi aspetti lo sa solamente chi frequenta i corsi.

Jigoro Kano ha lasciato scritto che il judo si trasmette con la pratica di randori e kata, ma anche con le discussioni verbali (mondo) e le conferenze a tema (kogi).

Se non si trasmettono i valori sui quali poggia il judo, tutto quello che viene costruito è destinato a non lasciare traccia ...

Trasmettere i valori non garantisce ancora che il messaggio passi correttamente, dipenderà dall'interesse suscitato in chi ascolta; non trasmettere alcunché gartantisce tuttavia che nulla viene recepito.

Il judo non è uno sport come gli altri, vuole essere un metodo educativo e come tale va considerato da chi insegna.

 

Raccontiamo ai nostri allievi di Jigoro Kano, della sua vita piena da grande educatore, dei suoi primi allievi che ebbe a riprendere quando non agivano nel rispetto dei principi del judo e degli episodi che ne hanno contraddistinto l'evoluzione e la diffusione del judo.

Rilfettiamo suol codice morale e sui difetti del judoka, che è opportuno sconfiggere per diventare migliori e poter così contribuire alla crescita del proprio contesto sociale.

Tutto questo è judo.

Anche quest'anno, come era successo nell'edizione del 2018, ai CTI organizzati a Chiasso si è proposto, durante la premiazione, una frase di Jigoro Kano sulla quale riflettere; è un gesto importante che - anche in ambito agonistico - ricorda che le finalità del judo vanno oltre ...

Due medaglie, una bibita in compagnia e quattro risate al bar - male certo non fanno - ma non assolvono il dovere dell'insegnante tenuto a trasmettere il vero senso del judo!


 

INTERVISTA A SAMUEL KNOEPFEL

 

Samuel Knoepfel è stato direttore della FSJ sino allo scorso mese di febbraio 2022.

Ha presenziato a molte manifestazioni in programma in Ticino, e non solo. Ancora ai recenti Campionati ticinesi di judo è stato presente ed ha aiutato gli organizzatori.

Abbiamo pensato di intervistarlo.

 

 

Quando hai iniziato a praticare judo ?


Ho frequentato il corso per principianti a Arashi Yama Wil quando avevo 7 anni. Da allora sono rimasto con il judo. Da studente, mi sono trasferito a Zurigo e sono diventato membro di Nippon Zurigo. Ora sono con il Budokan Zurigo, dove cerco di allenarmi regolarmente.


 

Nella pratica del judo ti ispiri a qualche modello ?


Ho molti modelli nel judo perché il nostro sport è così complesso. Da un lato, sono stato molto ispirato da Yasuhiro Yamashita, che ha vinto le Olimpiadi di Los Angeles nonostante un infortunio muscolare alla gamba destra. Questo mi ha insegnato per tutta la vita a non mollare mai anche nelle situazioni difficili e ad attenersi ai propri obiettivi. D'altra parte, ogni giorno tutti gli allenatori di judo e ju-jitsu in Svizzera mi ispirano con il loro grande impegno. Sono appassionati dei nostri sport affinché i bambini possano impararli e praticarli.


 

Nella tua funzione di direttore della FSJ hai visitato molti club svizzeri; trovi differenze tra le varie regioni nella pratica del judo ?


Penso che tutti abbiano lo stesso obiettivo, perché tutti vogliamo trasmettere gioia nel judo e nel ju-jitsu e divertirci a praticarlo. I modi sono diversi. Non ho notato grandi differenze quando ho visitato i club dappertutto in Svizzera. Forse nelle parti latine i nostri sport sono insegnati in modo più giocoso per i principianti, mentre nella parte tedesca della Svizzera l'enfasi è talvolta posta sulla disciplina in una fase piuttosto precoce. Tuttavia, penso che queste differenze si confondono rapidamente perché gli allenatori dedicati e ben addestrati insegnano entrambi gli aspetti nella formazione. Quello che è chiaro è che quando ho visitato i club ticinesi, ho sempre ricevuto un'accoglienza molto calorosa e sono stato quindi molto contento di venire in visita.

 


In cosa dovrebbe migliorare il judo svizzero secondo te ?


Questa è una domanda molto difficile a cui difficilmente si può rispondere nel quadro di questa intervista. Pertanto, menzionerò solo alcuni punti che sono molto importanti per me:

Fondamentalmente, per me, è necessario il dialogo costante tra le persone, i club, la federazione cantonale e nazionale, dove si discutono le cose che dovrebbero essere migliorate. Da queste conversazioni si impara chi, cosa, come, perché, quando ecc.

Se guardiamo il modello FTEM (percorso dell'atleta), per me la base fondamentale è un'ottima educazione di base del giovane budoka da parte di allenatori competenti. Di conseguenza, ci dovrebbero essere sempre più e ovunque allenatori competenti che diano ai giovani un'eccellente educazione di base. Questo modello o il percorso dell’atleta dovrebbe essere applicato anche agli ex budoka, agli allenatori, ai funzionari ecc., in modo che il know-how, le competenze e le reti preziose continuino a beneficiare i nostri sport e non vadano perse.

Senza entrare nella politica sportiva, penso anche che la federazione nazionale dovrebbe essere più vicina alla base, cioè ai club. In questo modo, le loro esigenze possono essere prese in considerazione e rispondere di conseguenza. I fondi senza earmarking potrebbero essere usati di più a beneficio dei club, perché senza di loro non ci sarebbe la federazione nazionale.

Penso anche che il lavoro volontario a tutti i livelli meriti un maggiore riconoscimento, che non si limiti alla remunerazione monetaria. Piuttosto, si possono prevedere atti di apprezzamento, impartire compiti di leadership ai giovani, ecc. che manterranno i volontari motivati a rimanere fedeli ai nostri sport.

 


Quali dovrebbero essere gli obbiettivi della FSJ nel prossimo ciclo Olimpico ?


La crescita reale dei tesserati attraverso una corretta distribuzione dell’aiuto economico che gli enti nazionali come Swiss Olympic mettono a disposizione. Una traduzione in un beneficio comune delle nuove risorse aggiuntive che non dovranno essere soltanto limitate al sovvenzionamento delle attività amministrative ma piuttosto a dare un reale supporto ai club che rappresentano la spina dorsale del nostro movimento sportivo. Una federazione che miri ad espandersi alla base e non soltanto in alto. Una quercia ben piantata piuttosto che un fungo con una base piccola ed una parte alta economicamente ipertrofica.


 

Quali sono i tuoi obiettivi attuali in ambito sportivo ora che non sei più direttore della FSJ ?


Anche dopo quattro anni intensivi dalla FSJ, vorrei continuare a servire lo sport svizzero di Judo e Ju-Jitsu, tanto più che ho sperimentato un grande sostegno da parte dei club durante il mio lavoro dalla FSJ. Sono rimasto molto colpito dalla disponibilità di molti budoka.

Nel frattempo, molti club mi hanno chiesto se mi candiderei come presidente della FSJ tra due anni. Sono molto interessato a questo compito perché ho acquisito molta esperienza come direttore a livello operativo, conosco molto bene le esigenze dei club grazie ai nostri dialoghi e conosco le esigenze delle associazioni ombrello Swiss Olympic e UFSPO per quanto riguarda lo sviluppo strategico della FSJ.

Prenderò ancora in considerazione una candidatura alla presidenza, perché ci vuole anche una buona squadra o altre quattro persone nel comitato che condividono la stessa filosofia con me per servire lo sport svizzero di judo e ju-jitsu.

 

 

 

Grazie Samuel per la tua collaborazione e disponibilità, in Ticino il tuo aiuto e la tua presenza sono sempre stati apprezzati.

Nella foto che segue Samuel Knoepfel con Yamashita.


LE STAGIONI DEL CILIEGIO (racconto inedito)

C'era una volta, in un paese del Sol Levante, un giovane di nome Shinnosuke.

 

Aveva dodici anni ed era spesso vittima dei compagni più grandi e più grossi di lui;  questa situazione lo faceva soffrire.

 

Un giorno mentre si trovava nei pressi del porto, Shinnosuke vide un ragazzo, non più grande di lui, assalito da un gruppo di malintenzionati. Il giovane era ben vestito e sembrava incapace di opporsi al gruppo. Tuttavia, quando il primo degli assalitori gli si parò davanti, il ragazzo assalito riuscì a respingere il suo attacco: con una agilità sorprendente e un totale sprezzo del pericolo, fu in grado di opporsi agli aggressori senza problemi, mostrando un’incredibile facilità che incuriosì Shinnosuke. Al termine dell’aggressione, il giovane riprese il proprio cammino senza dire una singola parola.

 

Fu così che Shinnosuke decise di seguirlo sino all’ingresso di un dojo, sulla cui insegna vi era scritto “judo”. Incuriosito da quanto aveva visto, Shinnosuke si mise a sbirciare dalle finestre, osservando il ragazzo assalito precedentemente inchinarsi al cospetto di un adulto vestito con una tuta antica di colore bianco e una cintura nera. Altri ragazzi erano presenti all'interno del dojo, tutti in assoluto silenzio, in attesa che la lezione iniziasse. Tutti indossavano tuta e cintura bianca.

 

Dopo pochi minuti, l'adulto, che evidentemente era l'insegnante, prese posto e tutti i ragazzi - dopo avere effettuato un inchino prima di salire sulla materassina - si posizionarono di fronte in un rango perfetto.

 

Shinnosuke tornò più volte a sbirciare le lezioni, sino a quando con un po’ di coraggio decise di varcare la soglia del dojo. Il maestro, vedendolo entrare, gli sorrise: «Finalmente ti sei deciso, vieni: ti stavamo aspettando.» «Sono in ritardo?» balbettò Shinnosuke un poco intimorito. Il maestro scosse il capo: «Sei puntualissimo.»

 

Così Shinnosuke si aprì al judo e il judo si aprì a Shinnosuke.

 

 

Immagine a cura di Sara Zuccato.

Il seguito del racconto nei prossimi numeri di TDJ !


I PROTAGONISTI DELLA STORIA: Hajime Isogai (1871/1947)          

Figlio primogenito di Tsunehisa Isogai hanshi della Sekiguchi-ryu di ju-jutsu.

Entra al Kodokan nel 1891 dove pratica assiduamente sotto il Fondatore e sotto l’allora direttore Sakujiro Yokoyama.

Fu un ottimo combattente; memorabile rimane la doppia sfida del 1899 con il forte jujitsuka Tanabe Mataemon (che aveva sconfitto vari judoka grazie alla sua superiorità al suolo) conclusasi in parità. Ancora nel 1900 un terzo incontro combattuto a Okayama, sede di vari oppositori alla scuola di Kano, terminò con un pareggio; Isogai riuscì tuttavia  a confermare la superiorità del judo sulle vecchie scuole di ju-jitsu bloccando e controllando ogni iniziativa del suo esperto avversario.

 

Nel 1899 viene scelto per insegnare al Dai Nihon Butokukai di Kyoto, ove rimase per molti anni, quale responsabile dell’istruzione del judo.

In questo suo ruolo ebbe modo di confrontarsi con un gran numero di ju-jitsuka e di formare molti insegnanti di judo. Era considerato un esperto della lotta al suolo (di cui aveva compreso l’importanza) e il creatore della tecnica “hane-goshi”.

Fu il secondo judoka ad essere promosso 10° dan direttamente dal Fondatore il 22 dicembre 1937.

 

Isogai, unitamente a Nagaoka, è stato il primo judoka in vita ad essere promosso 10° dan da Jigoro Kano nel 1936. È considerato il creatore della tecnica "hane-goshi" e un esperto della lotta al suolo.


NOTIZIE IN BREVE

 

 

Domenica 27 marzo a Bellinzona si è svolta la gara educativa organizzata dalla ATJB. Oltre centocinquanta ragazzini hanno partecipato, in rappresentanza di diversi club. Grandi soddisfazioni per tutti: organizzatori e partecipanti.

Il substrato, a partire dal quale costruire un judoka vero, non manca; compito delle singole associazioni è cercare di non perderlo.

 

 

Sabato 9 aprile la squadra del Judo Team Ticino, diretta da Joel Casada, ha debuttato nel campionato svizzero di prima lega regione 3 vincendo i tre incontri previsti contro Ebikon e Regensdorf. Buona la prima e avanti così !

 

 

Il Concorso TDJ 2022 è stato vinto da Yuki Alliata del DYK Chiasso la quale ha ricevuto come premio il libro JUDO: i protagonisti della storia di Marco Frigerio nel quale grazie alle schede di 215 judoka si ripercorre la storia del judo in Giappone e nel mondo.

Complimenti a tutti coloro che hanno partecipato.

 

 

Nel corso dei CTI 2022 sono stati consegnati i premi ai migliori judoka ticinesi del 2021. I premi vengono attribuiti dal comitato ATJB; vincitori sono stati gli scolari Chiara Ambrosini del JK Biasca e Martino Gada del JB Bellinzona, i giovani Loris Perosa e Giulia Cambianica del JB Bellinzona e all'elite Lorenzo Corno del JC Caslano.

Complimenti ai premiati.

 

 

Giorgio Gada ha superato l'esame di arbitro regionale nel corso dei CTI 2022.

Complimenti al giovane judoka e auguri per una carriera arbitrale proficua e ricca di soddisfazioni.

 

 

Nei giorni 1/3 aprile si è combattuto il Grande Slam di Antalya (Turchia). Assenti i combattenti russi, ma anche coreani e giapponesi (impegnati nei propri campionati nazionali), una nutrita compagine di judoka elvetici ha cercato di acquisire punti per il ranking mondiale. Alto il livello del torneo al quale hanno partecipato 63 nazioni per 525 combattenti.

Nessuna medaglia è stata ottenuta dalla Svizzera. Discrete le prestazioni di Freddy Weizenegger a -66 kg che, dopo due vittorie, è stato sconfitto dal rumeno Denis Vieru (che ha poi vinto la categoria) grazie ad un wazaari di sumi-otoshi, e della giovane Binta Ndyaie a 52 kg la quale, dopo una vittoria, è stata fermata dalla francese Astride Gneto giunta terza. Sconfitti al primo incontro invece Fabienne Kocher (-52 kg), Evelyne Tschopp (-57 kg) e Daniel Eich (-100 kg).

Il prossimo 29 aprile a Sofia verranno combattuti i campionati d'Europa 2022.

 

 

Domenica 3 aprile al campionato nazionale del Giappone si è riproposta la sfida tra Hifumi Abe (campione olimpico 2021) e Joshiro Maruyama (campione del mondo 2021), finalisti della categoria -66 kg. Ancora una volta, Abe ha avuto la meglio al golden score, dopo che Maruyama è stato sanzionato con il terzo shido. Entrambi si sono comunque qualificati per i campionati mondiali che si combatteranno in Uzbekistan dal 6 al 13 ottobre.

Il 29 aprile verrà combattutoa Tokyo l' "All Japan Championships Zen Nihon" (torneo a formula OPEN). Tra i combattenti qualificati figura anche Shohei Ono, doppio campione olimpico -73 kg, che tenterà l'impresa di ottenere l'ambitissimo titolo assoluto sulle orme dei mitici Isao Okano (vincitore nel 1967 e 1969) e Shinobu Sekine (vincitore nel 1972) gli unici pesi medi ad avere vinto il prestigioso titolo.

 


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