I MIEI PRIMI CAMPIONATI TICINESI Tornano i Campionati Ticinesi Individuali dopo due anni di pausa forzata. Un appuntamento regionale importante, un tempo molto ben frequentato. Abbiamo pensato di promuovere la manifestazione anche grazie al ricordo di qualche judoka, non più giovanissimo, tuttora attivo sul tatami. Di seguito sette judoka ci raccontano la loro esperienza. Edy Bozzini (Budo Club Vedeggio Manno - 6° dan) Il prossimo 10 aprile 2022 ci saranno nuovamente i campionati ticinesi individuali. Quest’anno si terranno a Chiasso, organizzati dal locale Do Yu Kai. 54 o 55 anni fa toccò a me cimentarmi per la prima volta in una gara ufficiale. Ho vaghi ricordi. Ormai la memoria di ferro è arrugginita. Avevo da poco iniziato judo, dunque dovrebbe essere il 1968. Il judo kwai Biasca fu fondato nel 1966 e subito anche la sezione di Bodio. Io, bleniese abitante ad Acquarossa, dovetti attendere di ottenere la patente di guida per potermi recare al dojo di Biasca. Pesavo qualche chilo meno del limite di categoria fissato ai 70 kg. Come in uso a quei tempi si tenevano le selezioni di club. Quella volta erano sul palco a Bodio. Nell’occasione battei anche un collega cintura gialla di quasi 100 kg. Mi selezionarono. Ma per partecipare ai campionati dovetti prima superare l’esame di cintura gialla, 5° kyu. Ai tempi non era facile. Si doveva presentare il primo kyo del go-kyo ed il programma al suolo, con nomi, traduzioni, ecc ... Oltre agli insegnanti locali veniva Willy Nussbaum (un mito). Ed arrivò l’8 dicembre. (Almeno credo, visto che all’epoca era quella la data fissa) Ero juniori. Era la prima gara. Immaginate come potevo sentirmi. Quando vidi che gli avversari “erano già cintura arancio” (oggi fa sorridere), rimasi un po’ stupito e preoccupato. Ma poi usci la grinta del “montanaro”. Tecnica poco, qualcosina che funzionava, ma tanta voglia di far bene. Per farla breve persi un solo incontro “ai punti” ed ottenni il terzo posto. Mi diedero una medaglietta color bronzo, piccola, ma per me era gran cosa. E fu l’inizio di una lunga avventura. Ma questa è un’altra storia.. I campionati erano molto frequentati. Si pre selezionavano i partecipanti nel club e poi vi erano le selezioni cantonali per accedere alle finali in data successiva. Ogni club poi aveva la sua squadra. Mi piace ricordare anche il mio secondo posto ai Campionati ticinesi del 1970, ormai élite. Marco Frigerio (DYK Chiasso - 6° dan - presidente onorario ATJB) Ricordo la grande agitazione, anche perché - avendo iniziato a praticare judo a sei anni - ero già cintura marrone e tenevo particolarmente a ben figurare. Era il 1976, avevo dodici anni, incontrai una cintura gialla di due anni più vecchio. Mi presi un bel seoi-nage e atterrai sulla testa. Le lacrime non mancarono: più per la figura che per il dolore (credo). Le sconfitte però fanno crescere e da esse ho imparato molto. Ho poi combattuto in una quindicina di edizioni vincendone una decina (nella mia categoria di peso -78 kg e due volte anche nella categoria OPEN). Ricordo la prima finale OPEN che combattei a Biasca nel 1982 contro Edy Colombo (un senior bellinzonese affermato che era giunto terzo ai campionati nazionali del 1979, di peso superiore al mio); vinsi per juji-gatame; avevo 18 anni e sognavo un futuro judoistico importante. I campionati ticinesi sono una bella occasione per effettuare esperienza e per comprendere che, anche se l'agonismo non è tutto, è indubbiamente un'occasione per verificare a che livello il nostro judo si situa. Marco Rossi (JB Lugano - 4° dan) Quest'anno a settembre festeggio 50 anni di appartenenza al Judo Budo Club Lugano. Questo traguardo, comporta evidentemente una qualche dimenticanza del passato così dettagliata come possono essere stati i primi campionati ticinesi. Ci proviamo comunque. ;-) Se non vado errando sono stati quelli organizzati dal Judo Kwai Muralto nella primavera del 1973 o 1974. Ricordo che già allora gareggiavo nella categoria bambini +50 Kg. Ricordo anche che in categoria non eravamo tantissimi, ma sicuramente la presenza di un certo Roberto Cattaneo del Do Yu Kai Chiasso faceva paura a tutti. La giornata finì con la vittoria di Roberto nella tanto "amata" categoria dei "pesi massimi". Chiaramente tutti ne parlavano, anche perché era già un judoka di un certo livello. Forte sia fisicamente che tecnicamente. Non ricordo bene, forse riuscì a conquistare il bronzo o forse nemmeno quello. Ad ogni buon modo fu sicuramente una giornata indimenticabile, anche perchè come per tutti, l'emozione della prima "vera gara" e soprattutto gara importante, gioca sempre un ruolo importantissimo. La presenza di tantissimi bambini che si confrontavano l'uno con l'altro lasciò in me un'impronta molto positiva. Non da ultimo, la presenza dei miei genitori per la prima volta ad un torneo di judo. Il loro supporto mi diede uno stimolo in più a continuare con questo sport così arricchente e pieno di soddisfazioni. Curzio Corno (presidente ATJB - 2°dan) I ricordi tornano agli inizi anni 70, quando i campionati ticinesi rappresentavano una delle prime gare importanti nella vita di un giovane judoka. In quel periodo i campionati cantonali avevano una rilevanza elevata e si svolgevano in due tappe: la prima fase era una qualifica, nella quale i primi quattro di ogni categoria di peso accedevano alle finali, la seconda tappa si svolgeva due settimane dopo e raggruppava solo i finalisti. Quasi tutte le categorie avevano più di dieci partecipanti di vari club diversi del cantone. La mia esperienza personale: alla mia prima partecipazione nella categoria scolari – 55 kg, mi trovai a combattere in una poule con parecchi judoka e con ragazzi di due anni in più di me. Riuscii a qualificarmi per le finali con grande orgoglio per questo risultato. Le finali si tennero due settimane dopo a Melide, con la presenza dei migliori rappresentanti ticinesi di tutte le categorie: dagli scolari agli elite. In quell’occasione giunsi terzo, ero molto soddisfatto di ottenere una medaglia di bronzo alla mia prima partecipazione ai campionati cantonali. Per tutti l’emozione era alta, in particolare per un giovane ragazzo categoria scolari, che si trovava fra i finalisti dei campionati ticinesi e poteva seguire le gare degli elite, juniori e cadetti! Due anni più tardi, all’ultimo anno da scolaro ottenni la medaglia d’oro, in quell’occasione i campionati cantonali si svolsero a Riazzino. Di anno in anno la preparazione per la gara di campionato rappresenta un’occasione di crescita sportiva e tecnica. Mi ricordo che ero iscritto nella categoria scolari +55 kg, con oltre quindici ragazzi. In finale vinsi in un derby bellinzonese, in quanto io ero del Judo Budo Club Bellinzona, mentre il mio avversario del Shung Do Kwan Bellinzona, club rivale della stessa città. Anche per ragione di rivalità la tensione era alta e il pubblico parecchio e molto rumoroso. Chiaramente fui molto orgoglioso sia per il mio risultato personale, sia per il mio club, che per la prima volta ottenne il maggior numero di medaglie superando il Club di Muralto (il più titolato di quel periodo). A partire da quell’anno (1975) il Judo Budo Club Bellinzona rimase per parecchi anni consecutivi la miglior società dei campionati, con una squadra composta da judoka di talento e uno spirito d’amicizia fra di loro. Fabrizio Roberti (JK Biasca - 2° dan) I miei primi CTI risalgono agli anni settanta, 1976 se non sbaglio, mi ricordo una grande tensione accompagnata da nausea, un problema che mi sono poi trascinato per tutta la mia "carriera" di agonista, alla fine riuscii a salire sul gradino più basso del podio, e, visto che ero al debutto, era un risultato senz'altro positivo. Dopo 46 anni ho raggiunto il grado di 2°dan e vado ancora in palestra, questo è il "podio" più bello. Ottavio Bernasconi (DYK Chiasso - 2° dan)
Giornico 1976 Ricordo bene quella piovosa giornata del 1976, i miei primi Campionati Ticinesi, la mia prima competizione: avevo 12 anni. Giunti presto sul posto, rammento le luci dei lampioni, per raggiungere la palestra avevamo addirittura dovuto attraversare un ponte, Giornico mi era sembrato immenso. Quattro incontri. Vinti rapidamente i primi due contro delle cinture gialle, miei pari grado, affrontai poi una cintura marrone che mi maltrattò atterrandomi facilmente a due riprese ponendo fine ai miei sogni di gloria. Delle persone mi dicevano quando dovevo iniziare a quando avevo finito, probabilmente gli arbitri. Dell’ultimo incontro ricordo solo il risultato: sconfitto. Tutto sommato la mia esperienza fu positiva e in seguito partecipai a un’altra decina di Campionati Ticinesi. Il combattimento resta una pratica essenziale del judo ma non va esasperato, ogni praticante deve essere nella condizione di decidere se e quando combattere. Fabio Guazzo (JK Biasca - 2°dan) Ricordo ancora oggi i miei primi campionati Ticinesi di 45 anni fa. Sentirsi chiamare al microfono "Fabio Guazzo sul tatami 1" incominciavano paure, emozioni, ansia. Una volta sul tatami con l`avversario di fronte, passava tutto si combatteva e il migliore tra i due passava al turno successivo, alla fine del combattimento con il massimo rispetto ci si stringeva la mano. Dopo 7/8 combattimenti sono riuscito a salire sul podio più alto "E al microfono si sentiva Fabio Guazzo Campione Ticinese". Emozioni forti che provo ancora adesso, essendo un istruttore GS e vedere i miei allievi nelle stesse situazioni. Judo e uno stile di vita eccezionale. Nella foto che segue (tratta dal sito del JB Lugano) un'immagine di alcuni combattenti luganesi ai campionati ticinesi del 1956 che - per quanto noto a chi scrive - sono stati i primi della storia. |