UNA VITA VIRTUOSA - QUARTO QUADROIn questo numero il quarto quadro della pubblicazione di "Una vita virtuosa", racconto in cinque quadri inediti di Mattia Frigerio rappresentato sabato 18 dicembre 2021 alla cena di Natale del DYK Chiasso. Ogni quadro consta di un riassunto dei principali eventi del periodo della vita di Jigoro Kano e di una ipotetica riflessione del Fondatore. I primi tre quadri sono stati pubblicati in TDJ nr.18, 19 e 20.
IL PERFEZIONAMENTO (1889/1921)
1889 L’11 maggio Kano tiene una conferenza alla “Dai Nihon kyoiku kai” nel corso della quale presenta per la prima volta il judo quale metodo educativo e pedagogico. Il 5 settembre parte per l’Europa dal porto di Yokohama, su incarico del Ministero della cultura, con l’incarico di verificare i programmi didattici occidentali. La permanenza lo porterà tra l'altro a Parigi, Berlino e Londra. La direzione del Kodokan (in sua assenza) viene affidata a Tsunejiro Tomita e Shiro Saigo. 1891 A gennaio Kano rientra dall’Europa. Il 7 agosto si sposa con Sumako Takezoe figlia dell'ex console giapponese in Corea. Diventa consigliere del Ministero della cultura e preside del liceo di Kumamoto. 1893 Kano viene richiamato a Tokyo per preparare la riforma del sistema scolastico. Diviene direttore della magistrale (“Koto-Shihan-Gakko”): la scuola per i futuri insegnanti. A fine anno nasce la prima figlia Noriko (i coniugi Kano avranno otto figli). 1895 Viene formulato il primo gokyo composto da 42 tecniche di proiezione. Viene costituito il Dai Nihon Butokukai (“la scuola nazionale delle arti marziali”) di Kyoto che diverrà la rivale del Kodokan, ma che permetterà la diffusione capillare del judo inteso come una sorta di sintesi e attualizzazione delle varie scuole di ju-jutsu. 1896 Kano inaugura il “Kobungaku-in”, un progetto educativo che prevede la collaborazione tra Cina e Giappone e che permetterà nei 13 anni seguenti a 8'000 studenti cinesi di seguire una formazione di alto livello a Tokyo. La scuola verrà chiusa nel 1909. 1902 Kano visita la Cina incontrando le più importanti personalità del sistema educativo. 1906 A seguito della richiesta del Dai Nihon Butokukai di avere dei kata di riferimento vengono presentati dal Kodokan i tre “kata inferiori” (nage-no-kata, katame-no-kata e kime-no-kata). Gli ultimi due vengono completati a Kyoto da una commissione di esperti presieduta da Jigoro Kano ed approvati; il primo viene adottato invariato. 1908 Kano è tra i promotori di una legge (approvata dal governo) che prevede che in tutte le scuole medie del Giappone venga insegnato budo (judo e kendo). A partire dal 1911 l’insegnamento del budo viene introdotto in tutte le scuole medie, diverrà materia obbligatoria dal 1931. 1909 Kano diventa il primo membro asiatico del CIO. 1912 Kano accompagna la prima delegazione giapponese ai giochi olimpici di Stoccolma dove incontra il Barone de Coubertin. Durante il viaggio di rientro viene ricevuto dal presidente americano Taft. 1915 Viene costituita l’associazione “Judokai” che ha lo scopo di promuovere e diffondere il judo. 1915-1919 Kano pubblica: “Cos’è il Kodokan-judo” (in cui spiega il suo pensiero sulla disciplina), “Discorso sui tre livelli del judo” e “Judo superiore” (che ben esprimono i suoi obiettivi), “Il dovere dei discepoli” e “Auspicio agli insegnanti di judo” (che indicano le caratteristiche richieste ad un insegnante di judo). 1920 Kano presenzia alle Olimpiadi di Anversa. A Londra partecipa a diverse conferenze sul judo ed incontra Gunji Koizumi, maestro di ju-jitsu e “patron” del Budokwai di Londra (primo dojo europeo), che converte al metodo Kodokan. Viene riformulato il go-kyo composto da 40 tecniche di proiezioni. 1921 Kano esprime i suoi principi universali: “Jita kyoei” (prosperità e mutuo benessere) e “Seiryoku zen’yo” (miglior impiego dell'energia) pubblicando un libro sull’educazione. Nel corso di una cerimonia ufficiale (grande festa giovanile in onore dell’Imperatore) il judo viene presentato come disciplina completa nei suoi mezzi e nei suoi scopi.
È notte e la luna argentata che fa capolino tra i rami del ciliegio, pare danzare nel vento dell’ovest. Dopo tanti viaggi, infine è giunto il momento che tanto aspettavo: l’incontro con l’Imperatore. Quale onore poter presentare il judo nella sua forma completa, la sua forma educativa. Il messaggio che sto cercando di fare passare è semplice, eppure così complicato da far comprendere. I giovani pensano che la lotta sia tutto, che il fulcro del judo sia il combattimento con l’opponente. Una sfida fra due individui e la vittoria è determinata esclusivamente da chi ha la meglio sull’altro. Questo è il judo? Sì, ma solo parzialmente. Il judo è prosperità e mutuo benessere. Il judo è il miglior impiego dell’energia. Il judo è una competizione contro il più grande nemico, il peggiore fra tutti: noi stessi e il nostro egoismo. Il judo non è stato creato con lo scopo di formare “guerrieri” e nemmeno supereroi: il judo vuole indirizzare le persone ad essere buone, tolleranti e disponibili gli uni verso gli altri. |