Nr.21 / 28 febbraio 2022

TICINO DOJO JOHO

Notizie e approfondimenti sul JUDO, a cura dell’ATJB

In questo numero riflettiamo su cosa trovano i nostri giovanissimi judoka nel judo, proponiamo il quarto quadro della storia di Jigoro Kano "Una vita virtuosa" e l'analisi dei risultati dei combattenti ticinesi al torneo di Oesingen. Concludiamo poi con una riflessione sui "difetti del judoka" e con un primo contributo dedicato - dopo due anni di assenza - ai Campionati Ticinesi che verrnno organizzati il prossimo 10 aprile a Chiasso.

 

Ricordo che, chi avesse contributi da pubblicare in TICINO DOJO JOHO, è invitato a trasmetterli al coordinatore del progetto (e-mail: mbfrigerio@bluewin.ch).


Indice del ventunesimo numero:

  1. Cosa mi piace del judo ? - Marco Frigerio
  2. Una vita vituosa: Quarto quadro - Mattia Frigerio
  3. Il torneo ranking di Oesingen - Marco Frigerio
  4. I difetti del judoka - Marco Frigerio
  5. Il ritorno dei Campionati Ticinesi - Marco Frigerio
  6. Notizie in breve - Marco Frigerio

COSA MI PIACE DEL JUDO ?

 

In queste settimane di febbraio abbiamo promosso un concorso al dojo di Chiasso. Abbiamo chiesto ai nostri giovani judoka (dai 4 ai 10 anni) di rispondere a una semplice domanda "cosa mi piace del judo" ? Tra coloro che hanno partecipato al concorso è stato estratto a sorte un vincitore premiato con la classica felpa rossa DYK.

Promuovendo il concorso abbiamo promesso, a chi avrebbe partecipato, che - in questo numero di TDJ - avremmo ripreso le risposte più interessanti.

Dato che "una promessa è una promessa" andiamo a riferire.

 

"Il judo mi piace perché é uno sport che rende più liberi nel corpo e nella mente; quando faccio judo mi sento libera perché riesco a scacciare tutti gli altri pensieri e concentrarmi sul mio corpo" ci ha risposto Clara (7 anni) che si allena tre volte a settimana, attenta a quanto viene trasmesso e sempre con un bel sorriso.

Ulisse (9 anni), il vincitore per estrazione del concorso, ha risposto in modo più classico "mi piace fare la lotta, cadere e fare i giochi perché è divertente", così come Agata (8 anni) "a me il judo piace: si fanno nuovi amici, non ci si annoia quasi mai, ci si diverte un sacco, ci si svaga" e Lorenzo (4 anni) mi piace "fare le mosse sul tatami con i miei amici".

Non mancano però risposte più "tecniche" come quella di Dexter (9 anni) "del judo mi piace che le tecniche sono molto efficaci e ben studiate" o di Christian (5 anni) "io cado sempre, ma con il judo imparo a cadere bene e poi mi rialzo senza piangere",

Senza dimenticare obiettivi personali come quelli di Emanuele (7 anni) "il judo mi fa diventare sempre più forte", di Natan (9 anni) "è un arte che insegna il rispetto e a difendersi da chi ti fa male" e di Chris (10 anni) "mi piace perché insegna a difendersi e a reagire in ogni situazione ed è applicabile nella vita quotidiana, anche fuori dal dojo".

Insomma come ha scritto Davide (6 anni) il judo si ama "perché conosco tanti nuovi amici ed imparo tante cose nuove, sia di tecniche che il rispetto per me stesso e per gli altri".

 

Che dire di più ?

Amicizia, apprendimento di cose utili (come il cadere e il sapersi difendere), rispetto.

Su questi tre pilastri possiamo "costruire" dei futuri validi judoka ¨!

 

Coinvolgere i giovanissimi anche nella riflessione sul senso del judo è operazione lungimirante e costruttiva.


UNA VITA VIRTUOSA - QUARTO QUADRO

In questo numero il quarto quadro della pubblicazione di "Una vita virtuosa", racconto in cinque quadri inediti di Mattia Frigerio rappresentato sabato 18 dicembre 2021 alla cena di Natale del DYK Chiasso.

Ogni quadro consta di un riassunto dei principali eventi del periodo della vita di Jigoro Kano e di una ipotetica riflessione del Fondatore. I primi tre quadri sono stati pubblicati in TDJ nr.18, 19 e 20.

 


IL PERFEZIONAMENTO (1889/1921)

 


1889

L’11 maggio Kano tiene una conferenza alla “Dai Nihon kyoiku kai” nel corso della quale presenta per la prima volta il judo quale metodo educativo e pedagogico.

Il 5 settembre parte per l’Europa dal porto di Yokohama, su incarico del Ministero della cultura, con l’incarico di verificare i programmi didattici occidentali. La permanenza lo porterà tra l'altro a Parigi, Berlino e Londra.

La direzione del Kodokan (in sua assenza) viene affidata a Tsunejiro Tomita e Shiro Saigo.

 

1891

A gennaio Kano rientra dall’Europa.

Il 7 agosto si sposa con Sumako Takezoe figlia dell'ex console giapponese in Corea.

Diventa consigliere del Ministero della cultura e preside del liceo di Kumamoto.

 

1893

Kano viene richiamato a Tokyo per preparare la riforma del sistema scolastico.

Diviene direttore della magistrale (“Koto-Shihan-Gakko”): la scuola per i futuri insegnanti.

A fine anno nasce la prima figlia Noriko (i coniugi Kano avranno otto figli).

 

1895

Viene formulato il primo gokyo composto da 42 tecniche di proiezione.

Viene costituito il Dai Nihon Butokukai (“la scuola nazionale delle arti marziali”) di Kyoto che diverrà la rivale del Kodokan, ma che permetterà la diffusione capillare del judo inteso come una sorta di sintesi e attualizzazione delle varie scuole di ju-jutsu.

 

1896

Kano inaugura il “Kobungaku-in”, un progetto educativo che prevede la collaborazione tra Cina e Giappone e che permetterà nei 13 anni seguenti a 8'000 studenti cinesi di seguire una formazione di alto livello a Tokyo. La scuola verrà chiusa nel 1909.

 

1902

Kano visita la Cina incontrando le più importanti personalità del sistema educativo.

 

1906

A seguito della richiesta del Dai Nihon Butokukai di avere dei kata di riferimento vengono presentati dal Kodokan i tre “kata inferiori” (nage-no-kata, katame-no-kata e kime-no-kata). Gli ultimi due vengono completati a Kyoto da una commissione di esperti presieduta da Jigoro Kano ed approvati; il primo viene adottato invariato.

 

1908

Kano è tra i promotori di una legge (approvata dal governo) che prevede che in tutte le scuole medie del Giappone venga insegnato budo (judo e kendo).

A partire dal 1911 l’insegnamento del budo viene introdotto in tutte le scuole medie, diverrà materia obbligatoria dal 1931.

 

1909

Kano diventa il primo membro asiatico del CIO.

 

1912

Kano accompagna la prima delegazione giapponese ai giochi olimpici di Stoccolma dove incontra il Barone de Coubertin. Durante il viaggio di rientro viene ricevuto dal presidente americano Taft.

 

1915

Viene costituita l’associazione “Judokai” che ha lo scopo di promuovere e diffondere il judo.

 

1915-1919

Kano pubblica: “Cos’è il Kodokan-judo” (in cui spiega il suo pensiero sulla disciplina),  “Discorso sui tre livelli del judo” e “Judo superiore” (che ben esprimono i suoi obiettivi), “Il dovere dei discepoli” e “Auspicio agli insegnanti di judo” (che indicano le caratteristiche richieste ad un insegnante di judo).

 

1920

Kano presenzia alle Olimpiadi di Anversa. A Londra partecipa a diverse conferenze sul judo ed incontra Gunji Koizumi, maestro di ju-jitsu e “patron” del Budokwai di Londra (primo dojo europeo), che converte al metodo Kodokan.

Viene riformulato il go-kyo composto da 40 tecniche di proiezioni.

 

1921

Kano esprime i suoi principi universali: “Jita kyoei (prosperità e mutuo benessere) e “Seiryoku zen’yo (miglior impiego dell'energia) pubblicando un libro sull’educazione.

Nel corso di una cerimonia ufficiale (grande festa giovanile in onore dell’Imperatore) il judo viene presentato come disciplina completa nei suoi mezzi e nei suoi scopi.

 



È notte e la luna argentata che fa capolino tra i rami del ciliegio, pare danzare nel vento dell’ovest. Dopo tanti viaggi, infine è giunto il momento che tanto aspettavo: l’incontro con l’Imperatore. Quale onore poter presentare il judo nella sua forma completa, la sua forma educativa. Il messaggio che sto cercando di fare passare è semplice, eppure così complicato da far comprendere. I giovani pensano che la lotta sia tutto, che il fulcro del judo sia il combattimento con l’opponente. Una sfida fra due individui e la vittoria è determinata esclusivamente da chi ha la meglio sull’altro. Questo è il judo? Sì, ma solo parzialmente. Il judo è prosperità e mutuo benessere. Il judo è il miglior impiego dell’energia. Il judo è una competizione contro il più grande nemico, il peggiore fra tutti: noi stessi e il nostro egoismo. Il judo non è stato creato con lo scopo di formare “guerrieri” e nemmeno supereroi: il judo vuole indirizzare le persone ad essere buone, tolleranti e disponibili gli uni verso gli altri.

Jigoro Kano introduce il judo nell'insegnamento scolastico, promuove i principi educativi della disciplina e affina le tecniche. È indicativo il fatto che egli non abbia mai pubblicato un libro in cui descrive le tecniche di judo ma abbia sempre insistito sull'aspetto formativo della disciplina.


IL TORNEO RANKING DI OESINGEN

 

Sabato 12 febbraio si è svolto il torneo ranking di Oesingen (SO).

Diversi i combattenti ticinesi in gara. Sei le medaglie ottenute. Loris Perosa (JB Bellinzona) ha vinto la categoria -81 kg cadetti, sconfiggendo in finale il judoka tedesco Lehman. Da segnalare anche il quinto posto di Kai Bürgisser (DYK Chiasso).

Tra le junior secondo posto per Victoire Sarlin nei +70 kg (judoka francese residente per studi in Ticino) e terzo posto per Giulia Cambianica (JB Bellinzona). Chiara Ambrosini (JK Biasca) ha invece ottenuto il quinto posto nei -50 kg.

Tra gli elite va segnalato il terzo posto di Martin Motta (JB Bellinzona - nella foto che segue) nei -81 kg, sconfitto unicamente dall'esperto ginevrino Jeremy Princep (poi vincitore della categoria); settimo posto invece per Angelo Melera (JB Bellinzona) nei -73 kg e Michele Citriniti (JB Bellinzona) nei +90 kg. Terzo posto infine nei -70 kg (anche tra le elite) per Giulia Cambianica.

Partecipare ai tornei ranking alfine di ottenere punti per la qualifica alle finali nazionali è operazione necessaria per chi ha mire agonistiche; i risultati indicano chiaramente che - là dove ci si è allenati ed il gruppo ha tenuto - non sono mancate le soddisfazioni.

Complimenti a tutti i partecipanti.

 

Domenica 13 febbraio si è svolto il torneo per scolari (under 15 e under 13)  al quale ha preso parte anche un nutrito gruppo di giovani judoka ticinesi. Ginevra Monté Rizzi (DYK Chiasso), vincendo quattro incontri, ha conquistato il primo posto nella categoria ragazze A +57 kg (U15). Nella medesima categoria da segnalare anche il quinto posto di Elena Callegari (DYK Chiasso).

Quinti anche Luke Bürgisser (DYK Chiasso) con due incontri vinti nei +60 kg, Martina Fontana (DYK Paradiso) e Emily Ferrari (JK Biasca) nei -40 kg.

Negli U13 vittoria invece per Ivan Forti (JC Vezia) e terzo posto per Christian Perosa (JB Bellinzona) e Nikita Adalgisi (JK Biasca).

Finalmente anche le competizioni per scolari hanno ripreso.

 

 


I DIFETTI  DEL JUDOKA

Il codice morale del judoka proposto dalle federazioni di judo moderne evidenzia otto virtù, e meglio l'educazione, il coraggio, la sincerità, il controllo di sé, l'onore, la modestia, il rispetto e l'amicizia. Di alcune di queste virtù già ci ha proposto un'analisi Manrico Frigerio in TDJ 9, 11, 13, 15, 17.

In questo articolo invece, nostro obiettivo è analizzare brevemente i difetti del judoka ossia quegli aspetti negativi che ci caratterizzano naturalmente e che devono essere tenuti presente e migliorati.

 

La gestione dell’egoismo, dell’aggressività, della pigrizia e dell’invidia è operazione che - con il tempo - il judoka apprende.

Il judo non nega questi sentimenti negativi, in parte naturali, cerca però di insegnare ai praticanti come “confrontarsi e, eventualmente, dominarli”. Un esercizio di sana autocritica e conseguente correzione è, per un judoka, sempre opportuno.

Il principio di "prosperità e mutuo benessere" dovrebbe invitare il judoka a riflettere sulla  sua utilità sociale in funzione del gruppo. Jigoro Kano insegnava che, per realizzarsi, è necessario prima individuare il proprio ruolo e successivamente utilizzarlo per il bene comune. Il judoka non può quindi essere un'egoista ma deve saper guardare e andare oltre i propri interessi personali.

L'allenamento di judo insegna poi a gestire pigrizia e aggressività. Quando si è sul tatami si é sempre invitati a dare il massimo e a non risparmiarsi; il principio del "miglior impiego dell'energia" esclude un utilizzo sconsiderato dell'aggressività. L'ippon più bello è quello che si realizza senza sforzo apparente, semplicemente "cogliendo l'attimo".

L'invidia è forse il difetto più difficile da correggere, come ha scritto Plutarco, “l’invidia impedisce il corretto svolgimento del dibattito … giacché qualunque cosa dicano gli altri, anche se buona e utile, riesce sgradita, fastidiosa e inaccettabile” . Gioire per i successi altrui e riconoscere il valore di chi ci sta attorno e delle sue iniziative è un traguardo che tutti dovremmo sforzarci di raggiungere. I judoka dovrebbero formare una grande famiglia pronta a promuovere i valori dell'arte ed a sostenersi a vicenda nel perseguimento dei veri obiettivi della disciplina, che non sono i successi sportivi ma l'educazione e il miglioramento di chi pratica. 

Chi ricorda anche solo i campioni svizzeri dello scorso anno ? A distanza di decenni poi i risultati ottenuti sono solo statistiche e i nomi dei protagonisti nulla dicono. Chi però ha compreso il senso vero del judo, anche a distanza di anni, ben ricorda e - come abbiamo avuto modo di appurare intervistando diversi judoka di "altri tempi" - non può dimenticare e non tenere presente nella propria vita gli insegnamenti ricevuti.

 

Concludo con una citazione dal Fondatore: “la maggior parte delle persone pensa solo ai propri interessi. Il risultato non è solo un danno alla società: anche l’individuo subisce effetti sfavorevoli” (vedi Jigoro Kano, La mente prima dei muscoli, pag.114). Impariamo a corregerci ed a guardare oltre, alla continua ricerca del bene comune.                                         


IL RITORNO DEI CAMPIONATI TICINESI

 

Domenica 10 aprile, alle palestre delle scuole elementari di via Soave a Chiasso, verranno organizzati i Campionati Ticinesi di judo 2022.

Dopo due anni di sosta forzata, possiamo ripartire con le competizioni giovanili.

L'organizzazione dei campionati ticinesi viene attribuita dall'ATJB al club che si annuncia. Nel caso in cui nessun club si presti è l'ATJB stessa che promuove la manifestazione.

Le ultime edizioni si sono tenute il 3.2.2019 a Tenero e il 25.2.2018 a Chiasso.

Le classi di età in competizioni saranno quelle degli scolari B (anni 2012/2010), degli scolari A (2008/2009), dei cadetti (2005/2007) e degli junior/elite riuniti in un'unica categoria d'età (dal 2004).

Naturalmente, oltre alla distinzione per età, vi sarà la suddivisione per peso.

 

Chi organizza i campionati assume un impegno importante che coinvolge, forzatamente, un buon numero di soci. È però anche una bella occasione per avvicinare alla dirigenza del club i genitori dei ragazzi coinvolti e per promuovere la competizione tra chi, altrimenti, non parteciperebbe a trasferte.

Come dire: è il momento ideale per rompere il ghiaccio e coinvolgere.

Dal profilo economico i costi più significativi sono a carico dell'ATJB che da diversi anni assume le spese degli arbitri e delle medaglie; non vi sono quindi rischi di tale natura. Sarebbe bello poter contare nei prossimi anni su di una "naturale rotazione" tra i club ticinesi  per l'organizzazione dell'evento.

 

Non dimentichiamo che per dei giovani judoka i campionati ticinesi sono un primo traguardo significativo.

Ricordo i miei primi campionati ticinesi, era il 1976 e si combatté a Giornico. Mi presi un ippon di seoi-nage, atterrai sulla testa e piansi ... non saprei dire se per la brutta caduta o per la sconfitta, probabilmente per entrambe le cose.

46 anni dopo sono ancora sul tatami. Non mi capitò più di cadere sulla testa (per fortuna), piansi ancora all'edizione successiva (per la sconfitta) ma poi ... iniziai a vincere e a capire.

 

L'auspicio è che a questa edizione del risveglio tutti i club ticinesi si adoperino per essere presenti con un buon numero di judoka.

Considerate che è richiesto il tesseramento alla FSJ e che pertanto bisognerà provvedere per tempo. Vi aspettiamo a Chiasso !


NOTIZIE IN BREVE

 

Venerdì 18 febbraio 2022: buona la partecipazione al primo allenamento regionale proposto dall'ATJB con Yoshiyuki Hirano, judoka giapponese 6° dan (Tenri University) da anni responsabile del JC Romont.

L'allenamento verrà ripetuto venerdì 25 marzo alle 19.30.

Una bella occasione per affinare qualche tecnica e per praticare randori con tutti i migliori judoka del cantone.

 

 

Domenica 20 febbraio 2022 si è tenuta alla palestra ai Saleggi di Bellinzona la gara educativa del terzo ciclo organizzata dalla ATJB.

Promosse, a partire dagli anni novanta, le gare educative sono una prima occassione per effettuare esperienze agonistiche, non solo di competizione ma anche di tecnica.

Concretamente, tra le prove proposte, vi era la presentazione di un gruppo del nage-no-kata. L'apprendimento, in età giovanile dei kata, è un "atout" che qualifica il judoka e che apporta conoscenza superiore. Entrare nello spirito richiesto per la presentazione di un kata è un esercizio importante: attenzione, posizione, squilibri e respirazione vengono esercitati secondo modalità uniche.

Complimenti a chi ha partecipato e a chi si reso disponibile per l'organizzazione.


 

Il dojo del JB Bellinzona ben si presta ad attività di portata regionale. Yoshiyuki HIrano è da tempo in contatto con i nostri judoka essendo divenuto il tecnico di riferimento dello stage estivo di Tenero.

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