Nr.20 / 11 febbraio 2022

TICINO DOJO JOHO

Notizie e approfondimenti sul JUDO, a cura dell’ATJB

In questo numero riflettiamo sull'importanza della scelta del "giusto insegnante" , proponiamo poi il terzo quadro della storia di Jigoro Kano "Una vita virtuosa", l'intervista a Fausto Corti il primo "miglior judoka ticinese", la storia del JB Lugano che compie settanta anni e la rubrica "personaggi della storia del judo".

 

Ricordo che, chi avesse contributi da pubblicare in TICINO DOJO JOHO, è invitato a trasmetterli al coordinatore del progetto (e-mail: mbfrigerio@bluewin.ch).


Indice del ventesimo numero:

  1. La scelta del "giusto insegnante" - Marco Frigerio
  2. Una vita vituosa: Terzo quadro - Mattia Frigerio
  3. Intervista a Fausto Corti - Marco Frigerio
  4. I settant'anni del Judo Budo Lugano - Nando Ceruso
  5. Protagonisti della storia del judo: Takeo Hirose - Marco Frigerio
  6. Notizie in breve - Marco Frigerio

LA SCELTA DEL "GIUSTO INSEGNANTE"

Un club di judo nasce, esiste e - a volte - muore dopo avere trasmesso sogni e speranze alle generazioni che hanno avuto modo di crescere al dojo, praticando più o meno seriamente la disciplina per alcuni anni.

Generalmente un club nasce per iniziativa di un piccolo gruppo di praticanti entusiasti.

Il primo grande problema che pone la creazione e (anche successivamente) la gestione di club è la scelta dell'insegnante.

Sappiamo che vi sono insegnanti professionisti ed insegnanti che invece sono attivi in forma di volontariato ("dopolavoristi").

C'è chi di judo vive e, grazie all'insegnamento, adegua le proprie entrate; c'è chi insegna per il piacere di praticare e di trasmettere. I due aspetti a volte coincidono, non necessariamente però.

Chi gestisce un club deve valutare la situazione, considerare l'aspetto economico, ed effettuare le proprie scelte in funzione dell'obiettivo che ci si pone. Certo, quando il club appartiene ad un insegnante specifico, non vi è spazio per tali ragionamenti visto che questi (per natura) metterà al primo posto le proprie esigenze ed aspettative.

 

Nella scelta del "giusto insegnante" andrà considerato che la medesima persona non  è forzatamente l'opzione migliore per tutti i corsi che un club dovrebbe poter proporre: le modalità di insegnamento ai bimbi, ai giovani agonisti ed agli adulti (amatori) non sono certo identiche.

L'introduzione del judo ai bimbi va effettuata considerando il loro sviluppo psicofisico, trasmettendo la conoscenza dei fondamentali (cadute, posizioni, spostamenti in particolare), utilizzando anche forme ludiche legate al judo, esigendo comunque disciplina e rispetto. In questa fase un insegnante di educazione fisica, con salde conoscenze di judo, è probabilmente il "giusto insegnante".

Per l'insegnamento al gruppo agonistico è per contro necessario avere alle spalle una esperienza specifica seria. Chi non ha mai combattuto (o ha combattuto occasionalmente da ragazzino) non conosce la tensione che precede la gara, la lotta con sé stessi prima di salire sul tatami, il senso di delusione che porta la sconfitta e l'esaltazione della vittoria grazie ad un bel ippon. Senza dimenticare che - anche dal profilo tecnico - chi vuole ottenere risultati importanti ha necessità di apprendere e approfondire vari aspetti (costruzione del tokui-waza, gestione dell'incontro, lotta sulle prese). Anche di tali elementi, chi insegna, deve avere una chiara conoscenza; non è quindi un ruolo per tutti.

Per contro, per insegnare ad un gruppo di judoka adulti "amatoriali", l'insegnante non deve necessariamente essere stato un combattente, indispensabile invece è che abbia profonde conoscenze judoistiche in particolare nella tecnica e kata che deve saper proporre in una forma piacevole.

 

È possibile certo che vi sia chi raggruppa tutti gli aspetti e possa essere ritenuto idoneo ad insegnare a tutti i gruppi che il programma del club prevede, tuttavia concentrare in una sola persona l'intero insegnamento è pericoloso. Chi insegna tenderà a considerare il club come suo, rispettivamente chi dirige tenderà a lasciare all'insegnante "factotum" le scelte che invece gli competono.

La dirigenza di un club ha un ruolo essenziale in quanto deve effettuare quelle scelte che si impongono per proporre e sviluppare al meglio l'insegnamento del judo. Senza dimenticare che le scelte fatte non sono definitive ma vanno adeguate con il tempo. La vita ci cambia e anche l'insegnante scelto va rivalutato e, se necessario, sostituito.

Definire gli obiettivi per un club resta sempre un esercizio preliminare necessario: se non si sa dove si vuole andare, come è possibile definire la strada ?


UNA VITA VIRTUOSA - TERZO QUADRO

In questo numero il terzo quadro della pubblicazione di "Una vita virtuosa", racconto in cinque quadri inediti di Mattia Frigerio rappresentato sabato 18 dicembre 2021 alla cena di Natale del DYK Chiasso.

Ogni quadro consta di un riassunto dei principali eventi del periodo della vita di Jigoro Kano e di una ipotetica riflessione del Fondatore. I primi due quadri sono stati pubblicati in TDJ nr.18 e 19.

 

 

L'AFFERMAZIONE (1882/1888)

 

1882

A giugno fonda il Kodokan (12 tatami). Il primo dojo viene allestito presso l’abitazione presa in affitto al tempio di Eisho.

 

1883

Kano trasferisce provvisoriamente il Kodokan in altra zona (Jimbocho), ove insegna in un ripostiglio (10 tatami) messo a disposizione dal nobile Yoshio Tanaka.

Pochi mesi dopo la sede viene spostata in zona Koji-machi dove viene utilizzato uno spazio di 20 tatami.

 

1884

Viene istituita la cerimonia del kagami biraki, formulato il regolamento del Kodokan e aperto il libro delle iscrizioni. Il primo nome a figurare nell'elenco delle iscrizioni è Tsunejiro Tomita, il settimo Shiro Saigo (vedi TDJ 6 e 12)

Il 29 gennaio Kano ottiene il diploma in filosofia morale ed estetica (master).

 

1885

Kano diventa segretario del Gakushuin. A settembre muore il padre.

Da Ikubo Tsunetoshi riceve i densho della scuola.

 

1886

Kano diventa capo dei docenti del Gakushuin.

 

1886/88

Si svolge la sfida per l’insegnamento nella scuola di polizia metropolitana di Tokyo.

Il Kodokan ha la meglio sulla Yoshin-ryu del maestro Totsuka Hidemi (1840/1908) una delle più rinomate scuole di ju-jutsu dell’epoca, acquisendo di conseguenza la facoltà di insegnare alla polizia.

La data in cui si svolse questa sfida è incerta, alcuni autori la situano all'11 giugno 1886, altri invece ritengono che sia avvenuta successivamente siccome è solo dal 1888 che il judo venne insegnato alla polizia (vedi Yves Cadot "Kano et l'élaboration du judo" pag.340).

 


 

Un successo! Un grande successo! D’altronde, non avevo dubbi: i miei alunni si sono allenati duramente per questa competizione e il risultato è stato eccezionale! È stato difficile mantenere il controllo, ma all’ultimo incontro avevo il cuore in gola e avrei voluto gridare ai quattro venti del Giappone tutta la mia gioia. Ahimè, non sarebbe stato onorevole, anzi: avrei disonorato gli sconfitti mostrandomi arrogante e supponente. Tuttavia, qui sulla carta, posso dare libero sfogo alla mia irrefrenabile gioia. È una data fondamentale, una data da ricordare: oggi il judo ha fatto la storia del Giappone! Sorge un nuovo sole e i suoi raggi sono assai confortanti.


La vittoria sulla scuola di ju-jutsu - stando alla cronache - avvenne con tredici incontri e due pareggi in favore del Kodokan. Stando ad un'altra fonte vi sarebbero state invece due sconfitte, un pareggio e dodici vittorie per la scuola di Kano.

In ogni caso la sfida ebbe ampia risonanza e costituì il punto di non ritorno: il judo aveva surclassato il ju-jutsu.


INTERVISTA A FAUSTO CORTI

Fausto Corti (classe 1962, secondo dan e monitore GS) è stato un judoka agonista di altro livello.

Cresciuto al JK Muralto è dvenuto uno dei più importanti esponenti del judo ticinese degli anni ottanta/novanta. È stato il primo ad essere premiato con il riconoscimento "miglior judoka cantonale".

Oggi frequenta solo saltuariamente il tatami anche se ha un ricordo vivo della nostra disciplina. Abbiamo ritenuto opportuno rivolgergli qualche domanda.

 

 

Come hai iniziato la pratica del judo ? 


Attorno ai 14 anni, seguendo le orme dei miei cugini, mia madre mi iscrisse nello Judo Kwai Muralto. All'inizio non ero molto convinto, ma la prima vittoria ai campionati sociali del 1976, mi ha dato l'entusiasmo necessario per continuare.


Quali judoka hanno influenzato la tua crescita ?


Nelle file dello Judo Kwai Muralto, sono cresciuto con i Maestri Toni Lazzarin (oggi 7° dan) mio primo personaggio di riferimento per questo sport e non solo (grazie Toni… tu sai di cosa parlo….), Gianfranco Santini e Giorgio Poncioni e con Il presidentissimo Daniele Olgiati, il quale, oltre ad essere un grande trascinatore, sapeva elogiare pubblicamente, sui giornali, i risultati ottenuti nelle gare, e per noi giovani, era anche motivo di orgoglio per fare sempre meglio, grazie Daniele. Nel Muralto ho partecipato a diversi Campionati di Lega, prima da ragazzo e poi con la prima squadra, dove abbiamo ottenuto discreti risultati, bei ricordi… !


Quali sono stati i momenti più belli della tua carriera agonistica ?


Ho dei bellissimi ricordi dei due anni passati a Zurigo, infatti a 27 anni, sono stato chiamato nelle file dello Judo Club Nippon Zurigo. Fu un'esperienza grandiosa, ho avuto la possibilità di allenarmi con gente del calibro di Olivier Schaffter ed Eric Born giusto per citare un paio di nomi. Grazie al mio Ingegnere responsabile, potevo lasciare il lavoro il venerdì a mezzogiorno per recarmi a Zurigo ad allenarmi e partecipare alle gare. Recuperavo poi con il lavoro notturno per la SES (Società Elettrica Sopracenerina).

Durante i due anni  nelle file del Club di Zurigo, assieme al mio amico Jacques Giussani, e i già citati Olivier ed Eric, abbiamo ottenuto tra l’altro il titolo nel Campionato Svizzero a squadre 1988-1989 e la Coppa Svizzera nel 1988, partecipando così di diritto alla Coppa Europa, dove siamo usciti agli ottavi di finale, nei sedicesimi avevamo battuto la blasonata squadra dell’ACBB di Parigi (non stavamo piú nalla pelle…) perdendo poi appunto negli ottavi con la squadra di Monaco di Baviera.

Dopo Zurigo, sono rientrato in Ticino tra le file dello Judo Club Bellinzona, li ho affinato le mansioni di combattente/allenatore, allenandomi sia a Bellinzona che a Chiasso, e qui devo ringraziare anche gli amici di Chiasso e il Maestro Beppe Vismara, tutti grandi croste, come si suole dire tra di noi Judoka!!! Poi dal 1990 al 1996  ho allenato la squadra Élite per diversi anni, passando dalla Prima Lega alla Divisione Nazionale A. Gli anni passati a Bellinzona sono stati molto belli, abbiamo creato un bel gruppo che andava molto al di là del Judo, siamo diventati tutti molto amici, con trasferte memorabili nei Tornei a squadre dove ci invitavano, specialmente in Italia, oltre al campionato svizzero per squadre! Grazie a voi tutti, un grazie particolare al mio caro Amico Tazio!!!!


Quali i tuoi risultati più importanti a livello individuale ?


Tra  il 1980 ed il 1995, ho ottenuto diversi  risultati individuali, qui di seguito i piu importanti:

Campionati Svizzeri individuali 1990: 3° Posto – 1992: 2° Posto – 1993: 3° Posto

Swiss Open Zurigo: 1988 3° Posto - Swiss Open Basilea: 1990 5° Posto

Ai Campionati ticinesi, ho ottenuto diversi titoli di categoria Élite, Juniores e Open, e diversi titoli ai Campionati della Regione 4 (Ticino e Grigioni). Ho vinto diversi Tornei Nazionali ed internazionali in Svizzera e anche in Italia.

Nel 1990, sono stato designato "miglior sportivo" della Città di Bellinzona e nel 1992, ho partecipato al ritiro pre-olimpico di Zurigo, dove vi partecipava anche Daniel Kistler che tra l’altro,  fu colui che mi tolse la soddisfazione del titolo svizzero individuale nella finale dello stesso anno, Daniel ha poi ottenuto il Diploma olimpico (7° posto) un grande!!

Lo stesso anno, fui giudicato "miglior Judoka" del Ticino.


A chi consiglieresti la pratica del judo ?


Per me il Judo è uno sport molto completo. La traduzione del termine significa "arte della cedevolezza" che si contraddice un po' con quanto purtroppo si vede nelle competizioni internazionali (Mondiali ed Olimpiadi), nelle quali conta solo la vittoria a scapito della vera filosofia di questa meravigliosa  disciplina (Giapponesi a parte…).

Consiglierei a tutti i ragazzini di avvicinarsi al Judo, scuola di vita, dove si impara il rispetto per l'avversario e l'autocontrollo, principi con i quali siamo poi confrontati nella vita di tutti i giorni. Per me in particolare, è stata una scuola di Vita in tutti i sensi, è stato il mio punto di riferimento!!

Negli anni ottanta e nei primi anni novanta il Ticino ha conosciuto un periodo d'oro. Una decina di squadre di club partecipava al campionato nazionale, numerosi erano i podi  ottenuti alle finali individuali, anche a livello senior. Fausto Corti è stato uno dei protagonisti del periodo; il suo miglior risultato l'argento alle finali svizzere del 1992.


I SETTANT'ANNI DEL JUDO BUDO LUGANO

Il traguardo del settantesimo di fondazione del sodalizio Luganese è motivo di grande soddisfazione per dirigenti, maestri, judokas attivi e i soci onorari che sono stati sempre vicini alla Società. Con oltre 200 praticanti, di cui una centuria di bambini e di giovani studenti il sodalizio luganese guarda al futuro con ottimismo, sicuro che la nuova generazione dei bravi judokas che frequentano assiduamente le materassine (i tatami) d’allenamento saprà assicurargli un futuro sportivo ancora ricco di successi e soddisfazioni.

La Società Judo Budo Club Lugano si distingue nelle discipline del Judo, Judo difesa, Aikido, Karatè e Aiki Jitsu di cui sono impartite regolari lezioni preparatorie e di allenamento sui 200 metri quadri di tatami di cui dispone nella sua palestra (Dojo) in via al Chioso a Lugano. La struttura sportiva nella quale la società ha potuto sviluppare le sue attività nelle diverse discipline è stata concessa dalle autorità comunali col fine di offrire ai giovani luganesi la possibilità di praticare le discipline relative al Judo e alle arti marziali in genere. Grazie alla sensibilità sportiva delle autorità comunali e dei bravi dirigenti e maestri che si sono succeduti negli anni, svolgendo un importante lavoro di volontariato a favore dei giovani, la società ha potuto sviluppare le sue attività che si sono concretizzate in una serie di lusinghieri successi sportivi in ambito cantonale, nazionale e internazionale che di seguito saranno evidenziati.

Nel presentare la sintesi dei settanta anni di attività della Società Judo Budo Club Lugano si ritiene doveroso esprimere un sincero ringraziamento alle autorità comunali di Lugano e al Dicastero dello Sport della città che non hanno mai fatto mancare il loro tangibile sostegno. Un pensiero di riconoscenza e senso di gratitudine lo rivolgiamo ai dirigenti che nel corso di settant’anni si sono succeduti, profondendo un impegno encomiabile per il consolidamento e lo sviluppo della società, ai quadri dirigenti attuali e maestri, che assicurano concretamente la continuità di queste importanti discipline sportive con la prospettiva di trasmetterla alle nuove generazioni.

 

Quadro dirigenti Società Judo Budo Club Lugano.

 

Comitato direttivo

Rossi Marco, Presidente; Geninasca Katiuscia, Segretaria; Piatti Gianni, Cassiere.

 

Maestri responsabili sezioni Judo, Judo difesa, Karatè, Aikido, Aiki Jitsu

Rossi Marco, Facchinetti Claudio, Ceruso Nando, Ceruso Paolo, Devincenzi Antonio, Balmelli Michele, Giovinazzo Corrado, Corno Curzio, D’Andolfi Rolando, Rossini Carmelo, Gianascio Valerio, Calvi Sergio, Longo Alessio.

 

Aiuto Maestri

Ambrogi Stefano, Lunghi John, Mesiano Salvatore, Umarov Bashir.

 

Soci onorari

Bagnoli Gianni, Balmelli Riccardo, Balmelli Michele, Campana Ugo, Capezzoli Franca, Ceruso Nando, D’Andolfi Rolando, Gianinazzi Dante, Hofer Jean-Daniel, Motta Ivan, Pedrini Roberto, Rossi Marco, Sassi Gianfranco.

 

La Società Judo Budo Club Lugano

 

È una società che già all’origine è stata caratterizzata da momenti intensi di impegno socio-culturale e agonistico sportivo che la fanno assurgere al ruolo pioneristico nella pratica e nella divulgazione del judo e delle arti marziali in Ticino. Già nel 1951 il dottor Max Eberhard, Franco Bernasconi, Ugo Giannini, Mario Moor e Mario Neuroni fondarono la Società Judo Lowship internazionale di Lugano. A ciò si accosta, però, anche un’altra versione che per onore di cronaca e per la storia va citata, che darebbe la paternità della fondazione del Club a Gentile Albizzati, Kim Bernasconi, e Ugo Giannini che nel 1952, all’Hotel Minerva di Loreto, organizzarono l’assemblea costitutiva per fondare la Società Judo Budo Club Lugano. Nello stesso anno il sodalizio luganese conquistò la prima medaglia d’argento ai campionati svizzeri, con Ugo Giannini, dando così una conferma incontrovertibile di una realtà judoistica di tutto rispetto anche nel Cantone Ticino. L’anno seguente (1953) all’interno del Club vi furono momenti di disaccordo che indussero Kim Bernasconi, Tojo Calvi, Ivo Molteni e Pino Bassi a costituire la Società Judoistica Luganese, con sede presso il cinema Paradiso.

Ma a parte alcuni momenti critici e perfino di aspri confronti tra i personaggi forti che all’epoca la frequentavano e ne determinavano la gestione, la Società Judo Budo Club Lugano è sempre riuscita a tenere la sua compattezza e una visione d’assieme nello sviluppo delle sue attività.

Tant’è che oltre al Judo furono inserite le altre discipline (Ju-Jitsu, Aiki-Jitsu, Karatè, Aikido e Judo Difesa) che ancora oggi la distinguono, per le diverse discipline, dalle altre società judoistiche.

La costanza, la serietà e l’impegno dei dirigenti che si sono avvicendati hanno sempre avuto il massimo riconoscimento da parte delle autorità di Lugano, le quali hanno dato un contributo determinante per l’affermazione e lo sviluppo del Club. Alla luce degli ottimi risultati di frequenza di giovani appassionati del judo e delle arti marziali, nonché dei significativi risultati sportivi ottenuti a livello nazionale e internazionale, nel 1972 le stesse autorità comunali misero a disposizione del Club l’ottima palestra (DOJO) polisportiva, con circa 200 mq di tatami, in Via al Chioso, a Lugano-Cassarate.

La disponibilità di un ottimo Dojo per gli allenamenti, i sempre più vasti consensi e la partecipazione attiva di una moltitudine di veri appassionati del judo, hanno fatto sì che la società Judo Budo Club Lugano si potesse distinguere anche nei risultati ottenuti a livello cantonale, nazionale, nazionale e internazionale.

 

In ambito agonistico

 

In ambito agonistico sono stati tantissimi i successi di squadra ottenuti ottenuto dal sodalizio luganese nei vari tornei in Svizzera e all’estero, particolarmente in Italia: Bologna, Brescia, Genova, Mantova, Novara, Piacenza, Torino, Milano, Magenta, Como, Luino Napoli e Sassari (Torneo internazionale Sieni, dove un fortissimo Claudio Facchinetti nella categoria dei pesi massimi sconfisse il campione sardo al primo minuto di combattimento). Primi, secondi e terzi posti del medagliere non si contano così come non si contano i numerosi successi individuali ottenuti dai sui singoli Judoka. Tanti validissimi personaggi si sono avvicendati alla presidenza, in qualità di tecnici e di atleti impegnati anche nella competizione che nella circostanza si ritiene doveroso ricordare: Giorgio Huhn, ritenuto il presidentissimo per la sua generosità e capacità, che per ben 15 anni diresse la Società; Gentile Albizzati, ritenuto il “manager”, uomo di cuore e con un dinamismo eccezionale, Vittorio Calvi (Tojo), per la sua bravura definito un moderno “samurai”, pioniere delle arti marziali in Ticino, e di seguito Nicola Frizzi, Pino Bassi, Werther Cruciani, Giuseppe Cassinelli, Angelo Paparelli Dante Gianinazzi, Gianfranco Sassi, Ernesto Ehrenzeller, Marco Campana e l’attuale Presidente Marco Rossi che, oltre ad avere dato lustro alla Società con i suoi ottimi risultati sportivi di judoka combattente a livello cantonale, nazionale e internazionale, che di seguito saranno evidenziati, dal 1996 ha assunto la presidenza della Società con rinnovato spirito di rinnovamento orientato alle norme evolutive e di cambiamento imposte dalla Federazione Svizzera di Judo e Ju-Jitsu, compatibili con i regolamenti internazionali.

 

Campioni di modestia e di bravura

 

Come tanti altri campioni che hanno caratterizzato il judo ticinese i luganesi si sono sempre distinti anche nelle migliori palestre in Svizzere e all’estero, tanto per bravura quanto per loro innata modestia che dava maggiore risalto alle loro vittorie ottenute con avversari di altri club ritenuti dominanti nello scenario nazionale e internazionale. Infatti, i judokas luganesi calcavano le materassine con tenace spirito agonistico e nei combattimenti si distinguevano per classe, tecnica e mordente agonistico ottenendo ottimi risultati personali e di squadra. Fra questi ricordiamo i bravi: Roberto Pedrini, Ugo Campana, Emilio Martinetti, Gianfranco Sassi, Ernesto Ehrenzeller, G. Quadri, Claudio Facchinetti e Marco Rossi. Va anche ricordato che i judokas luganesi, in particolare Marco Rossi e Paolo Ceruso, per diversi anni hanno dato un validissimo supporto alla squadra cantonale di competizione, “Team Ticino”, nell’ambito del campionato svizzero squadre disputato contro le migliori formazioni judoistiche della Svizzera.

 

Due personalità del Judo Luganese

 

Si tratta di Claudio Facchinetti e Marco Rossi di cui evidenziamo il percorso judoistico e i loro successi sportivi ottenuti a livello cantonale, nazionale e internazionale.


Claudio Facchinetti

Oltre ai tantissimi risultati personali, più volte campione ticinese, campione svizzero della categoria juniores nel 1966, nello stesso anno partecipa ai campionati europei di Madrid classificandosi al 5 posto, ancora nel 1966 fu selezionato nella nazionale Svizzera che partecipò ai campionati europei di Lussemburgo ottenendo l’ottavo posto nella classifica finale. Nel 1972, purtroppo, Facchinetti non poté partecipare alle olimpiadi di Monaco per ragioni di lavoro (ciò che fece emergere il punto debole del nostro Paese per il mancato sostegno ai giovani sportivi di livello nazionale e internazionale). Nel 1973 Claudio Facchinetti si classificò per la partecipazione ai campionati del mondo, che si tennero a Losanna, dove si mise in evidenza nella categoria dei pesi massimi in un durissimo combattimento sostenuto col Judoka cinese al quale fu aggiudicata la vittoria con una discutibile decisione arbitrale che determinò l’eliminazione del judoka luganese.

 

Marco Rossi

Da giovane talento ottenne la medaglia d’oro agli internazionali Juniores che si tennero alle porte di Parigi. Nel 1980 Marco Rossi si aggiudica il 1° posto anche al torneo internazionale di Kufstein in Austria.

Passato alla competizione nella categoria élite ha ottenuto numerosi successi personali e di squadra, soprattutto con quella del Judo Budo Club Lugano, quella del Judo Budo Club Bellinzona e poi con la selezione cantonale fra i quali più prestigiosi: più volte campione ticinese nella categoria dei massimi e degli open, campione svizzero della categoria massimi nel 1995, mentre nel 1996 perse il titolo per un soffio classificandosi al secondo posto con la medaglia d’argento. Nel 1982 fu selezionato nella nazionale che partecipò ai campionati europei in Romania ottenendo il settimo posto. Si tratta di due judokas che hanno calcato le migliori materassine svizzere e quelle di diversi paesi europei, tenendo alti i colori di Lugano, del Judo ticinese e della Svizzera.

 

 

Nel segno della continuità


Malgrado gli eventi avversi che hanno caratterizzato gli ultimi tre anni (2019/2020/2021) a seguito dal virus COVID 19, con uno sguardo orgoglioso rivolto al glorioso passato la Società Judo Budo Club Lugano guarda al futuro con l’impegno e lo spirito positivo che animano il judo e le arti marziali in generale, consapevole delle responsabilità di cui dovrà farsi carico per assicurarne il futuro, la crescita sportiva e la personalità dei suoi giovani atleti.

 

Infatti, oltre ai tradizionali impegni che dovrà sostenere in ambito organizzativo, sportivo e agonistico dovrà superare la difficile situazione conseguente al COVID 19, che ha generato la pandemia mondiale che sta stravolgendo l’umanità intera, dalla quale ancora non s’intravvedono altre vie d’uscita se non quelle di conviverci attenendosi scrupolosamente alle regole emanate dalle autorità politiche e sanitarie e della prevenzione curativa attraverso le vaccinazioni che, considerata la gravita della situazione, le diverse comunità scientifiche e di ricerca internazionali hanno reso possibili in tempi eccezionalmente brevi. In tale ambito la dirigenza della Società e suoi maestri seguono scrupolosamente le direttive della federazione Svizzera di Judo e Ju-Jitsu, assicurando lezioni e allenamenti preparatori in sicurezza evitando qualsiasi rischio di contrarre, per negligenza, il virus COVID 19.

 

Con questo breve istoriato si e voluto fare una sintesi di settanta anni di intensa attività sportiva della Società Judo Budo Club Lugano, al fine di rimandare ai posteri qualche pagina di storia segnata dall’arrivo a Lugano delle discipline sportive orientali sviluppatesi e affermatesi fino ai massimi livelli grazie a persone dotate di forte carattere, grande passione e spirito altruistico orientato a tramandare nel tempo una cultura sportiva, ai tempi pressoché sconosciuta nell’apprendimento pratico, che è diventata a pieno titolo parte integrante del patrimonio culturale e sportivo cantonale e nazionale.

                                                                              

Claudio Facchinetti, ancora oggi attivo sul tatami del JB Lugano, è stato il primo judoka ticinese ad ottenere risultati di livello internazionale. Al suo attivo anche la partecipazione ai campionati europei e ai campionati del mondo del 1973  Losanna.


PROTAGONISTI DELLA STORIA DEL JUDO: Takeo Hirose (1868/1904)

 

È stato uno dei migliori allievi di Jigoro Kano.

Scoprì il judo all’Accademia navale che frequentò divenendo ufficiale della Marina giapponese. Iniziò a frequentare il Kodokan nel 1887 dove si allenava 4-5 ore al giorno. Fu il primo judoka della storia ad ottenere la promozione per avere sconfitto cinque avversari consecutivamente nel corso del Kohaku-shiai del 1890. Di lui si narra che, ad ogni occasione, piuttosto che andare al ristorante o a divertirsi con i compagni, approfittasse del tempo libero per trovare un dojo e allenarsi.

Dovendo trasferirsi nel 1888 dalla scuola navale di Tokyo a quella di Etajima (un’isola nella baia di Hiroshima) riuscì a convincere il direttore della scuola a discutere con Kano dell’apertura di una scuola di judo, ciò che effettivamente avvenne sotto la direzione di Yoshiaki Yamashita.

 

Militare di carriera, nel 1897 venne inviato in Russia, dove rimase per cinque anni avendo modo di praticare judo con lottatori del posto. La Russia divenne la sua seconda patria.

Capitano di fregata, morì il 27 marzo 1904 nel corso della guerra russo-giapponese.

Nell’esercito venne additato come modello, con rispettiva decorazione al merito. Eroe leggendario gli furono dedicate diverse statue che però vennero distrutte a seguito della Seconda guerra mondiale.

Jigoro Kano lo promosse postumo da 4° a 6° dan.

 

Hirose era anche un poeta. I suoi scritti sono stati pubblicati in una raccolta nel 1983.

Nella sala B del dojo del DYK Chiasso sono esposti due “haiku” (brevi poemi) di Hirose, uno di questi recita: "staccato dal risultato l'essere umano può conquistare la bellezza del gesto".

 

 

Nella fotografia che segue la statua di Hirose posta innanzi alla Manseibashi Station di Tokyo (1915 ca.) a ricordare un personaggio divenuto eroe nazionale. La stazione venne chiusa definitivamente nel 1936, dopo essere stata danneggiata in modo importante a seguito del grande terremoto che colpì Tokyo nel 1923.


NOTIZIE IN BREVE

 

Nel fine settimana del 12 e 13 febbraio un buon numero di judoka ticinesi saranno impegnati al Torneo nazionale ranking di Oesingen.

Buona gara a chi combatte, grazie a chi accompagna e avanti tutta, perché la normalità è in vista. Dei risultati avremo modo di parlare nel prossimo numero.

 

 

Riservate la data del 10 aprile.

Dopo due anni di assenza tornato i campionati ticinesi individuali di judo.

Saranno organizzati dal DYK Chiasso, con la collaborazione della ATJB, alle palestre delle scuole elementari di via Soave.

Per partecipare sarà necessario essere tesserati alla FSJ, le palestre sono quindi invitate ad organizzare per tempo il tesseramento dei loro giovani judoka. Si potrà combattere a partire dall'anno 2012.

 

 

Al Grande Slam del Portogallo, svoltosi dal 28 al 30 gennaio con la partecipazione di 41 paesi provenienti da tutti e 5 i continenti, tre medaglie di prestigio per la Svizzera.

Fabienne Kocher conquista il terzo posto nei -52 kg, categoria vinta dalla campionessa olimpica dei -48 kg Distria Krasniqi passata al peso superiore.

Il ventiduenne Freddy Waizenegger si classifica secondo - dopo avere superato il giapponese Yamato Fukuda (squalificato) e il sudcoreano An Baul (terzo classificato ai giochi del 2021) - nei -66kg. Splendido il passaggio in ne-waza che lo ha portato ad immobilizzare e superare il coreano. In finale è stato sconfitto dal moldavo Denis Vieru (terzo ai campionati del mondo 2019).

Daniel Eich ha ottenuto la medaglia d'argento nella categoria -100 kg, sconfitto solamente in finale dal due volte campione mondiale Jorge Fonseca, judoka portoghese che davanti al suo pubblico non ha mancato l'appuntamento con l'oro.

Nulla di fatto invece per Evelyne Tchopp, passata alla categoria -57 kg, sconfitta al primo turno dalla brasiliana già campionessa olimpica 2016 Rafaela Silva.  ...

 

 

Nel fine settimana del 5 e 6 febbraio si è combattuto il Grande Slam di Parigi.

Due gli svizzeri in gara: Fabienne Kocher e Daniel Eich.

Il terzo posto ottenuto da Fabienne Kocher nei -52 kg conferma definitivamente il suo attuale altissimo livello. Nella semifinale del torneo, ancora una volta, è stata la kosovara Krasniqi (campionessa olimpica -48 kg) a fermarla. Sul gradino più alto del podio tuttavia è salita la francese Amandine Bouchard vicecampionessa olimpica 2021.

Daniel Eich, dopo avere sconfitto il francese Iddir con un bel passaggio al suolo, ha dovuto inchinarsi nei quarti di finale al belga Toma Nikiforov (già campione d'Europa 2018); nei ripescaggi è stato poi superato dall'olandese Korrel che lo ha proiettato in seoi-nage.

Alto il livello della competizione con 52 nazioni partecipanti tra cui una formazione giapponese di primissimo piano che contava ben 4 campioni del mondo.

Tra i vincitori delle diverse categorie una menzione speciale per il georgiano Shavdatuashvili (tre podi olimpici e titolo mondiale 2021) che, nella finale -73 kg ha controllato e superato, il già campione del mondo giapponese Suichi Hashimoto, e per il giapponese Fujiwara che nella finale -81 kg,  opposto al georgiano Tato Grigashsvili, ha piazzato un perfetto contraccolpo in tani-otoshi. Due scuole di judo diverse quelle dell'est Europa e del Sol Levante e due modi di praticare in forte contrapposizione (forza e tecnica).

Tra le donne vanno segnalate le vittorie ottenute da Haruna Funakubo (già vincitrice della edizione 2021 - vedi TDJ nr.14) che nella categoria -57 kg ha superato in finale la connazionale Momo Tamaoki e dalla francese Margaux Pinot che ha vinto la categoria -70 kg sconfiggendo le due combattenti giapponesi tra cui la vincitrice dell'ultima edizione Saki Niizoe.

In questa edizione Giappone, Georgia (al  maschile) Francia (al femminbile) e Mongolia su tutti.

I vincitori delle categorie:

-60 kg Ryuju Nagayama JPN

-66 kg Baskhuu Yondonperenlei MGL

-73 kg Lasha Shavdatuashvili GEO

-81 kg Sotaro Fujiwara JPN

-90 kg Sanshiro Murao JPN

-100 kg Toma Nikiforov BEL

+100 kg Tsetsentsengel Odkuu MGL

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-48 kg Natsumi Tsunoda JPN

-52 kg Amandine Bouchard FRA

-57 kg Haruna Funakubo JPN

-63 kg Nami Nabekura JPN

-70 kg Margaux Pinot FRA

-78 kg Audrey Tchemeo FRA

+78 kg Wakaba Tomita JPN

Freddy Waizenegger (classe 2000) è cresciuto judoisticamente in Francia. Attualmente veste i colori rossocrociati; ai campionati svizzeri 2021 era giunto terzo nei -66 kg. La medaglia d'argento ottenuta al Grande Slam del Portogallo costituisce il suo miglior risultato internazionale.


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