Nr.7 / 15 luglio 2021

TICINO DOJO JOHO

Notizie e approfondimenti sul JUDO, a cura dell’ATJB

In questo numero presentiamo i prossimi giochi olimpici in programma dal 23 luglio a Tokyo e una riflessione sull'evoluzione dell'arbitraggio. Torna poi la rubrica per bimbi "i viaggi immaginari di Jigoro Kano", qualche pensiero su stage e mini stage estivi e un contributo storico sulla conferenza del 1889, la prima in cui Jigoro Kano presentò il judo.

 

Chi avesse contributi da pubblicare in TICINO DOJO JOHO è invitato a trasmetterli al coordinatore del progetto (e-mail: mbfrigerio@bluewin.ch).


Indice del settimo numero:

  1. Il judo alle olimpiadi – Marco Frigerio
  2. L'evoluzione dell'arbitraggio – Francesco Gambetta
  3. Judo estivo - Stage e mini stage - Marco Frigerio
  4. I viaggi immaginari di Jigoro Kano – Thea Bontadelli
  5. La conferenza del 11 maggio 1889 – Marco Frigerio

IL JUDO ALLE OLIMPIADI

Il judo è presente alle olimpiadi dal 1964.

In realtà all'epoca il judo venne introdotto nel programma quale sport dimostrativo, in onore del paese ospitante i giochi. Unicamente dal 1972 (Monaco di Baviera) il judo fece parte del programma ufficiale. Le categorie femminili sono previste dal 1992, anche se nel 1988 (Seul) le competizioni femminili furono presenti come sport dimostrativo.

Non tutti sanno tuttavia che già alle olimpiadi del 1940, previste a Tokyo, il judo avrebbe dovuto essere presente. Jigoro Kano, membro del Comitato Olimpico Internazionale (CIO) aveva infatti ottenuto che i giochi venissero attribuiti al Giappone e che judo e kendo fossero inseriti nel programma.

Naturalmente i giochi del 1940 non vennero mai organizzati, a causa dello scoppio della seconda guerra mondiale; bisognerà quindi attendere ventiquattro anni prima di poter incoronare i primi campioni olimpici della nostra disciplina.

Il primo in assoluto fu il giapponese Takahide Nakatani che il 20 ottobre 1964 vinse la categoria -68 kg sconfiggendo in finale lo svizzero Eric Hänni (oggi 9° dan), il quale - per poter essere ai giochi - aveva dovuto organizzare una colletta privata visto che la federazione aveva deciso di non partecipare ...

 

Quest'anno le competizioni di judo sono previste dal 24 luglio al 31 luglio.

Per sette giorni sul tatami si alterneranno una categoria maschile e una femminile, partendo dai pesi leggeri; l'ottavo giorno - per la prima volta ai giochi - si terrà la competizione a squadre.

Particolarità della competizione a squadre è la formula mista che prevede incontri per tre uomini (-73 / -90 / +90) e tre donne (-57 / -70 / +70). Il Giappone è il grande favorito per la competizione a squadre, basti pensare che - da quando è stata introdotto questa formula - la formazione del Sol Levante ha sempre vinto il titolo mondiale. Nel 2021 e nel 2019 seconda è stata la Francia.

 

La Svizzera sarà rappresentata da due combattenti: Fabienne Kocher che ai recenti campionati del mondo ha conquistato la medaglia di bronzo della categoria -53 kg e Nils Stump che ha conquistato la medaglia di bronzo ai campionati europei 2021 nei -73 kg.  

Peccato per Evelyne Tchopp che, pur rientrando nel ranking mondiale che conferisce la qualifica, non potrà partecipare ai giochi siccome gareggia nella stessa categoria di Fabienne Kocher dato che la partecipazione è limitata ad un rappresentante per nazione.

 

 

Le olimpiadi del 1964 furono la prima competizione internazionale con suddivisione per categoria di peso. Vinsero i giapponesi  Takahide Nakatani (-68 kg), Isao Okano (-80 kg), Isao Inokuma (+80 kg) e l'olandese Anton Geesink che sconfisse in finale - nella categoria Open - il giapponese Akio Kaminaga.   


L'EVOLUZIONE DELL'ARBITRAGGIO

Nel 1994 inzia la mia attività di arbitro, da allora ad oggi diverse sono state le modifiche e le novità delle terminologie e delle regole da intrapprendere durante le competizioni.

Im primis le valutazioni. Esse partivano in ordine crescente da Koka, Yuko, Waza-ari e Ippon; se l’incontro finiva in parità la decisione era arbitrale, vale a dire che la vittoria, con alzata di bandieretta (bianca o rossa), andava a colui che aveva attaccato maggiormente o otteneva un piccolo vantaggio (Kinza).

Non nego che a volte questa scelta arbitrale poteva creare qualche discussione era quindi molto importante far leva sulla memoria di tutto il match per poi essere in grado, in caso di necessità, di motivare la propria decisione.

Nel 2009 il punteggio più piccolo, Koka (3 punti judo) venne abolito come pure, nel 2017, il punteggio Yuko (5 punti judo). Le due valutazione restanti sono: Waza-ari (7 punti judo) e Ippon (10 punti judo) mentre in caso di parità è subentrato il golden score ossia un prolungamento dell’incontro fino al primo vantaggio.

La più grande novità è giunta con l’introduzione, durante le competizioni più importanti, del Care System. I due giudici laterali non si posizionano più negli angoli della materassina bensì al tavolo per visionare, in caso di dubbi, il video dell’incontro.

L’immagine è ritardata di alcuni secondi in modo da comunicare con l’arbitro principale.

 

Sanzioni

Anche a livello di sanzioni ci sono stati dei cambiamenti.

Sono stati revocati Chui e Keikoku e mantenuto unicamente shido rendendo più semplice il compito dell’arbitro.

Gli shido si accumulano senza conferire punti o vantaggi contabilizzati all'avversario: al terzo shido viene sancita la squalifica dell'atleta, detta hansoku make.

Dal 2017 l'atleta che afferra la gamba o il pantalone dell'avversario dalla posizione in piedi verrà sanzionato prima con uno shido e poi direttamente con l'hansoku make, senza quindi dover attendere il terzo shido.

Gli hansoku make sono dati o per accumulo di tre shido o dopo un gesto contrario allo spirito del judo.

 

La mansione di arbitro è un compito di responsabilità che dà anche molte soddisfazioni qualunque sia il livello di competizione e credo che questa strada possa favorire lo spirito del judo.

 


JUDO ESTIVO - STAGE E MINI STAGE

Il periodo estivo va utilizzato al meglio.

Nel luglio 1916 Jigoro Kano scrisse, sulla rivista "Judo", un articolo intitolato "Il Judo e l'estate" (vedi "Fondamenti del Judo", pag.141).

In questo articolo il Fondatore suggeriva a tutti i praticanti di judo di "indossare il gi una volta al giorno e di fare gli esercizi con vigore e energia per abituare il fisico al caldo e soprattutto al sudore, timore di molti che tendono a risparmiarsi ogni volta che devono affrontare la calura o il lavoro."

Il judo per Jigoro Kano è "un rimedio infallibile per combattere il caldo estivo".

Quello che conta - come in ogni addestramento - "è lo spirito, e vivere con una siffatta disposizione d'animo ci dispone a diventari forti e vigorosi, e non soccombere comunque vadano le cose".

 

Ben vengano quindi gli stage, i mini stage e i corsi estivi.

La pratica del judo non va interrotta, per quanto possibile, durante l'estate.

Anzi, per i giovani in età scolastica vi è normalmente più tempo a disposizione da dedicare alla pratica della disciplina. È anche l'occasione per studiare i kata e per approfondire la tecnica senza pressioni.

Gli stage vengono organizzati un pò ovunque da club, federazioni nazionali e anche internazionali. I mini stage sono momenti aggregativi mirati generalmente organizzati dai club alfine di costituire un gruppo di crescita più unito. I corsi estivi sono in genere ridotti nella loro portata, pochi club mantendono lezioni durante l'estate. Personalmente ritengo sia un peccato in quanto mantenere anche solamente un allenamento a settimana è importante per consolidare il legame con chi ama la pratica.

 

All'obiezione di alcuni genitori che ritengono che le vacanze siano fatte unicamente per riposare la mente, risponderò con le parole di Jigoro Kano "l'allenamento del judo è basato anzitutto sul corpo, con la partecipazone del fattore mentale, ma solo come ausilio ... è auspicabile che tutti si allenino, in quanto la maggior parte degli studenti è carente di questo tipo di esercizio durante l'anno".  

Se non si utilizzano i momenti liberi per allenarsi ed approfondire il judo allora quando mai vi saranno occasioni per farlo ?

 

 

Il gruppo del mini stage di fine giugno organizzato dal DYK Chiasso, sotto la direzione di Mattia Frigerio. Tre mattinate al dojo dalle 09.00 alle 11.45 per due ore di judo, qualche momento ludico e approfondimenti culturali.

Quest'anno tema obbligato: le prossime Olimpiadi.


I VIAGGI IMMAGINARI DI JIGORO KANO: il Canada

 

Una mattina d’autunno Jigoro Kano andò al mercato a fare la spesa. Su una bancarella vide delle piccole bottigliette trasparenti che contenevano qualche cosa di simile al miele. Jigoro Kano chiese subito alla proprietaria cosa era, essendo di lì a poco il compleanno di un amico molto goloso. La signora rispose che si trattava di sciroppo d’acero e che proveniva dal Canada. Jigoro Kano ne acquistò subito una bottiglia e rientrando a casa decise che il Canada sarebbe stato il prossimo paese da visitare.

I giorni passavano, l’autunno colorava tutto il paese, le foglie cadevano e Jigoro Kano decise che era giunto il momento di andare. Mise tutto il necessario nella sua valigia e partì. Il viaggio fu molto lungo, il Canada dista infatti più di 7000 km dal Giappone. Il paesaggio che trovò al suo arrivo era però spettacolare e in pochi attimi Jigoro si dimenticò del lungo viaggio ed iniziò ad esplorare la nuova terra. Il Canada era ricco di laghetti, fiumi e montagne e Jigoro Kano era intenzionato a fotografare tutto. Una sera, all’ora del tramonto si trovava nei pressi del lago Wabasso, dentro al parco nazionale, e proprio mentre stava per fotografare il calare del sole si accorse della presenza di un animale, anzi di tanti animali; erano i castori. Jigoro aveva già letto di loro ma non li aveva mai visti dal vivo e quindi posò la macchina fotografica e iniziò ad osservarli. I castori rosicchiavano e spostavano legname; sembravano instancabili, il loro lavoro consisteva nel prendere un ramo, rosicchiare i pezzetti di legno che ne uscivano e poi farlo rotolare fino al lago. E questo lo facevano tante volte, fino a costruire una diga.

Mentre osservava i castori al lavoro Jigoro Kano pensò che in fondo ciò che facevano i castori non era molto diverso da ciò che lui faceva in materassina, i castori rosicchiavano i rami che impedivano al tronchetto di girare lui invece bloccava le braccia o le gambe del compagno per poterlo rovesciare. Tolse allora dalla sua valigia un quaderno e prese alcuni appunti, poi ripartì.

 

Jigoro Kano negli anni inventò vari modi per rovesciare il compagno ma sempre con lo stesso principio: togliere all’avversario tutti gli appigli.

 

 

Tutte le tecniche che fanno parte degli "hairi-kata" (metodi per arrivare al controllo) prevedono che tori tolga a uke uno o più punti di appoggio e ciò, per facilitare la rotazione del corpo di uke, alfine di giungere ad una immobilizzazione.


LA CONFERENZA DEL 11 MAGGIO 1889

 

L' 11 maggio 1899 Jigoro Kano tiene una conferenza all' Associazione pedagogica del Grande Giappone ("Dai Nihon kyoiku kai") a Tokyo alla presenza del Ministro della educazione e dell'ambasciatore italiano.

L'associazione, creata nel settembre del 1883, era la prima che raggruppava gli insegnanti.

Il testo della conferenza è stato tradotto, dallo storico e judoka Yves Cadot, e pubblicato in un libro in lingua francese intitolato "Du Judo et de sa valeur éducative comme pédagogique".

All'epoca Jigoro Kano non era ancora attivo nell'associazione degli insegnanti, godeva però di buona fama. Pochi mesi dopo sarebbe partito, per approfondire la conoscenza dei sistemi scolastici occidentali, e sarebbe rimasto in Europa per circa un anno e mezzo. In Giappone tornerà solamente nel gennaio 1991 per essere nominato direttore del Collegio superiore di Kumamoto, prima di assumere il ruolo fondamentale di direttore della scuola magistrale di Tokyo nel 1993, ruolo che ricoprirà per vent'anni..

 

Quando Kano pronuncia il discorso la sua scuola di judo (il Kodokan) esiste solamente da sette anni e, all'eccezione degli ambienti della polizia, pochi in Giappone sono gli interessati a discipline marziali ritenute oramai sorpassate.

In quegli anni unicamente il Kodokan poteva infatti contare su di una importante progressione, alla fine del 1888 gli iscritti erano divenuti 736. Inoltre si era cominciato ad aprire altre sedi di pratica della disciplina, in particolare presso la scuola Navale e all'Università imperiale.

Il judo, proposto da Kano, con chiare finalità educative e pedagogiche, riuscirà ad imporsi (superando e cancellando le vecchie scuole di ju-jutsu) per divenire anche materia scolastica in Giappone.

La Conferenza del 1899 costituisce una anticipazione dei temi cari al Fondatore che verranno in buona parte ripresi negli anni a seguire. Il concetto di educazione tripartita (fisico / intelletto / morale) è già espresso chiaramente.

Questo chiaro indirizzo eductivo distingue il judo dalle altre arti marziali.

ll judo non è un puro esercizio fisico ma una pratica destinata a costruire una persona fisicamente, intellettualmente e moralmente sana e forte.

Nella conferenza dell' 11 maggio 1898 Jigoro Kano già proponeva il judo come materia scolastica atta a garantire la miglior educazione alle future generazioni.

 

Introdurre l'insegnamento del judo nelle scuole in Occidente è un obiettivo difficile da raggiungere. I principi educativi del judo però devono essere promossi nei nostri dojo; non si compiono miracoli, tuttavia chi pratica costantemente, seriamente e a lungo dai valori del judo sicuramente attinge.   

 

All'epoca della conferenza Jigoro Kano non aveva ancora trent'anni. Aveva però le idee in chiaro; il judo è nato per uno scopo importante: contribuire alla crescita fisica, intellettuale e morale di chi pratica.

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