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Nel giorno di Natale 2024 il judo svizzero ha perso la sua icona. Eric Hänni (1938/2024), vicecampione olimpico a Tokyo 1964, non è più. L'ATJB formula sincere condoglianze ai famigliari e lo ricorda con affetto. Hänni (vedi TDJ nr.74) ha dedicato la sua vita al judo, "onore e gloria" ! Questo numero contiene una riflessione sulla nuova stagione, qualche pensiero sulle nuove regole di competizione dell'IJF, oltre alle rubriche Le speranze del judo ticinese e I protagonisti della storia. Con la pubblicazione dell'epilogo si conclude inoltre il romanzo "Le stagioni del ciliegio": la storia di Shinnosuke, che ci ha tenuto compagnia per 61 numeri. Ricordo che è possibile acquistare la pubblicazione integrale al prezzo di CHF 15.- e che l'importo è interamente destinato al DYK Chiasso. Questo il commento al racconto di Toni Lazzarin, il più alto in grado dei maestri di judo in Ticino: “Caro Marco, è geniale e penso sia stato molto impegnativo il racconto “Le stagioni del ciliegio”. Mi è piaciuto molto e sarà letto da molti praticanti e istruttori. Il 50esimo del Do Yu Kai Chiasso sarà ricordato a lungo per questo racconto fantastico scaturito dalla grande passione e amore che hai sempre avuto per il judo.” A partire dal prossimo numero inizia la pubblicazione di un secondo racconto di fantasia che si sviluppa, coinvolgendo anche personaggi reali della storia del judo, tra gli anni Venti e gli anni Ottanta del XX secolo. Non perdete la lettura del "Racconto di Maruyama". A seguire l'immagine di copertina del nuovo racconto. Il quiz di Natale è stato vinto dai fratelli Edoardo e Leonardo Alliata del DYK. Il sorteggio ha avuto luogo sabato 4 gennaio alla prima lezione dell'anno di Chiasso. La partecipazione al quiz non è stata straordinaria? Non importa, si organizzano gli eventi perché fa piacere organizzarli e non per il risultato finale. |
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Indice: - Una nuova stagione - Marco Frigerio
- Le nuove regole di competizione IJF - Marco Frigerio
- Le speranze del judo ticinese: Marta Ingrami
- Le stagioni del ciliegio: epilogo - Mattia e Marco Frigerio
- I personaggi della storia - Marco Frigerio
- Notizie in breve - Marco Frigerio
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UNA NUOVA STAGIONEEd eccoci al 2025. Come ogni anno si rinnovano i buoni propositi. Come ogni anno si formulano gli obiettivi. Come ogni anno si promettono impegno e costanza sui tatami. Gli eventi della vita però, come è naturale, influiranno. Non sempre i traguardi perseguiti potranno essere raggiunti ed anche le promesse di impegno facilmente verranno meno. Jigoro Kano sostiene che tutte le energie vanno indirizzate verso gli obiettivi che ci si prefigge e che la pratica del judo ci insegna come agire sui tatami e nella vita. Pochi però sono coloro che ascoltano mettendo in pratica, disposti (investendo le proprie energie) a crescere realmente nel judo. Un giorno, al dojo di Noizu, si presentarono due giovani non ancora ventenni. Erano fisicamente prestanti ed avevano praticato un pò di ju-jutsu, volevano però divenire judoka per poter effettuare esperienze di gara. Si allenavano solamente il lunedì, non essendo loro possibile impegnare un secondo giorno; anche perché - guarda caso! - affermavano di dover studiare proprio in concomitanza con il secondo allenamento settimanale. In più non avevano interrotto la pratica parallela del ju-jutsu. Difficile far loro comprendere che non è sensato effettuare esperienze di gara dopo avere praticato qualche mese e per di più un solo giorno a settimana. Combattendo, avrebbero ritrovato coetanei sperimentati con una decina di anni di esperienza agonistica. Niente da fare, i due giovani erano determinati e chiedevano costantemente quando avrebbero potuto effettuare dei combattimenti. L'insegnante di Noizu, che aveva alle spalle decenni di pratica, prendeva tempo invitando i due giovani ad allenarsi di più. Era convinto che iscriverli ad una competizione, in questa fase, sarebbe stato pericoloso. E fu così che i due giovani terminata la prima stagione non rinnovarono l'iscrizione. Avranno pensato che il judo non meritasse il loro prezioso tempo? In realtà, come purtroppo non infrequentemente avviene, non hanno semplicemente compreso quello che il judo vuole insegnare. Impegno e preparazione sono la base per il raggiungimento di qualsiasi obiettivo. Senza una adeguata preparazione non si va da nessuna parte. Non ci si improvvisa cantanti d'opera e nemmeno judoka agonisti ! Buon anno a tutti coloro che nel 2025 dimostreranno di avere (almeno in parte) compreso e agli insegnanti che si sforzeranno a trasmettere il senso della pratica del judo. |
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LE NUOVE REGOLE DI COMPETIZIONE IJFL'IJF ha presentato le nuove regole di competizione. È divenuta una abitudine definire nuove regole arbitrali il primo anno del quadriennio olimpico, prennunciando che al termine dello stesso le nuove norme potrebbero essere modificate, per poi rimanere sino alla conclusione dell'anno dei giochi (Los Angeles 2028). Le nuove regole IJF costituiscono una rottura con quanto in Giappone già si era inteso modificare nel 2024. Nel paese del Sol levante sono state reintrodotte le tecniche con presa al di sotto della cintura a condizione però che una mano rimanga al di sopra. L'adozione di norme arbitrali differenti a livello internazionale è circostanza tutt'altro che insignificante. Il judo rischia di perdersi sfaldandosi, come altre arti marziali, in una serie di scuole aventi ciascuna regole proprie. Speriamo vivamente che ciò non avvenga. Ma quali sono le nuove regole introdotte dall'IJF: 1) Ritorna la valutazione "yuko". Non esisteranno più unicamente waza-ari e ippon. Situazioni che portano a cadute sul fianco e a immobilizzazioni dai 5 ai 9 secondi saranno oggetto della valutazione inferiore denominata yuko che verrà comunque e sempre superata da un waza-ari. Se l'incontro si conclude con 3 yuko da un lato e 1 waza-ari dall'altro sarà quest'ultimo a risultare vincente ! 2) La presa al di sotto della cintura alla casacca o ai pantaloni è nuovamente permessa fino ad altezza coscia, in caso di attacco. L'uso difensivo viene invece sanzionato con uno shido. Lo scopo è evitare di sanzionare tecniche di sollevamento quando la presa scende al di sotto della cintura. Rimane proibito agganciare le gambe con la mano o il braccio. Viene per contro autorizzata in tachi-waza la presa all'interno della manica della giacca e questo sia in attacco che in difesa. La presa con entrambe le braccia dietro la schiena di uke è possibile a condizione che le mani non si chiudano ("presa dell'orso"). 3) L'uscita dai tatami sarà sanzionata solamente se intenzionale. L'incontro verrà interrotto con mate e riprenderà dal centro. 4) Eseguite le prese ciascun combattente avrà a disposizione 30 secondi per attaccare. 5) L'uso della testa in appoggio alle proiezioni, il seoi-nage inverso e le proiezioni e/o le difese con primo appoggio sulla testa saranno possibili unicamente per i combattenti delle categorie junior (U21) e senior, non per i cadetti (U18). La sanzione prevista è shido. Le azioni di diving, quali il tuffo con la testa direttamente sui tatami e il salto mortale in avanti con uke sulle spalle o sul dorso, rimangono proibite e vengono sanzionate con hansoku-make (squalifica diretta). 6) Rimangono proibite azioni di strangolamento o di leva in tachi-waza. La sanzione tuttavia dipenderà dal grado di pericolosità dell'azione promossa (shido o hansoku-make). I primi tornei del Grand Slam ci diranno quali cambiamenti comportano concretamente le nuove regole. A chi scrive non sembra che si sgombri il campo dal potere (e a volte strapotere) attribuito negli ultimi anni agli arbitri. In caso di parità il terzo shido risulterà sempre decisivo. La reitroduzione dello "yuko" è invece buona cosa, negli ultimi anni si sono visti dei waza-ari assurdi.
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LE SPERANZE DEL JUDO TICINESE Abbiamo iniziato una nuova rubrica destinata a dare voce alle giovani speranze del judo ticinese. Non importa se agonisti o se praticanti di palestra. Chi non ha ancora compiuto i 18 anni è invitato ad esprimere il suo pensiero sul judo, sulle proprie esperienze e su quanto ha appreso ed apprende praticando la disciplina. Grazie a Marta Ingrami del Judo per tutti, Vezia-Pregassona, che ha accolto il nostro invito ad esprimersi. L'auspicio è che anche judoka di palestre non use a comparire nella presente newsletter si annuncino. Sono Marta Ingrami e ho 17 anni e ho iniziato a praticare Judo 9 anni fa’, all’età di 8 anni. Il mio club è “Judo per Tutti”, un club che come si capisce dal nome è inclusivo. Non c’è un vero motivo per il quale ho iniziato a fare questo sport, ma me ne sono subito innamorata e da lì non ho mai più smesso. Nel corso degli anni questa disciplina mi ha insegnato tanto. Oltre che ad essere uno sport, infatti, il judo è molto altro, ti insegna molti valori importanti nella vita quotidiana come ad esempio la gentilezza, la modestia e la sincerità; valori che sento molto miei e che ho imparato e migliorato grazie a questa disciplina. Recentemente ho inoltre fatto da uke al mio istruttore, per l’esame per il 2º dan; questa esperienza mi ha arricchito molto come judoka, mi è servita per migliorare ulteriormente la mia conoscenza tecnica e mi ha inoltre dimostrato come la disciplina e la costanza siano importanti per raggiungere gli obiettivi prefissati. Questo è infatti un esempio convinto di come il judo possa aiutarti anche nella vita quotidiana tramite insegnamenti importanti. I miei obiettivi futuri sono sia personali che per il mio club; per quanto riguarda me stessa, nel corso di quest’anno vorrei fare un po’ di punti per successivamente preparare l’esame per la cintura nera, inoltre vorrei continuare ad aiutare il mio club e il mio istruttore negli allenamenti con i bambini più piccoli e nelle attività di A-judo, con bambini con bisogni speciali, attività che ho già svolto in diverse occasioni e che mi hanno regalato mille emozioni e insegnamenti che terrò nel cuore. Il JUDO mi ha fatto crescere come persona e lo ritengo molto più che un semplice sport.
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Marta Ingrami (classe 2007), judoka del Judo per tutti Vezia-Pregassona, ha iniziato a praticare judo all'età di otto anni, formata come aiuto coach, si è recentente prestata a fungere da uke nel kata presentato all'esame di 2° dan dal proprio insegnante. |
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LE STAGIONI DEL CILIEGIO: epilogo E fu così che il kami di Shinnosuke andò a ricongiungersi ai kami dei suoi antenati. La sua vita era stata caratterizzata dalla pratica del judo. Il suo carattere, il suo modo di porsi, le sue aspirazioni erano state fortemente influenzate dall’esercizio costante e mai interrotto della disciplina. A dodici anni, quando ebbe a varcare per la prima volta la soglia di un dojo, mai avrebbe immaginato che quella sarebbe stata la sua strada. Aveva seguito il cuore, come Akiko gli aveva indicato. Aveva promosso i veri obiettivi del judo, come Maruyama gli aveva insegnato. Aveva realizzato successi, pur non raggiungendo mai un podio olimpico, come invece aveva sognato. Aveva accettato le sconfitte senza fare drammi, riconoscendo la bravura altrui. Aveva amato ed era stato riamato da Kaori, condividendo momenti belli e sofferenze. Aveva cercato di trasmettere valori a Noriko e Shiro, lasciandoli liberi di effettuare le proprie scelte. Aveva formato judoka, in parte campioni come Jigoro e Masahiko, in parte semplici praticanti. Aveva apprezzato l’amicizia di Takeo, che da avversario era divenuto un amico fidato. Aveva conosciuto Ryunosuke, dal quale aveva appreso a gestire situazioni complicate. Aveva festeggiato la nascita di Vincent, Kyuzu e Shokichi, il cui futuro gli sarebbe rimasto ignoto. Aveva goduto della compagnia di Sakura e Namaiki. Aveva visto crescere, sbocciare, fiorire, appassire e nuovamente crescere, sbocciare, fiorire, appassire i fiori del ciliegio del giardino della propria casa di Kumamoto. Al cospetto di chi doveva giudicare la sua vita il kami di Shinnosuke si presentò con la convinzione di avere fatto il possibile. “Avresti potuto fare di più” fu però il verdetto senza appello dei numi. “Sboccia Ciliegio:
il vento soffia sempre
dove c’è vita.”
"Vita che scorre: come fiumi di neve controcorrente." [1]
[1] Concludiamo il racconto con due haiku originali di Mattia Frigerio. Il primo è stato scritto per festeggiare il 50esimo del DYK Chiasso e per evidenziare come - dopo la primavera, l’estate, l’autunno e l’inverno - una nuova primavera è destinata a ripartire là dove c’è vita, anche se controcorrente. |
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I PROTAGONISTI DELLA STORIA: Doug Rogers (1941/2020)È il judoka canadese che ottenne la medaglia di argento alle olimpiadi di Tokyo del 1964, nei +93 kg, sconfitto in finale da Isao Inokuma. Fu anche terzo ai campionati del mondo del 1965 a Rio de Janeiro e due volte vincitore dei giochi panamericani (1965 e 1967). Partecipò alle olimpiadi del 1972 classificandosi al quinto posto. Dopo avere iniziato a praticare in Canada, nel 1960 si trasferì in Giappone per approfondire la sua conoscenza del judo. Ebbe ad allenarsi al Kodokan e alla Takudai University dove incontrò Masahiko Kimura, divenendone allievo. Rimase a Tokyo anche dopo le olimpiadi e nel 1965, combattendo per la Takudai University, contribuì alla vittoria della formazione nel campionato a squadre. Fu il primo non giapponese ad avere vinto una competizione “All Japan”. Divenne pilota d’aerei e, rientrato in Canada, insegnò saltuariamente judo a Vancouver. Rimase sempre in contatto con Kimura, sino alla morte del grande combattente giapponese avvenuta nel 1993. |
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Il canadese vicecampione olimpico Doug Rogers con il maestro Masahiko Kimura. Kimura era considerato uno dei più grandi combattenti della storia (cinque volte campione All Japan). |
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NOTIZIE IN BREVE Sabato 25 gennaio torna in Ticino Yoshiyuki Hirano. Il giapponese 6° dan, cresciuto a Tenri, insegnante al JC Romont, sarà il supervisore dell'attività U15 per l'anno 2025. Allenamenti e competizioni promosse a livello regionale per gli scolari sono senz'altro benvenute, se i partecipanti non dimenticheranno di presenziare (con entusiasmo) alle attività promosse dal proprio dojo. Il primo appuntamento è al dojo di Bellinzona con inizio alle 10.15. La FSJ ha modificato il regolamento di competizione per gli scolari. Il nuovo regolamento entra subito in vigore. Si invitano i coach a leggerlo. Le principali novità riguardano gli U13 che inizieranno a combattere a distanza e che non potranno più portare la presa al di sopra della clavicola. Inoltre tutte le tecniche di sutemi risultano proibite così come i contraccolpi portanti nella direzione opposta all'attacco. Gli incontri dureranno 3 minuti con altrettanti 3 minuti di golden score, se necessario. Lunedì 6 gennaio al Cinema Teatro di Chiasso 25 judoka del DYK hanno ottenuto la menzione sportiva per i risultati dell'anno 2024, tra questi Kai Bürgisser vicecampione svizzero U21. Con il brindisi al dojo, che ha seguito, si sono così definitivamente chiusi i primi 50 anni dell'associazione. "Guardiamo al futuro ricordando che non è importante vincere, quello che realmente importa è praticare con gioia avendo quale obiettivo la realizzazione della bellezza del gesto ossia della perfetta escuzione della tecnica" ha sottolineato il presidente prima del brindisi di rito. A seguire la fotografia di parte dei 25 giovani. |
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