Nr.65 / 29 febbraio 2024

TICINO DOJO JOHO

Notizie e approfondimenti sul JUDO, a cura dell’ATJB


In questo numero vi proponiamo una riflessione sul judo agonistico in Ticino, i risultati dei campionati ticinesi 2024, un salto nelle passate edizioni dei giochi olimpici di Parigi, il dodicesimo capitolo della terza parte del racconto inedito "Le stagioni del ciliegio" (L'Autunno) e la rubrica "l libri di judo".

Indice del sessantacinquesimo numero:

  1. Il judo agonistico in Ticino - Marco Frigerio
  2. Il campionato ticinese 2024 - Marco Frigerio
  3. Le olimpiadi di Parigi - Marco Frigerio
  4. Le stagioni del ciliegio (racconto inedito) - Mattia e Marco Frigerio
  5. I libri sul judo - Marco Frigerio
  6. Notizie in breve - Marco Frigerio

IL JUDO AGONISTICO IN TICINO

Quanti sono i judoka ticinesi che combattono ancora dopo i quattordici anni ?

Chi partecipa ai tornei ranking in Svizzera interna e/o ad allenamenti agonistici esterni al proprio dojo ?

Quanti club in Ticino dispongono di un vivaio che permette loro di allenare chi è entrato nelle categorie di età superiori ?

 

Purtroppo i numeri sono quelli che sono.

I recenti campionati ticinesi lo hanno confermato ancora una volta.

 

In forza della situazione descritta, il comitato cantonale è stato invitato a riflettere sul futuro del judo agonistico in Ticino.

Se fino all'età degli scolari ogni club è, più o meno, in grado di preparare i giovani judoka, a partire dai quindici anni è necessario effettuare un salto di qualità.

Il percorso formativo dei singoli club, in genere insufficiente, potrebbe essere completato da una serie di allenamenti e ritiri di qualità, organizzati a livello cantonale, per chi intende ed è interessato a continuare a dedicarsi all'agoonismo.

L'assunzione di un professionista, in età adatta, con serie esperienze di gara e sana esperienza di vita, è una possibile via di crescita da porre a disposizione di tutti gli interessati indipendentemente dal club di provenienza.

 

Quale sarà la risposta del comitato cantonale ?.

Certo la soluzione proposta prevede degli investimenti da parte della ATJB, eventualmente con il sostegno dei club e/o delle famiglie degli interessati tuttavia, al di là di un proseguimento su base di volontariato (portata avanti da anni tra alti e bassi), non paiono esserci alternative.

La discussione è aperta.


IL CAMPIONATO TICINESE 2024

Domenica 25 febbraio il JB Bellinzona ha organizzato i Campionati ticinesi individuali 2024.

Circa duecento i partecipanti per 17 società di cui 12 ticinesi. La partecipazione ha mostrato un incremento rispetto alla precedente edizione anche se alcuni club ancora latitano.

Peccato per la sala "a piano terrreno" che non ha permesso, nei momenti di grande affollamento, ai numerosi genitori accorsi di vedere granché dei combattimenti in corso. Anche il funzionamento degli altoparlanti è risultato piuttosto lacunoso: del discorso del presidente cantonale per l'attribuzione dei premi per i migliori judoka 2023, ben poco si è sentito.

Curare di più l'informazione ai genitori sarebbe cosa buona; sfruttare al meglio i momenti di massimo coinvolgimento per ricordare eventi ed attività di interesse comune è sempre più che opportuno.

Il judo va promosso, chi lo conosce è sempre e solamente una minoranza !

 

I 38 titoli cantonali in palio sono stati attribuit come segue:

11 DYK Chiasso, 10 JB Bellinzona, 4 JC Vezia-Pregassona, 3 JC Ceresio Caslano e Budo Club Vedeggio Manno, 2 Judo Budo Lugano, 1 JK Biasca, JK Muralto, Judo Fitness Club Roré, JC Cadro e Judo Waza Capriasca.

 

Questi i campioni ticinesi 2024:

FU13 Margherita Monastero (BCV), Romina Maroni (BCV), Alice Tasso (Cadro), Yuki Alliata (DYK)

MU13 Tawan Garobbio (JKB), Lodovico Maroni (BCV), Daniel Lippuner (V-P), Natan Weber (DYK), Giacomo Polimeni (DYK), Miron Cheban (C-C), Karol Iannarelli (JBB), Matteo Perez (DYK), Michele Mainini (Roré)

FU15 Sofia Gygax (C-C), Alice Laiso (V-P), Yones Floresta (JBL)

MU15 Oleksii Dmytrashyk (DYK), Samuele Gygax (C-C), Hryhorii Alsufiev /V-P), Lorenzo D'Arcangelo ((JBB), Maxim Kriso (JBL), Christian Perosa (JBB)

FU18 Martina Fontana (JBB), Marta Ingrami (V-P), Ginevra Monté Rizzi (DYK), Elena Callegari (DYK)

MU18 Illia Dmytrashyk (DYK), Fabio Ciulla (JBB), Tommaso Monté Rizzi (DYK), Luke Bürgisser (DYK)

F junior/elite Samuela Ceschina (JBB), Sarlin Magnus (JBB)

M junior/elite Alessandro Mureddu (JWC), Angelo Melera (JBB), Martin Motta (LBB), Kai Bürgisser (DYK), Michele Citriniti (JBB)

 

Bello spettacolo nelle categorie maschili junior/elite con i combattenti della Robur et Fides di Varese che si sono aggiudicati tre primi posti sui cinque pesi previsti.

Ricordo che il titolo di campione ticinese negli U18 e negli junior/elite viene attribuito al miglior combattente ticinese al di là del piazzamento. Unicamente Angelo Melera (-73 kg - JBB) e Kai Bürgisser (-90 kg - DYK) negli junior/elite maschili sono divenuti campioni ticinesi vincendo la propria categoria, per altro meritatamente a suon di begli ippon.

Nella  fotografia che segue Angelo Melera in fase di esecuzione di juji-gatame.

 


LE OLIMPIADI DI PARIGI

Parigi, la capitale della Francia, non è nuova ad ospitare i giochi olimpici estivi.

Con l'edizione prevista questa estate (26 luglio / 11 agosto) Parigi diventerà, dopo Londra, la seconda città ad avere ospitato tre edizioni.

 

In realtà Parigi avrebbe dovuto organizzare i primi giochi dell'era moderna (14 maggio /28 ottobre 1900). Durante il primo congresso olimpico tenutosi all'Università della Sorbona nel 1894, Pierre De Coubertain (il padre dei giochi moderni), ottenne infatti che i giochi fossero inseriti nell'Esposizione universale già prevista a Parigi per il 1900. Si noti che per quell'evento venne realizzata la Tour Eiffel, divenuta con gli anni il simbolo della capitale transalpina.

Rendendosi tuttavia conto che sei anni di attesa avrebbero potuto raffreddare l'entusiasmo dei promotori, De Coubertain riuscì a organizzare una edizione già nel 1896 ad Atene.

28 furono le nazioni rappresentate nel 1900. I partecipanti furono 997 di cui 22 donne che presero parte ai tornei di tennis, vela, croquet, equitazione e golf. L'organizzazione fu disastrosa, il CIO dovette cedere la responsabilità a un comitato che dipendeva dall'Esposizione universale, il cui direttore Alfred Picard riteneva lo sport un "inutile e assurda attività". Le competizioni si svolsero unicamente la domenica. Anni dopo De Coubertin ebbe a dire ad un amico "è un miracolo che i giochi sopravvissero a quella edizione".

 

Parigi ospitò i giochi una seconda volta nel 1924 (4 maggio / 27 luglio).

Si trattò della seconda edizione del primo dopo guerra. I paesi partecipanti furono 44. Un film premiato con l'oscar narra le vicende dello scattista scozzese Eric Liddell e del britannico Harrold Abrhams. Il primo, rifiutandosi di correre i 100 m nel giorno dedicato al Signore, vinse i 400 m distanza per la quale non si era preparato. Il secondo profittò dell'assenza del rivale e vinse i 100 m. Liddell diventerà missionario in Cina e morirà in un campo  di prigionia giapponese nel 1945

Il film, diretto da Hugh Hudson si intitola "Momenti di gloria" ("Chariots of fire"), per chi ama lo sport e non l'ha visto il consiglio è di ricuperarlo.

Una curiosità: la finale del torneo del rugby tra Stati Uniti e Francia finì in una clamorosa rissa. Il risultato fu che il rugby non venne più ammesso ai giochi fino al 2016 quando venne reintrodotto nella forma a sette.

 

Le competizioni di judo non erano, evidentemente presenti alle prime due edizioni dei giochi parigini. L'introduzione del judo ai giochi avrebbe dovuto avvenire nel 1940 ai giochi di Tokyo, che però non ebbero luogo a causa del secondo conflitto mondiale. Bisognerà quindi attendere il 1964.

Nel 2024 15 saranno le categorie delle competiiuoni di judo (7 maschili, 7 femminili, 1 team misto). Le gare di judo si terranno al Gran Palais Ephémère che può ospitare 8'350 posti.

28 saranno gli sport principali presenti ai giochi, a ciò si aggiungeranno quattro discipline supplementari: arrampicata, skatebord, surf, break dance.

Unica arte marziale presente, oltre al judo, sarà il taekwondo; il karate - presente all'ultima edizione - è già stato congedato.


LE STAGIONI DEL CILIEGIO (racconto inedito / capitolo 42)

 

Al primo allenamento che seguì l’esame di sesto dan Shinnosuke indossò la cintura bianca e rossa.

Si sentiva orgoglioso per il traguardo ottenuto ma anche conscio del fatto che il tempo trascorso sui tatami e quello che ancora avrebbe potuto trascorrervi erano ben lungi dal potersi paragonare.

Con una certa nostalgia iniziò quindi la lezione.

Era sempre stato disponibile per praticare con tutti, non aveva mai mancato di esercitare il randori pur cercando - con il trascorrere degli anni - di usare una certa cautela quando il compagno dava segnali poco rassicuranti. Negli ultimi tempi però il giorno che seguiva ogni allenamento era condito da qualche acciacco e i segnali che il corpo trasmetteva dicevano chiaramente che sarebbe stato opportuno ridurre l’intensità della pratica.

Terminata la lezione non mancarono le sorprese.

Jigoro, il suo migliore allievo divenuto campione olimpico, Masahiko, che pure aveva ottenuto un podio mondiale, e Aaron, insegnante a Nagasaki, comparvero improvvisamente richiedendo “l’onore” di praticare un randori con il proprio insegnante.

Nel silenzio assoluto del dojo di Kumamoto Shinnosuke, Jigoro, Masahiko e Aaron esercitarono quindi randori per una decina di minuti. Ognuno entro sé rimembrava i momenti più importanti trascorsi insieme. Shinnosuke ricordava le difficoltà iniziali per portare Jigoro al dojo, le lezioni del “corso speciale” tenute al di fuori della struttura per evitare di infrangere il divieto del padre del proprio allievo, le battute di Masahiko e le vittorie ottenute al torneo di Fukuoka che avevano aperto loro la strada agonistica. Jigoro rimembrava i momenti in cui sbirciava dalla finestra i movimenti del judo e tentava di riprodurli, il sostegno che sempre aveva ottenuto da Shinnosuke e la prima vittoria del campionato nazionale dove, per l’ultima volta a bordo tatami, era stato assistito da Shinnosuke. Masahiko e Aaron ripensavano ai messaggi con i quali Shinnosuke aveva condito le lezioni, cercando di far capire ai propri allievi la profondità del judo.

Nel randori Shinnosuke, Jigoro, Masahiko e Aaron diedero sfoggio delle proprie tecniche preferite tra queste non potevano mancare osoto-gari, ouchi-gari e uchi-mata di cui erano grandi esecutori.

Fu uno spettacolo tecnico di grande livello che i giovani presenti all’allenamento non avrebbero certo dimenticato. Al termine dell’esercizio un lungo applauso scaturì spontaneo da chi era rimasto incantato a guardare. Non fu necessario esprimersi a parole, tutti avevano ben compreso che il momento sarebbe rimasto unico e irripetibile.

Al saluto Shinnosuke ringraziò Jigoro, Masahiko e Aaron: “Arigatò! è stato il più bel regalo che avreste potuto farmi. Peccato che Kaori non vi abbia assistito”.

E chi lo dice?” risposero i tre in coro, invitandolo a guardare verso shimoza dove Kaori, Noriko, Shiro e molti dei suoi allievi erano pronti a festeggiarlo. Tra gli altri, erano presenti anche Kenji, il preside della scuola ormai prossimo alla pensione, e Ryunusuke, il padre di Jigoro, che - pur essendo malato - non aveva voluto mancare e, da avvocato qual era, si era preparato il discorsetto di circostanza.

Shinnosuke ti ringrazio a nome di mio figlio, di Masahiko, di Aaron e di tutti i giovani che sono passati per questa scuola. Sappiamo tutti che la cintura bianca e rossa non cambia la sostanza. Il valore di chi insegna non dipende dal colore e dal grado ma dalle capacità personali, dall’approfondimento e dallo studio. Il randori a cui abbiamo appena assistito rimarrà nella memoria di questo dojo. Solamente inteso in questo modo il judo si erge a metodo educativo raggiungendo le vette indicate da Kano. Proiettare e cadere, rialzandosi sempre pronti a ripartire alla ricerca della perfezione del gesto. Vedendovi all’opera il Fondatore avrebbe certo esclamato “ecco il vero judo!””

L’applauso di tutti i presenti scaturì una seconda volta. Ryunusuke tacque, era sinceramente convinto di avere fatto le scelte che si imponevano quando aveva finto di essere contrario alla pratica del judo, facendo così in modo che Jigoro, disubbidendogli, divenisse un grande judoka grazie a Shinnosuke.

Commosso Shinnosuke guardò Kaori, Noriko e Shiro; non fu necessario dire nulla la luce che brillava nei loro occhi non aveva bisogno di commenti.

Arigatò” si limitò quindi a sussurrare ancora una volta.

 

Continua....


I capitoli da 1 a 15 (vedi TDJ 24/38) costituiscono la prima parte del racconto: La primavera ("Haru"). I capitoli dal 16 al 30 (vedi TDJ 39/53) costituiscono la seconda parte del racconto: L'estate ("Natsu").

Con Il capitolo 31 è iniziata la pubblicazione della terza parte del racconto: L'autunno ("Aki").

 

L'immagine che segue è di Ottavia Amoruso Battista.



I LIBRI SUL JUDO: Judoka

 

Nel 2021 è stato pubblicato in Francia il libro "Judoka" di Thierry Frémaux.

L'autore è un noto critico cinematografico francese, direttore artistico del Festival di Cannes dal 2001 e direttore dell'Institut Lumière de Lyon.

Il libro è il racconto dell'esperienza dell'autore che ha praticato judo sin dall'infanzia divenendo 4° dan, inframezzato dalla narrazione della storia del judo.

Non mancano frequenti rinvi alla cinematografia.

Molto ben scritto il libro ha vinto il premio Blondin "sport & letteratura".

Le Figaro, uno dei più noti quotidiani francesi, l'ha definito "Una magistrale lezione di filosofia".

 

Nel capitolo finale del libro l'autore scrive tra l'altro:

"Essere judoka insegna cosa sia la minoranza. La mia lettura della storia del judo anticipa quella del cinema ... Le storie che i praticanti si scambiano non sono mai state raccontate. Ho voluto farlo parlando del mio judo, fatto di rovine e di tracce: altri evocheranno le loro ... C`è un termine comune al cinema e al judo: proiezione ... Proiettare un film, proiettare un avversario ... Una bella proiezione sullo schermo farà vivere il film, sul tatami permetterà la caduta .. Cadere non significa fallire ... è una gioia e una sofferenza ... Jigoro Kano mi ha insegnato il gusto per lo studio. La gioventù in kimono raccoglie ciò che il judo realizza in chi si ostina: del bene ...   Come nella vita, si apprende e si riapprende, ricominciando sempre rialzandosi come fanno i bambini a partire da una caduta."

 

 

Un bel libro, in francese, di Thierry Frémaux direttore artistico del Festival di Cannes judoka 4° dan.

"Le judo remplissait une jeunesse qui ainsi ne finirait jamais ... J'ai décidé de me souvenir de cette existence qui n'est plus. Car un sentiment irrésistible et diffus m'habite depuis quelque temps: j'ai eu ça. Le judo."


NOTIZIE IN BREVE

 

Nel fine settimana del 17 e 18 febbraio si è combattuto il Grand Slam di Baku.

Presenti 62 paesi e 404 combattenti, nessun judoka svizzero.

I combattenti dei paesi dell'est hanno dominato il torneo nelle categorie maschili.

Due secondi posti sono stati ottenuti dall'Italia nelle cat4egorie femminli grazie a Odette Giuffrida ed a Asya Tavano.

I vincitori delle singole categorie sono stati:

-60 Abdulaev RUS, -66 Gaitero Martin ESP, -73 Heydarov AZE, -81 Tckaev AZE, -90 Fatiyev AZE, -100 Sulemanidze GEO, +100 Endovitsky RUS

-48 Babulfath SWE, -52 Keldiyorova UZB, -57 Deguchi CAN, -62 Piovesana AUT, -70 Matic CRO, -78 Steenhuis NED, +78 Dicko FRA

 

 

Il 15 febbraio è stato pubblicata sul sito della European Judo Union una intervista con Nils Stump. Il ventiseienne svizzero si esprime al riguardo dela suo ricupero. Ai campionati di Europa di Montpellier (novembre 2023) si è infatti rotto un legamento della spalla sinistra ed è stato subito operato.

Il rientro alle competizioni, afferma, è previsto per fine marzo con la partecipazione ai campionati d'Europa ed al Master di Abu Dhabi a maggio.

Per i giochi olimpici l'obiettivo rimane la conquista di una medaglia.

 

 

Il Tribunale Arbitrale dello Sport (TAS) ha respinto l'appello del Comitato olimpico russo sospeso a seguito del conflitto in Ucraina.

Ai giochi potranno essere presenti tuttavia atleti russi e bielorussi che non hanno sostenuto il conflitto, sotto una bandiera neutrale.

 

 

Ai campionati ticinesi di Tenero sono stati premiati i migliori judoka ticinesi 2023.

I premi ATJB sono stati attribuiti come segue: migliori speranze Hryhorii Alsufiev (JC Vezia Pregassona) e Elena Callegari (DYK Chiasso), migliori giovani Luke Bürgisser (DYK Chiasso) e Alessandra Regazzoni (DYK Chiasso), miglior atleta assoluto Luca Wyler (JB Bellinzona).

Ricordo che i premi per la migliore speranza ed il miglior giovane sono attribuibili unicamente una volta in carriera.

 

 


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