Nr.59 / 15 novembre 2023

TICINO DOJO JOHO

Notizie e approfondimenti sul JUDO, a cura dell’ATJB


In questo numero vi proponiamo l'elenco dei judoka ticinesi qualificati per le finali nazionali azzardando anche qualche previsione, i risultati del campionato d'Europa di Montpellier e del turno finale del Campionato svizzero a squadre, il sesto capitolo della terza parte del racconto inedito "Le stagioni del ciliegio" (L'Autunno) e la rubrica "l libri del judo".

 

 

Ricordo che, chi avesse contributi da pubblicare in TDJ, è invitato a trasmetterli allo scrivente coordinatore (e-mail: mbfrigerio@bluewin.ch).

Indice del cinquantanovesimo numero:

  1. I qualificati alle finali dei campionati nazionali - Marco Frigerio
  2. I campionati d'Europa - Marco Frigerio
  3. I campionati svizzeri a squadre - Marco Frigerio
  4. Le stagioni del ciliegio (racconto inedito) - Mattia e Marco Frigerio
  5. I libri sul judo - Marco Frigerio
  6. Notizie in breve - Marco Frigerio

I QUALIFICATI AI CAMPIONATI NAZIONALI

 

La FSJ ha pubblicato la lista di chi si è qualificato alle finali dei campionati nazionali di Yverdon.

15 i combattenti ticinesi.

 

Nelle categorie elite:

le juniores Greta Castellani (-63 kg) e Giulia Cambianca (-70 kg), Roberto Maserin (-66 kg), Martin Motta (-81 kg) e Luca Wyler (+100 kg) si sono qualificati per le finali.

Castellani è affiliata al JK Biasca, gli altri al JB Bellinzona.

 

Negli U21

Alice Orsi (-52 kg), Greta Castellani (-63 kg), Giulia Cambianica e la cadetta Alessandra Regazzoni (-70 kg) si sono qualificate nelle categorie femminili.

Christian Edouard (-81 kg) e i cadetti Loris Perosa (-81 kg), Kai Bürgisser (-90 kg) e Antonio Niceta (-100 kg) si sono qualificati nelle categorie maschili.

Orsi è tesserata al JBC Vezia-Pregassona, Regazzoni, Edouard e Bürgisser al DYK Chiasso, Perosa al JB Bellinzona e Niceta al DYK Paradiso.

 

Negli U18

Clarissa Bernasconi (-48 kg), Martina Fontana (-48 kg), Marta Ingramm (-63 kg) e Alessandra Regazzoni (-70 kg) si sono qualificate nelle categorie femminili.

Loris Perosa (-81 kg), Luke Bürgisser (-81 kg), Kai Bürgisser (-90 kg) e Antonio Niceta (+90 kg) si sono qualificati nelle categorie maschili.

Bernasconi è tesserata al JB Bellinzona, Fontana al DYK Paradiso, Bürgisser al DYK Chiasso e Ingramm al JBC Vezia-Pregassona.

 

Dei 15 ticinesi qualificati,  6 combatteranno in due categorie (la propria e quella di età superiore). I club rappresentati sono il JB Bellinzona con 6 finalisti, il DYK Chiasso 4, JBC Vezia-Pregassona e DYK Paradiso 2 e JK Biasca 1.

Combattenti ticinesi si esibiranno in tutte le categorie di età - e questo è positivo - anche se non vi sono judoka in età senior femminili (le due ragazze qualificate sono delle junior) e vi è un unico qualificato negli U21 maschili in età (gli altri sono cadetti).

Due le osservazioni al riguardo: il buco creato dalla pandemia è ancora identificabile, le società ticinesi rappresentate a queste finali (5 sulle 13 esistenti) non possono dirsi molte.

 

Cosa aspettarsi da queste finali ?

Negli U18 tre judoka ticinesi ambiscono al titolo nazionale: i vicecampioni svizzeri in carica Kai  Bürgisser e Alessandra Regazzoni, nonché Loris Perosa sono sicuramente i favoriti delle rispettive categorie di peso. Il torneo finale tuttavia è sempre una gara a sé ed è facile sbagliare le previsioni. Tutti e tre sono però all'ultimo anno, il momento è quindi quello giusto.

L'esperto Luca Wyler e la juniores, medaglia di bronzo dello scorso anno tra le elite, Giulia Cambianica hanno pure buone probabilità di salire sul podio.

Per tutti gli altri dipenderà dalla giornata e dalla sorte, come sempre d'altronde.

 

Un buon finale di preparazione a tutti e 15 i finalisti.



Nella foto che segue alcuni dei finalisti ticinesi che hanno preso parte al Campionato svizzero a squadre junior/cadetti di domenica 12 novembre a Neuchâtel.


I CAMPIONATI D'EUROPA

Dal 3 al 5 novembre si sono combattuti a Montpellier i campionati d'Europa senior.

46 nazioni erano rappresentate per 386 judoka.

Per la Svizzera erano presenti Freddy Weizenegger (-66 kg), Nils Stump e Naim Matt (-73 kg), Aurelien Bonferroni e Lukas Wittwer (-81 kg), Daniel Eich (-100 kg), Alina Legweiler e Gioia Vetterli (-70 kg).

Assente Fabienne Kocher (-52 kg) a causa di un infortunio alle cervicali che l'ha costretta e sospendere le competizioni per qualche mese.

Cinque sono stati i titoli individuali conquistati dalla Francia, di cui quattro nelle categorie femminili. Nessun titolo è andato ai judoka georgiani (che generalmente risultano vincenti) mentre due ori, nelle categorie maschili, sono stati conquistati all'Azebargian.

Particolarità di questi campionati il fatto che, dopo diverso tempo, ucraini e russi hanno preso parte alla medesima competizione.

Era ora!

Chi scrive sostiene da sempre che il judo deve unire e che in ambito sportivo nessuno va penalizzato (a meno che - a livello individuale - non si sappia comportare!).

 

Prima giornata (pesi leggeri)

Poca gloria per l'unico svizzero in gara, Freddy Waizenegger esce di scena al primo turno sconfitto dal tedesco Martin Setz che viene fermato a sua volta ai sedicesimi.

La categoria -60 kg è stata vinta dal francese Luka Mkheidze che in finale ha superato l'ucraino Dilshot Khalmatov. La competizione interna per la qualifica ai giochi di Parigi è aperta visto il terzo posto ottenuto nella medesima categoria dal connazionale Romain Valadier Picard.

Nei -66 kg il moldavo Denis Vieru, primo del ranking mondiale non ha mancato l'appuntamento con il suo primo titolo europeo. In finale, al golden score, ha avuto la meglio sullo spagnolo David Garcia Torne grazie a un ouchi-gari valutato wazaari.

La francese Shirine Bouckli si è confermata campionessa d'Europa (-48 kg), mentre l'italiana Scutto numero uno del ranking mondiale non ha superato il primo turno sconfitta dall'azera Leyla Akyeva che però non arriva oltre i quarti.

Nei -52 kg finale combattuta tra la francese Amandine Buchard e la kosovara Distria Krasniqi. Vince la prima grazie a un tate-shio-gatame al golden score. Il judo che ha espresso in finale è stato tuttavia (dal punto di vista di chi scrive) pessimo, non sempre vince chi merita ... Brutta figura anche per la ventinovenne italiana Odette Giuffrida squalificata nella finalina a seguito di un attacco pericoloso di waki-gatame con partenza dalla posizione eretta.

Sorpresa nei -57 kg con la vittoria della ventinovenne russa Daria Kurbonmamadova che, dopo avere eliminato l'israeliana campionessa in carica Nelson Ley, vince la finale piazzando uno splendiido ippon di ura-nage alla serba Marica Perisic.

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Seconda giornata (pesi medi)

Sei gli svizzeri in gara. Purtroppo tutti eliminati al primo turno. Nils Stump è stato sconfitto dal greco Michail Tsoutlasvili. Bello l'ippon di ura-nage realizzato dall'avversario quando il campione del mondo era in attacco per ricuperare un wazaari. Il percorso del greco si è però subito interrotto contro il moldavo Adil Ozmanov.

Naim Matt è stato sconfitto dall'armeno Karapetian (-73 kg). Aurelien Bonferroni e Lukas Wittwer (-81 kg) sono stati fermati rispettivamente dallo spagnolo Urquiza Solana e dal francese Alpha Djalo.

Alina Legweiler ha combattuto alla pari con la vicecampionessa del mondo del 2022, la croata Lara Cvjetko, sino al golden score. Gioia Vetterli è stata sconfitta dalla francese Marie Gahie campionessa del mondo nel 2019.

Nei -73 kg l'azero Hidayat Heydarov, primo del ranking mondiale, ha conquistato il suo terzo titolo europeo superando in finale lo spagnolo Salvador Cases Roca.

Nei -81 kg il georgiano Tato Grigalashvili, campione mondiale ed europeo in carica, non è riuscito a confermarsi. In finale, a pochi secondi dal termine del tempo regolamentare, ha subito un wazaari di uchi-mata dal turco Vedat Albayrak. Scomposta e poco rispettosa la sua reazione negli ultimi secondi di incontro, peccato. Spettacolare comunque l'ippon realizzato a danni del francese Djalo in semifinale.

Nei -63 kg la trentunenne francese Clarisse Agbenegnou, campionessa olimpica in carica, non è riuscita a conquistare il suo quinto titolo continentale individuale sconfitta nei quarti dalla kosovara Laura Fazliu e nei ripescaggi dall'ungherese Szofi Osbaz. In finale la slovena Andreja Leski ha avuto la meglio sull'israeliana Gili Sharif grazie a un okuri-ashi-barai valutato wazari.

Nei -70 kg la francese Marie Gahie si è imposta grazie ad un koshi-guruma da manuale sulla ventiquattrenne russa Madina Taimazova, che in semifinale aveva eliminato la campionessa del mondo croata Barbara Matic classificatasi poi al terzo posto.

 

 

Terza giornata (pesi pesanti)

Daniel Eich (-100 kg) ha riscattato parzialmente le prestazioni della squadra elvetica vincendo tre incontri su cinque. Sconfitto nei quarti dall'israeliano Paltchik si è qualificato per la finalina superando l'austriaco Fara. Nell'incontro decisivo per confermare il bronzo ottenuto nel 2022 l'elvetico è stato però superato dal russo Matvey Kanikovskiy che nelle qualifiche si era sbarazzato del belga Nikiforov e del campione d'Europa in carica olandese Korrel.

Nei -90 kg la finale si è combattuta tra il serbo Nemaja Maidov ed il georgiano Lasha Bekauri campione olimpico in carica. La vittoria è andata per ippon al serbo. Nulla di fatto per il francese Axel Clerget che ha tentato un improbabile rientro a trentasei anni.

Nei - 100 kg il georgiano Ilia Sulemainize ha incontrato l'azero Zelim Kotsoiev in finale. Quest'ultimo si è imposto per ippon.

Nei +100 kg la vittoria è andata al finlandese Martti Puumalainen, vincitore del Gran Master di Budapest, in finale ha superato il georgiano Guram Tushishvili. Assenti i russi Tasoev e Bashaev, nella categoria era presente il trentaduenne ceco Lukas Krpalek campione olimpico in carica che però non è andato oltre il secondo turno.

A -78 kg l'italiana Bellandi si è qualificata per la finale contro la tedesca Alina Boehm che si è imposta per wazaari. L'israeliana Inbar Lanir, vincitrice negli ultimi mesi di importanti eventi si è dovuta accontentare del terzo posto sconfitta nei quarti dalla tedesca.

Nei +78 kg la francese Romane Dicko e l'israeliana Raz Hershko, come lo scorso anno, si sono ritrovate in finale. Nuovamente è stata la francese ad imporsi per ippon. Terzo posto per la ventunenne friulana Asya Tavano.

 

 

I campioni d'Europa 2023

 

-60 kg L. Mkheidze FRA

-66 kg D. Vieru MDA

-73 kg H. Heydarov AZE

-81 kg V. Albayrak TUR

-90 kg  N. Majdov SRB

-100 kg Z. Kotsoiev AZE

+100 kg M. Puumalainen FIN

 

-48 kg S.Bouckli FRA

-52 kg A. Bouchard FRA

-57 kg D. Kurbonmamadova RUS

-63 kg A. Leski SLO

-70 kg M. Gahie FRA

-78 kg A. Boehm GER

+78 kg R. Dicko FRA

 

Il ventitrenne georgiano Tato Grigalashvili è stato sconfitto nella finale dei campionati d'Europa dal turco Albayrak grazie a un wazaari ottenuto a qualche decina di secondi dalla fine del tempo regolamentare.

È campione del mondo 2022 e 2023 e un judoka che esprime un buon judo anche se con evidenti influenze dell'est.


CAMPIONATI SVIZZERI A SQUADRE

 

Sabato 11 novembre si è combattuto a Neuchâtel il turno finale a quattro che attribuisce il titolo nazionale di LNA a squadre maschile e femminile.

Come d'abitudine, in parallelo, si è pure combattuto per il turno promozione/relegazione LNA/LNB maschille e per il turno promozione/relegazione LNB/prima lega maschile.

Domenica 12 novembre a combattere erano invece i giovani con il campionato svizzero a squadre cadetti/junior al quale possono partecipare unicamente rappresentative cantonali.

 

Nel 2022 il titolo maschile e femminile era andato al JC Uster, presente anche quest'anno in entrambe le categorie. Si era trattato di una "storica" doppietta.

Quest'anno le formazioni qualificate per il turno finale a quattro erano, per gli uomini, JK Lausanne, JC Brugg, JC Uster e Team Genève. Nei turni di andata/ritorno in vetta al campionato si era classificato il Judo Kwai Losanna, che nel 2022 aveva ottenuto la promozione.

Gli incontri del turno finale hanno tuttavia come sempre riservato sorprese.

Vincente è risultata infatti la squadra del Team Genève che, dopo avere eliminato in semifinale il JC Uster, ha superato il JC Brugg nella  finale.

Per le donne le squadre finaliste erano Stade Lausanne, JC Cortaillod, JC Uster e Judo Kwai Lausanne. Anche in questo caso il titolo è andato a una formazione romanda e meglio al Judo Kwai Lausanne (nella foto a seguire) che in finale ha superato lo Stade Lausanne.

 

 

Nel turno promozione/relegazione LNB/prima lega maschile era in competizione anche il Judo Team Ticino, qualificatosi dopo avere concluso al primo posto il campionato di prima divisione regione est. La squadra cantonale non è riuscita nell'impresa.

Al momento le condizioni per un impegno su scala nazionale, seppure in LNB, appare eccessivo per il vivaio judoistico locale.

 

Domenica, la squadra cantonale cadetti/junior, non è andata oltre il sesto posto.

La formazione è stata sconfitta 6 a 1 da Vaud, 5 a 2 da Berna e 7 a 0 da Ginevra. Ad accompagnare la squadra Rezio Gada responsabile cantonale U18 e U21.

Il titolo di campione svizzero è andato alla formazione giovanile del canton Vaud che in finale ha avuto la meglio sulla squadra del canton Berna..

 


LE STAGIONI DEL CILIEGIO (racconto inedito / capitolo 36)

 

Il giorno seguente la competizione di Fukuoka Shinnosuke aveva previsto di tenere un allenamento speciale. Tutti i partecipanti avrebbero dovuto essere presenti, sua intenzione era commentare le prestazioni dei singoli e fornire qualche indicazione sui punti da migliorare.

L’allenamento era previsto alle 17.00, dopo il normale orario scolastico.

Shinnosuke aveva avuto modo di riflettere durante la notte e in mattinata su quanto sarebbe stato opportuno dire. Da un lato aveva riscontrato diversi errori da correggere, d’altro lato però non era sua intenzione esagerare. “Ci vuole così poco oggi per far perdere l’entusiasmo. La nostra generazione era più abituata ad essere ripresa”.

Aveva quindi optato per una via di mezzo, in conformità alla dottrina sportiva moderna che suggeriva di correggere un solo punto alla volta.

Quando finalmente tutto il gruppo fu pronto prese quindi la parola.

Cari ragazzi sono veramente orgoglioso di voi. Avete dimostrato di non temere nessuno e di essere pronti ad affrontare qualsiasi avversario. Tuttavia, qualche correzione va adottata. Kyoshi, anche se hai vinto la categoria, vi sono stati momenti in cui risultavi sbilanciato verso l’avanti. Aki, anche se hai vinto la categoria, insisti esageratamente sulla stessa tecnica. Seoi-nage ti riesce bene ma ora le tue avversarie lo sanno ed è necessario studiare altre soluzioni. Hiro, anche se hai vinto la categoria, al suolo ti sei lasciato scappare troppe occasioni. So che il ne-waza non è di tuo massimo gradimento, tuttavia, va studiato un po’ di più”.

Partendo dei tre allievi risultati vincenti, Shinnosuke indicò a ciascuno dei dodici ragazzi che avevano preso parte al torneo, un aspetto da migliorare. Non risparmiò i propri figli. A Noriko disse “La gara di judo non è un arrembaggio per pirati, devi riuscire a controllare la tua esuberanza”, a Shiro “Ricordati che osoto-gari è un’ottima tecnica ma va combinata”.

Dopo il discorsetto Shinnosuke diede avvio all’allenamento che, avvenendo nel giorno seguente la competizione, risultò più leggero del solito.

Anticipando il termine della lezione Shinnosuke volle ancora tutto il gruppo a sé.

Seduti a cerchio con l’insegnante i ragazzi pensavano per lo più di sentirlo parlare dei futuri obiettivi agonistici e delle competizioni che sarebbero seguite.

Shinnosuke, tuttavia, li sorprese con il racconto della storia di Yoshi.

Quando ero un ragazzino ed avevo da poco iniziato a praticare nel dojo del maestro Maruyama il capitano della scuola si chiamava Yoshi. Aveva qualche anno in più ed era molto bravo. Inutilmente nel randori cercavo di trovare degli spiragli per piazzare il mio osoto-gari, nulla di fatto.

Un giorno Yoshi abbandonò improvvisamente il judo, il maestro ne fu turbato perché non capiva il motivo. Pensate che quel giorno non volle tenere la lezione e ci rimandò tutti a casa. Anni dopo, ebbi modo di incontrare Yoshi, il quale mi disse che aveva scelto un altro sport perché necessitava di guadagnare qualche cosa per aiutare in casa. I genitori si trovavano infatti in difficoltà e non avrebbero potuto pagargli gli studi superiori. Yoshi, con gli anni, è diventato un campione di baseball ed uno sportivo famoso. All’epoca il suo errore fu di non parlare chiaramente con il maestro Maruyama e di scomparire semplicemente dal dojo.” Dopo una pausa a effetto riprese: “Dirsi le cose è importante, voglio che mi promettiate che, qualora doveste avere dei problemi nella pratica del judo e/o dei motivi che vi portino ad altre scelte me lo diciate apertamente.”

I ragazzi promisero che, qualora fossero sorti dei problemi, lo avrebbero informato.

 

Tornando a casa con i propri figli al fianco, mentre camminava lungo il viale dei ciliegi, Shinnosuke si ricordò di quando, due anni prima, aveva incontrato nuovamente Yoshi.

Era sempre stato un ragazzo educato e di buon cuore; anche quella volta lo aveva dimostrato aggiornandosi su quanto accaduto nella vita del compagno e - sentito della nascita dei gemelli - non aveva mancato di formulare i migliori voti per il loro futuro.

Deve essere che lo spirito del judo, una volta acquisito, ti rimane qualunque sia la strada che intraprendi nella vita” concluse tra sé arrivando a casa.

 

 

 

Continua....

I capitoli da 1 a 15 (vedi TDJ 24/38) costituiscono la prima parte del racconto: La primavera ("Haru"). I capitoli dal 16 al 30 (vedi TDJ 39/53) costituiscono la seconda parte del racconto: L'estate ("Natsu").

Con Il capitolo 31 è iniziata la pubblicazione della terza parte del racconto: L'autunno ("Aki").


L'immagine che segue è di Ottavia Amoruso Battista.



I LIBRI SUL JUDO: "Judo Memoirs of Jigoro Kano"

 

Il libro "Judo Memoirs of Jigoro Kano" non è, come sembrerebbe indicare il titolo, il libro delle memorie di Kano. È invece un libro che cerca di narrare la storia del fondatore e del judo scritto dal judoka inglese Brian Watson nel 2008.

Il libro è dedicato a due figure importante del judo di lingua inglese Trevor P. Leggett, judoka britannico che ha contributo in modo decisivo alla costituzione nel 1948 dell'European Judo Union e primo presidente della stessa, e Donn F. Draeger judoka statunitense (pioniere della disciplina negli USA) che ebbe anche l'onore di rappresentare il nage-no-kata nel corso di una edizione degli All Japan.

Non mi risulta sussista una traduzione in lingua italiana.

 

L'autore spiega, nella prefazione al libro, di avere avuto accesso ad una serie di scritti originali pubblicati parzialmente, verso la fine degli anni venti del secolo scorso, sulla rivista Sako e di averli tradotti.

Il testo pubblicato riprende inoltre una serie di interviste che Jigoro Kano ha rilasciato ad un direttore di liceo suo allievo di nome Torahei Ochiai.

Il testo è suddiviso in capitoletti semplici, interessanti e originali sono i riferimenti personali alla vita di Kano che vi si ritrovano,

Un aneddoto su tutti. Nel capitoletto dedicato alla morte del padre, avvenuta nel 1885, Kano rammenta come fosse sua madre Sadako ad occuparsi dell'impresa di famiglia che produceva e vendeva il saké, mentre il padre era spesso via.

 

Ricordo agli affezionati lettori che il cognome Kano è quello della famiglia della madre di Jigoro e che il padre di Jigoro venne adottato dal suocero Jisaku Kano, alfine di attribuire il nome di famiglia a colui che (avendo sposato la primogenita) avrebbe dovuto dirigere l'azienda di saké in attesa che il figlio minore Tokusaburo Kano crescesse.

In origine il padre di Kano si chiamava Jirosaku Mareshiba ed era il secondo genito di un importante sacerdote shitoista.


 

Brian Watson è anche autore di "The father of judo" di cui già abbiamo riferito e di "Judo and life".


NOTIZIE IN BREVE

 

Domenica 5 novembre 14 giovani del DYK Chiasso hanno partecipato al torneo giovanile di Capriate (BG).

Hanno vinto la propria poule a quattro Clara Ricchiuti, Natan Weber e Yuki Alliata. Hanno vinto la propria categoria esordienti Illia Dmytrashyk e Elena Callegari.

Al secondo posto si sono classificati Giacomo Polimeni e Oleksii Dlytrashyk.

Per tutti gli altri partecipanti qualche incontro vinto e una bella esperienza.

 

 

Sabato 11 novembre il nazionale svizzero Aurelien Bonferroni ha partecipato all'Oceania Open di Perth. La ricerca dei punti che gli permetterebbero di acquisire il biglietto di partecipazione ai giochi olimpici viene effettuata oramai globalmente. Bonferroni si è classificato terzo nella categoria -81 kg, vinta dall'italiano Giacomo Gamba.

Nella finalina ha avuto la meglio per wazaari sull'ucraino Mykhailo Svidrak.

 

 

Domenica 12 novembre ha avuto luogo la gara educativa promossa dalla ATJB a Bellinzona.

Partecipazione importante, circa 130 ragazzi, per una competizione di avvicinamento all'agonismo. Il sorriso e l'impegno non sono mancati.

L'ATJB ringrazia chi ha contribuito alla buona riuscita dell'evento.


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