LE STAGIONI DEL CILIEGIO (racconto inedito / capitolo 32) Il giorno seguente il suo quaranteseiesimo compleanno Shinnosuke si svegliò presto. Non riusciva a dormire; accanto a lui Kaori invece sorrideva pur essendo ancora addormentata. Gli anni erano trascorsi anche per lei. Aveva lasciato l’insegnamento al liceo per dedicarsi ai figli e li aveva seguiti lungo il difficile percorso di crescita. Da quando i gemelli avevano iniziato le medie aveva cercato di rientrare ma – dopo dieci anni – non era affatto semplice. Altri insegnanti erano giunti e il posto di professore di letteratura, a suo tempo occupato, era stato attribuito a terzi. Shinnosuke aveva così cercato di coinvolgere la moglie nell’insegnamento del judo, avevano aperto dei corsi a partire dai sei anni; il dojo della scuola era a loro disposizione. I successi ottenuti erano tali che nessuno più si opponeva alle sue iniziative. La direzione scolastica per altro teneva tantissimo alle tradizioni e il judo veniva visto come un legame con il passato riproposto in formula moderna atto a trasmettere valori positivi ed a contribuire ad una sana crescita dei praticanti. Certo, a volte, insegnando ai piccoli i genitori - con le loro domande - ti sorprendevano. Era sempre difficile far comprendere il giusto messaggio. Kaori iniziando ad insegnare ai giovani in età scolastica e si era presto accorta che le continue ripetizioni che l’avevano formata quale campionessa non erano adatte per quella fascia di età. Dopo un paio di esercizi infatti i giovani judoka pensando (a torto) di avere già compreso si fermavano e la guardavano in attesa di una nuova spiegazione. Creare delle lezioni variate ma utili nella costruzione delle basi di un judoka era divenuto il suo obiettivo. Tutto ciò la coinvolgeva, anche se non aveva perso la speranza di poter riprendere ad insegnare letteratura. Shinnosuke decise di alzarsi dal futon. Aperto l’uscio di casa si accorse che le prime luci dell’alba avevano iniziato a trafiggere il buio della notte. Si sedette quindi sulla sdraio del porticato esterno e si mise ad osservare l’arrivo del giorno. Nel giardino innanzi al portico era stato piantato anni prima un ciliegio, nel riflesso delle prime luci l’albero e le foglie sembravano una figura mitologica stranamente sorridente. Attese così l’ora in cui, secondo le abitudini di casa, tutta la famiglia avrebbe condiviso la prima colazione. Dal vivere con Kaori e i gemelli Shinnosuke sapeva di attingere la forza per proseguire nel suo cammino; quel giorno si chiese come facessero coloro che non avevano con chi condividere il peso dell’esistenza. Poco prima dell’ora abituale della sveglia anche Kaori, silenziosa, giunse nel portico e si sedette a fianco del marito. La luce era oramai sorta e il ciliegio era tornato ad essere tale. Un’altra giornata stava per iniziare; entrambi avrebbero cercato di assolvere al meglio i propri compiti. A un certo punto si sentirono i primi rumori provenienti dalla camera dei gemelli. L’abituale corsa per occupare per primo il bagno, l’acqua del lavandino che scorreva, i cassetti che venivano aperti alla ricerca dei vestiti. Tutto sotto controllo, o almeno tale era la speranza. Continua.... I capitoli da 1 a 15 (vedi TDJ 24/38) costituiscono la prima parte del racconto: La primavera ("Haru"). I capitoli dal 16 al 30 (vedi TDJ 39/53) costituiscono la seconda parte del racconto: L'estate ("Natsu"). Con Il capitolo 31 inizia la pubblicazione della terza parte del racconto: L'autunno ("Aki"). Il disegno che segue è di Ottavia Amoruso Batista.
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