Nr.54 / 31 agosto 2023

TICINO DOJO JOHO

Notizie e approfondimenti sul JUDO, a cura dell’ATJB


La nuova stagione è partita, leggiamo il resoconto del viaggio in Giappone del JB Bellinzona, consideriamo i risultati della squadra elvetica al Grand Prix di Zagabria, iniziamo la terza parte del racconto inedito "Le stagioni del ciliegio" (L'Autunno) e terminiamo con la rubrica "l protagonisti della storia".

 

 

Ricordo che, chi avesse contributi da pubblicare in TDJ, è invitato a trasmetterli allo scrivente coordinatore (e-mail: mbfrigerio@bluewin.ch).

Indice del cinquantaquattresimo numero:

  1. Partiti ! - Marco Frigerio
  2. Il viaggio in Giappone del JB Bellinzona - Luca Wyler
  3. Il Gran Prix di Zagabria - Marco Frigerio
  4. Le stagioni del ciliegio (racconto inedito) - Mattia e Marco Frigerio
  5. I protagonisti della storia - Marco Frigerio
  6. Notizie in breve - Marco Frigerio

 

 

Il judo di Jigoro Kano non è un arte marziale come le altre e non è semplicemente uno sport. Il judo vero insegna a crescere fisicamente sano, mentalmente forte e socialmente utile.

GRAZIE MAMMA di avermi portato al dojo e di avere scelto, per me, il judo !

PARTITI !

La stagione 2023/2024 è partita.

 

I club ticinesi propongono i corsi che il loro staff permette.

Qualche professionista opera, per lo più tuttavia trattasi di judoka dopolavoristi, in fondo come Jigoro Kano.

La sua professione era quella di educatore.

Il judo, in fin dei conti, era il suo hobby.

 

Jigoro Kano ha rotto con il passato e con le scuole antiche, che intendevano insegnare solo a divenire il più forte, ha introdotto l'obiettivo di una pratica che deve permettere la costruzione di persone forti, sane e utili.

"Forti" in quanto il judo crea persone allenate che sanno reagire e difendersi, pronte ad affrontare ogni situazione, senza inutili esaltazioni in caso di vittoria e senza inutili atti di disperazione in caso di sconfitta.

"Sane" in quanto l'allenamento di judo permette di crescere fisicamente e di rimanere in forma, sviluppando al meglio fisico e mente.

"Utili" in quanto il judo insegna a condividere ed a rispettarsi; si cresce solo lavorando costantemente insieme al proprio compagno di allenamento e al proprio gruppo.

 

Non si dubita che in Ticino ogni club farà del proprio meglio per proporre il judo pensato da Jigoro Kano.

Fortunatamente ancora oggi il judo, contrariamente a buona parte delle altre forme di arti marziali, è una proposta formativa seria e meditata.

Ai genitori che si avvicinano per la prima volta alla disciplina va evidenziato quanto indicato.

Il judo, in fin dei conti, è una via per crescere fisicamente e mentalmente sani facendo propri principi morali positivi ed è per questo che, chi pratica ancora in età adulta, dovrebbe ricordarsi (ogni tanto) di ringraziare chi l'ha portato al dojo. 


IL VIAGGIO IN GIAPPONE DEL JB BELLINZONA

Da metà luglio a inizio agosto una nutrita rappresentanza del JB Bellinzona ha visitato parte del GIappone.

Li abbiamo seguiti in facebook, dove abbiamo visto foto meravigliose (come quella che precede relativa al tempio Kinkaku-ji di Kyoto).

Ce ne parla Luca Wyler.

 

Il paese del Sol levante, quale meta migliore per un judoka?

Grazie al “Progetto Giappone” ho potuto partecipare alla scoperta-visita della patria della nostra amata disciplina. Progetto nato nel 2016 con obiettivo 2020 ha avuto problemi a noi tutti noti e quindi si è realizzato nel 2023.

Come tanti, anche io ho visto le solite foto-video delle città affollate come Tokyo e delle metrò più che piene. Ma sicuramente anche un qualche tempio o monumento religioso. Ecco queste erano le idee prima del viaggio.

Il resoconto del viaggio mi fa dire il Giappone è un paese di contrasti. Da un lato fiumi di persone nelle grandi città, ma tutto ordinato e senza stress. Dall’altra parte la tranquillità nei vari tempi e nella natura circostante. Tecnologico e all’avanguardia ma nel frattempo anche tradizionale e spirituale/religioso.

Una cosa che mi ha colpito in modo particolare è la tenacia e lo spirito di mai mollare che ha la popolazione. Dopo una catastrofe come il lancio della bomba a Hiroshima e le sue conseguenze, ma la popolazione non si è demoralizzata o è scappata. Hanno prestato soccorso e hanno ricostruito una città molto interessante. Questo è visitabile al museo della pace.

La cosa che non poteva assolutamente mancare, praticare judo su suolo giapponese. Grazie a Tatsuto Shima, siamo riusciti a partecipare ad un allenamento alla KUAS -Kyoto University of Advanced Science. Dove gli studenti ci hanno accolti e integrati in un loro allenamento. Duro ma soddisfacente come dimostra la foto.

Oltre a questa occasione dove non poteva mancare fare judo? Al Kodokan, nucleo del judo. Esternamente uno stabile non molto appariscente , ma al suo interno ospita 6 dojo di diverse dimensioni, vari locali amministrativi e da non perdere il museo sul judo. Dalle origini all’attualità, la storia della nostra disciplina è li da vedere e ammirare.

Assieme al gruppo abbiamo partecipato ad un allenamento di randori. Dove ognuno di hai ha avuto a disposizioni molti partner diversi per mettersi in pratica. Tutto sommato, nonostante la sudata, far judo al Kodokan, è stata una grande soddisfazione. In particolare, dopo un “semplice” O-goshi ti senti dire sorridendo, nice judo, thank you.

 

Ringrazio gli ideatori del “Progetto Giappone” per avermi dato l’occasione a dare un’occhiata a un paese pieno di cultura, attrazioni storiche, architettoniche, ecc. c’è n’è per tutti i gusti e interessi. Sicuramente questo viaggio era il primo, ma non l’ultimo. Quindi Giappone a presto .


IL GRAN PRIX DI ZAGABRIA

Nel fine settimana del 19 e 20 agosto si è combattuto il Gran Prix di Zagabria.

 

Tra i tornei organizzati dall'IJF la diversa denominazione indica l'importanza della competizione e, di conseguenza anche il diverso punteggio ranking che è possibile acquisire.

Il torneo più importante è il World Master (che quest'anno si è combattuto a Budapest - vedi TDJ nr.53). Il torneo viene organizzato annualmente dal 2010 (non si è combattuto unicamente nel 2014 e nel 2020). Al World Master possono partecipare solo coloro che rientrano nelle prime posizione della classifica ranking. Trattasi di una sorta di campionato mondiale, parallelo a quello ufficiale.

Vi sono poi i tornei Grand Slam e i tornei Grand Prix.

I primi sono frequentati dall'elite mondiale, i secondi permettono una partecipazione più aperta.

83 erano le nazioni rappresentate a Zagabria per 530 combattenti.

Non erano presenti i vincitori del recente World Master ma diversi "già campioni del mondo" non hanno mancato l'appuntamento; tra questi l'israeliano Sagi Muki (-81 kg),  il portoghese Jorge Fonseca (-100 kg), il ceco Lukas Krpalek (+100 kg), l'ucraina Daria Bilodid e la croata Barbara Matic (-63 kg), tutti per altro sul podio.

 

La Svizzera era rappresentata da un buon numero di judoka.

Assenti solamente i numeri uno: Nils Stump, Daniel Eich e Fabienne Kocher.

I risultati, malgrado l'impegno, non sono stati particolarmente positivi.

Samuel Waizenegger (-60 kg) si è classificato settimo, grazie a 3 incontri vinti. Si è dovuto inchinare all'azero Ahmed Yusifov giunto poi secondo.

Freddy Weizenegger e Lionel Schwander (-66 kg) non sono andati oltre il secondo turno sconfitti il primo dallo spagnolo David Garcia Torne, il secondo dal cipriota Georgios Balarjishvili giunti poi quinti.

John Waizenegger (-73 kg) ha vinto due incontri prima di essere sconfitto dal bulgaro Mark Hrstov classificatosi poi quinto.

Aurelien Bonferroni (-81 kg) ha vinto due incontri prima di inchinarsi al domenicano Medickson Del Orbe Cortorreal giunto poi secondo.

Olivia Gertsh (-57 kg) è stata sconfitta al primo incontro dall'italiana Nicole Di Santo.

Gioia Vetterli (-63 kg) ha vinto un incontro prima di cedere all'jungherese Szabina Gercsak.

Alina Langweiler (-70 kg) è stata sconfitta al primo incontro dalla slovena Anka Pagncick.

Una buona prestazione era attesa dalla vodese Binta Ndiaye (-52 kg), ancora in corsa per un biglietto per i giochi, in concorrenza però a Fabienne Kocher.

Un solo incontro vinto prima di cedere alla marocchina Sonniya Iraqui, classificatasi poi a sorpresa seconda, il suo risultato è da valutare poco soddisfacente.

 

Il torneo ha riservato una finale +100 kg di alto livello tra il trentaduenne doppio campione olimpico ceco Krpalek e il venticinquenne giapponese Hyoga Ota vincitore dell'All Japan 2021.

Entrambi si sono classificati per la finale grazie a quattro vittorie per ippon.

La finale però non ha riservato momenti significativi, escluso un paio di passaggi al suolo. Krpalek ha vinto per squalifica del giapponese (terzo shido per uscita).

 

Un'immagine finale: il sorriso della ventunenne Sydnee Andrews la +78 kg neozelandese classificatasi al terzo posto, risultata vittoriosa nella finalina sulla francese Camara. La Nuova Zelanda non vanta una particolare tradizione judoistica tanto che la Andrews per poter progredire si allena ora in Inghilterra.

 

I vincitori di categoria:

-60 kg D. Khalmatov UKR

-66 kg W. Lima BRA

-73 kg J. Cano Garcia ESP

-81 kg S. Muki ISR

-90 kg C. Toth HUN

-100 kg A. Kukolj SRB

+100 kg L. Krpalek CZE

 

-48 kg M. La Puenta Comas ESP

-52 kg J. Perreira BRA

-57 kg M. Perisic SRB

-63 kg L. Renshall GBR

-70 kg L. Crjetko CRO

-78 kg K. Gimenes BRA

+78 kg K. Ozdemir TUR


LE STAGIONI DEL CILIEGIO (racconto inedito / capitolo 31)

 

Quel giorno Shinnosuke compiva quarantasei anni.

Erano trascorsi sedici anni da quando aveva iniziato ad insegnare alla scuola media di Kumamoto. I gemelli erano cresciuti e frequentavano ora il penultimo anno delle medie. Kaori aveva organizzato un pranzo a sorpresa al quale aveva invitato alcuni amici di un tempo e qualche attuale conoscente.

Shinnosuke aveva compreso che qualche cosa bolliva in pentola, tuttavia appena avevano iniziato ad arrivare gli ospiti, aveva finto di cadere dalle nuvole.

Non che Kaori non l’avesse compreso, la sintonia tra i due coniugi era sempre molto forte.

 

Il primo ad arrivare fu Takeo, il vecchio rivale campione del mondo junior a Madrid. Takeo era divenuto un uomo d’affari, ma aveva sempre tenuto i contatti con Shinnosuke e Kaori, vivendo nella medesima città. In qualche occasione si era addirittura presentato al dojo per un allenamento in ricordo dei bei tempi. “Per essere un anziano non sei male” disse Takeo a Shinnosuke annunciandosi. Un mezzo sorriso fu la risposta. In effetti gli anni erano passati abbastanza bene per Shinnosuke, in ogni caso meglio rispetto a Takeo il cui addome si era fatto prominente e la calvizia era incipiente, oltre a ciò – a causa dell’infortunio che aveva messo fine prematuramente alla carriera agonistica – era leggermente claudicante.

Il secondo ad arrivare fu Jigoro, l’allievo di Shinnosuke divenuto campione olimpico cinque anni prima, tuttora titolare della nazionale. “Maestro, i migliori auguri per il tuo genetliaco”. I rapporti tra Jigoro e Shinnosuke erano rimasti formali anche se il primo era divenuto uno dei migliori agonisti che il Giappone aveva mai avuto. Pur essendo un peso medio, aveva preso parte all’ultima edizione degli All Japan riuscendo ad arrivare alle semifinali. Da diverso tempo un peso medio non arrivava sul podio alla competizione che, per i giapponesi, era rimasta la più importante. Jigoro era stato indubbiamente il miglior allievo di Shinnosuke, come per altro Kaori aveva predetto. Con il tempo il padre di Jigoro era divenuto il più grande sostenitore della scuola di Kumamoto. “Mio padre si scusa, ma oggi è indisposto” tenne a precisare Jigoro prima di prendere posto vicino al buffet.

Masahiko e Aaron, nonché altri allievi che nel corso degli anni erano passati dalla scuola di Shinnosuke, erano anche presenti.

 

Prima di procedere con il pasto, Kaori prese la parola e, dopo aver augurato un magnifico compleanno al marito, volle condividere con i presenti un suo ricordo personale.

La prima volta che vidi Shinnosuke fu ai campionati juniores che precedettero i famosi mondiali di Madrid. Si era qualificato per la finale contro Takeo vincendo tutti gli incontri per ippon. Al momento di salire sul tatami per l’incontro decisivo però nel suo sguardo mancava qualche cosa. Sembrava quasi che essersi qualificato per la finale fosse sufficiente per lui. Come Takeo certo ricorda fu lui a vincere quella finale, Shinnosuke però non ne fece un dramma, andava bene così. Era felice ugualmente, come se avesse vinto. È stato per quello che lo notai. Apprezzare quello che si è ottenuto quando l’obiettivo è un altro non è da tutti. E come sapete da allora non lo persi più di vista, anche se per riuscire a fare in modo che si facesse avanti ce ne è voluto …

Shinnosuke sorrise, conosceva bene la sua storia con Kaori, era assolutamente convinto che la moglie fosse il suo indispensabile complemento nella marea della vita.

 

Il compleanno a sorpresa fu un bel momento.

Tanti amici, tante figure con le quali si erano trascorsi momenti importanti.

L’estate era finita, ma l’autunno che stava per iniziare, se ben gestito, poteva riservare grandi soddisfazioni.

Shinnosuke gettò un occhio a Shiro e a Noriko che naturalmente stavano discutendo tra di loro. Entrambi praticavano judo e, sino a quel momento, non avevano mai dato adito a problemi. Certo Shiro odiava la matematica mentre Noriko considerava tempo perso le letture che la madre le sottoponeva. Gli venne da pensare che l’autunno, vissuto intensamente, avrebbe potuto essere una terza bella stagione.

Quella sera, prima di coricarsi, Kaori lo canzonò chiamandolo “vecchietto” per poi dedicargli un antico haiku:

 

Inizio d’autunno:

nel mare e nei campi

un verde solo.

 

 

 

Continua....

I capitoli da 1 a 15 (vedi TDJ 24/38) costituiscono la prima parte del racconto: La primavera ("Haru"). I capitoli dal 16 al 30 (vedi TDJ 39/53) costituiscono la seconda parte del racconto: L'estate ("Natsu").

Con Il capitolo 31 inizia la pubblicazione della terza parte del racconto: L'autunno ("Aki").


I PROTAGONISTI DELLA STORIA: Gunji Koizumi (1885/1965)

 

"G.K.", come era soprannominato Koizumi, era un uomo integro con una volontà ferrea, elegante nei modi e nell'aspetto.

Figlio minore di un contadino a quindici annni aveva lasciato la famiglia per cercare fortuna a Tokyo. Aveva appreso la professione di telegrafista e si era interessato all'elettricità decidendo di trasferirsi negli Stati Uniti per un migliore apprendimento.

Vi rimarrà effettivamente qualche anno prima di stabilirsi stabilmente in Inghilterra nel 1919. A Tokyo aveva studiato ju-jutsu alla Tenshin Shin'yo-ryu.

 

È ritenuto il padre del judo europeo.

Nel 1918 apre il Budokwai Londra insegnando ju-jutsu e kenjutsu.

Nel 1920 conosce Jigoro Kano, che nel corso di un suo viaggio visita l’Inghilterra; verrà influenzato dalle finalità educative del metodo e si convertirà al judo. Dal Kodokan gli viene riconosciuto il 2° dan. Al termine della sua carriera sarà 8° dan.

Negli anni Trenta partecipa agli stage di Francoforte (1932/1939), in cui judoka tedeschi coinvolgevano i migliori insegnanti di judo e ju-jutsu d’Europa. In una intervista del 1965 ebbe a spiegare che, malgrado in Germania vi fosse il nazionalsocialismo, non ritenne di rinunciare a partecipare a questi stages in quanto è sua convinzione che sia sempre possibile influire positivamente su coloro con cui si entra in contatto.

Ha lasciato parecchi scritti sia tecnici che filosofici come gli appunti su “Aspetti educativi dell’allenamento in relazione alla maniera di vivere”.

Nel 1954 tornò in Giappone (dopo 50 anni) e visitò il Kodokan dove gli venne tributata una grande accoglienza.

Insegnerà judo sino all’inizio degli anni Sessanta a Londra e si toglierà la vita quando riterrà di non essere più utile; pochi giorni prima di porre fine alla sua esistenza aveva scritto a Risei Kano non esiste né vita né morte nella Via in cui credo”.

"L'acqua scorre per raggiungere un livello equilibrato. Non ha forma propria, ma prende quella del recipiente che la contiene. È indomabile e penetra ovunque. È permanente ed eterna come lo spazio ed il tempo. Invisibile allo stato di vapore, ha tuttavia la potenza di spaccare la crosta della terra. Solidificata in ghiaccio ha la durezza della roccia. Rende innumerevoli servigi e la sua utilità non ha limiti. Eccola turbinante nelle cascate del Niagara, calma nella superficie di un lago, minacciosa in un torrente o dissetante in una fresca sorgente scoperta un giorno d'estate.

Questo è il principio del judo." (Gunji Koizumi)


NOTIZIE IN BREVE

 

Sta riscuotendo un buon successo il thriller di Isabella Maldonado "The Cipher" (titolo italiano "La superstite", 2023). L'autrice è una ex agente dell'FBI. Il ritmo del romanzo incalzante. Il personaggio di Nina Guerrera è destinato ad un seguito.

Cosa centra con il judo? Nina riesce a sconfiggere il suo antagonista lottatore di MMA, pur essendo minuta, perché aveva "fatto judo" dove si apprende ad usare "la forza dell'avversario contro di lui" (vedi pag.300 del romanzo).

 

 

Dal 23 al 27 agosto si sono combattuti a Zagabria i campionati del mondo cadetti.

Nessun judoka svizzero era stato selezionato. 64 le nazioni partecipanti al torneo individuale. 20 i rappresentanti dell'Italia, tra questi Lucio Tavoletta classificatosi al primo posto nella categoria -73 kg, Bruno D'Urbano secondo nei -81 kg (entrambi del Kodokan Chieti) e Cristiano Mincinesi secondo nei -90 kg, oltre a due terzi posti.

8 i combattenti del Giappone con Riko Honda (-57 kg) e Yuri Shimutsu (-63 kg) al primo posto.

Domenica 27 agosto il torneo a squadre misto con semifinale combattuta tra Francia e Giappone (costretto a presentarsi con un combattente in meno) risoltasi al golden score, con la ripetizione dell'incontro +63 kg femminile, che ha visto la francese Celie Cancan ottenere il punto decisivo per tripla ammonizione della giapponese Inoue.

Nella finale la Francia ha poi superato per 4 a 1 l'Azebargian.

Al terzo posto Giappone (che ha avuto la meglio dell'Uzbekistan) e Turchia (che ha superato il Brasile); 17 le squadre partecipanti al torneo misto.

 

 

Martedì 22 agosto il Quotidiano ha dedicato un servizio al DYK Chiasso.

Il servizio era riferito all'inizio dei festeggiamenti per la ciquantesima stagione della più antica scuola di arti marziali del Mendrisiotto.

Riprese e interviste sono state realizzate al dojo di via Cattaneo 10 nel corso del mini stage, che ha visto la partecipazione di 16 giovani judoka chiassessi durante tre mattine.

Judo, giochi e approfondimenti culturali il programma, svolto in un clima di grande partecipazione.

Una buona partenza per il cinquantesimo. E non finisce qui ...


Leggi le edizioni precedenti di Ticino Dojo Joho

 

Vai all'archivio

 

 

 

 

 

© Associazione ticinese Judo e Budo ATJB

www.atjb.chinfo@atjb.ch